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Una «mostra» lunga un anno. Il Senato di Palazzo Madama resta aperto fino al 18 marzo

  • Pubblicato il: 06/01/2012 - 02:17
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Anna Follo

Torino. Il Museo Civico di Storia Antica ha dato il suo contributo ai festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità nazionale con la ricostruzione della Grande Aula del Senato che, a partire dal 1848, ospitò al piano nobile di Palazzo Madama il Senato Subalpino e poi, tra il 1861 e il 1864, il primo Senato del Regno d'Italia. Il progetto, realizzato grazie ai contributi di Fondazione CRT e del Comitato Italia 150, in collaborazione con il Teatro Regio di Torino è stato inaugurato lo scorso 16 marzo 2011 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, ha immediatamente catturato l'attenzione del pubblico. I numeri dell'evento sono andati oltre le attese: in nove mesi di apertura oltre 240.000 persone hanno visitato la Grande Aula, raggiungendo una media di circa 1.000 visitatori al giorno. Un risultato che ha spinto la direzione del museo a prorogare l'iniziativa fino al 18 marzo 2012, portando così a un anno la durata dell'evento e venendo incontro alla domanda partita dal basso, dai torinesi e da molti turisti, di mantenere intatta l'installazione.
La struttura è stata ricostruita il più fedelmente possibile all'originale, che è stato studiato incrociando numerose fonti provenienti dall'Archivio di Stato di Torino, dal Politecnico di Torino, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e dall'Archivio Centrale dello Stato di Roma. Il ricco approfondimento storico e il lavoro di realizzazione scenica sono diventati oggetto di un catalogo curato da Enrica Pagella e pubblicato con il contributo dei Clubs Lions di Torino.
Ma l’elemento del successo è stata la qualità del progetto di riflessione con un fitto calendario di attività, organizzate in sinergia con diversi partner, a testimonianza della capacità del museo nel  creare reti con realtà diverse e di coinvolgere attivamente il pubblico:  161 gli eventi di diversa natura (conferenze, concerti, iniziative per le scuole), organizzati in collaborazione con istituzioni cittadine e nazionali, tra cui Biennale Democrazia, MITO Settembre Musica, Associazione Torino Città Capitale Europea, Circolo dei Lettori, Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile.
La Grande Aula del Senato ha inoltre svolto il ruolo di «forum» cittadino promuovendo la presenza partecipata dei visitatori. In uno degli spazi laterali alla ricostruzione è stata installata la cabina di voto, che ha funzionato in sinergia con un sito web dedicato per raccogliere i voti di oltre 10.000 persone impegnate a votare le 9 proposte di legge dibattute tra il 1848 e il 1864. Come ricostruzione di un luogo storico la Grande Aula del Senato ha però voluto essere un luogo non solo di celebrazione, ma anche spazio dove la storia serve per leggere il presente proponendo temi, ideali e valori che hanno segnato la nascita della nazione.
Per ragioni di natura economica dal 10 gennaio 2012 la cabina di voto non sarà più operativa, ma Palazzo Madama si sta impegnando per fare in modo che, come pubblicato sul comunicato stampa, «la scenografia dell’aula possa essere consegnata alla memoria dei progetti ideati per i festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità d’Italia». Di certo «Sarà l’Italia. La ricostruzione del primo Senato» è un evento che sarà ricordato per la sua incredibile capacità di aver generato progetti e collaborazioni a partire dalla ricostruzione storica di un solo ambiente.

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