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Press Play. La mostra ha la colonna sonora

  • Pubblicato il: 03/02/2012 - 01:49
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Anna Follo
Pierre Huyghe

Torino. Giovedì 2 febbraio la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha offerto alla città un appuntamento ricco e articolato. In una sola serata ha inaugurato la mostra «Press Play. L’arte e i mezzi d’informazione», curata da Irene Calderoli, ospitato una conferenza di Richard Armstrong, direttore della Solomon R. Guggenheim Foundation di New York, e premiato, Chiara Luzzana, vincitore del concorso soundtrART per la creazione di una colonna sonora ad hoc per la mostra. 
«Press Play. L’arte e i mezzi d’informazione», visitabile fino al 6 maggio 2012, presenta il punto di vista degli artisti sui media contemporanei. Oggetto di riflessione è l’immediatezza e la velocità con cui transitano i flussi d’informazione nonché la distorsione di cui è oggetto la realtà quando passa attraverso i filtri potenti dei mezzi di comunicazione di massa, che approcciano i fatti di cronaca, specialmente se tragici, come prodotto di consumo.
Calderoli presenta una selezione internazionale di sedici artisti accomunati da un processo creativo che si appropria delle strategie dei media per metterne a nudo il meccanismo. Oltre all’analisi sulle modalità di presentazione adottate dai mass media tradizionali come i giornali o la televisione, la mostra si apre anche alla riflessione sul mondo di internet. Il web solleva infatti opinioni contrastanti su temi quali l’autorevolezza delle fonti e il controllo dell’informazione.
Fenomeni come il citizen journalism e il crowdsourcing trasformano quello che era lo spettatore/lettore in produttore attivo di contenuti modificando profondamente il suo ruolo culturale e sociale rispetto all’analisi collettiva della realtà. Gli artisti in mostra provengono da tutto il mondo, ad esempio Bani Abidi da New Dehli, Jon Kessler risiede a New York, il tedesco Thomas Demand, il collettivo londinese Black Audio Film Collective, Sebastian Diaz Morales è argentino, Doron Solomons che vive a Tel Aviv, mentre ha il suo studio a Varsavia Artur Zmjiewski. A rappresentare l’Italia Alessandro Gagliardo, che vive e lavora a Catania, e il torinese Alessandro Quaranta
Tra le opere più complesse in mostra c’è «Palinsesto» di Alessandro Gagliardo, commissionata per la mostra proprio dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, e «The Third Memory» del parigino Pierre Huyghe, prestata dalla collezione della Solomon R. Guggenheim Foundation.
Il prestigioso prestito ha anche veicolato la presenza di Richard Armstrong in occasione dell’inaugurazione. Armstrong ha presentato le diverse attività del Guggenheim e la sua storia, ha inoltre descritto il modello di governance della Fondazione. Ha concluso il suo intervento insieme a Francesco Bonami, direttore artistico Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, facendo un breve confronto tra il modello gestionale statunitense e quello italiano.
Press Play è la prima mostra ad avere una colonna sonora. In seguito alla collaborazione con Paratissima, nel novembre 2011 la Fondazione ha indetto il concorso soundtrAR rivolto a dj, musicisti professionisti e dilettanti, che, con ispirandosi al concept della mostra e alla descrizione delle opere, hanno composto una colonna sonora per la mostra. La giuria, composta da esperenti di arte e di musica - tra cui Francesco Bonami, Andrea Lissoni, curatore Hangar Bicocca, Fabio De Luca, vice direttore di Rolling Stone, Pierluigi Ferrantini, voce dei Velvet – ha selezione tra le 200 colonne sonore inviate Fragmento, composto dalla milanese Chiara Luzzana.
Alla luce dei contenuti della mostra, la concomitanza di tanti appuntamenti in una sola sera non sembra casuale, ma si pone con un tentativo di estendere l’idea di multimedialità che ha investito i nuovi media anche al formato mostra.

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