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I laureati dell'Istituto Veneto: Anna Somers Cocks vince il premio giornalistico

  • Pubblicato il: 27/09/2013 - 11:08
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Veronica Rodenigo
Anna Somers Cocks

Venezia. In quest’ultima settimana di settembre sono due gli appuntamenti da segnare in calendario organizzati all’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti.
Venerdì 27 si terrà a Palazzo Franchetti la cerimonia di premiazione della seconda edizione di Glass in Venice, il riconoscimento rientrante nel progetto di valorizzazione dell’arte vetraria e frutto della collaborazione tra l’Istituto e la Fondazione Musei Civici di Venezia.
Dopo il maestro vetraio Pino Signoretto e l’artista Bertil Vallien, quest’anno il premio verrà assegnato a Andrea Zilio, maestro muranese (anch’egli noto per aver dato vita a lavori di artisti di fama internazionale) e alla statunitense Toots Zynsky per l’eleganza e l’originalità delle sue vitree creazioni. Accanto ai vincitori saranno presenti Gian Antonio Danieli (Presidente dell'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti), Gabriella Belli (direttore della Fondazione Musei Civici) e la storica del vetro Rosa Barovier.
Domenica 29, in concomitanza con la Giornata europea del patrimonio, sarà la volta del tradizionale appuntamento con il Premio Giornalistico Istituto Veneto per Venezia. Un altro ex equo accomuna questa sesta edizione a quella precedente unitamente alla vittoria di un filmato accanto a un articolo aventi la finalità di analizzare «la realtà veneziana colta nei suoi vari aspetti, sociali, economici, naturalistici o artistici».
La scelta della giuria (composta da Lady Frances Clarke, Leopoldo Mazzarolli, Antonio Paolucci, Pierre Rosenberg, Wolfgang Wolters) ha individuato come vincitori l’articolo a firma di Anna Somers Cocks «The coming death of Venice?» uscito per «The New York Review of Books» (in Italia «la Repubblica» ne ha pubblicato ampi stralci nell’edizione del 18 giugno scorso mentre la versione integrale è contenuta nel numero di giugno del «Giornale dell’Architettura») e il filmato
«La città assoluta: Venezia, il luogo e la formula», prodotto dall’associazione onlus «Il Paesaggio Chiama» per la regia di Enzo de Amicis.
«I due lavori, si legge nella motivazione della giuria, apparentemente così contrastanti nei temi e nei modi, insieme rendono molto bene la complessità e la fragilità della città lagunare e testimoniano ancora una volta l’amore e la preoccupazione che il mondo nutre per Venezia».
Da una parte Anna Somers, presidente del comitato Venice in Peril dal 1999 al 2012, ceo della Umberto Allemandi Publishing & Co. Ltd nonché ex direttrice del londinese «The Art Newspaper», evidenzia con puntuale dovizia le criticità di una situazione oramai al collasso senza tralasciare di chiamare in causa le corresponsabilità politiche per provvedimenti mancati, plausi a progetti futuribili (incuranti dell’impatto paesaggistico) come quello del Palais Lumière a Marghera (oramai abbandonato), decisioni procrastinate come la regolamentazione dei flussi turistici e il traffico delle grandi navi in laguna.
De Amicis, architetto, documentarista e autore di numerose serie televisive prodotte per la Rai su temi relativi al giardino e al paesaggio, offre di contro una lettura contemplativa della città lagunare, in chiave letterario-filosofica. Le immagini delle vie d’acqua che s’alternano a calli con i panni stesi, chiese, campielli, tramonti e luci notturne invitano, attraverso le citazioni di Mann, Proust, Guy Debord, Rimbaud, Monet e soprattutto, attraverso gli stralci dell’intervista a Philippe Sollers, a una necessaria esperienza interiore dello spazio e del tempo. Una formula, appunto, di percezione particolarissima e soggettiva per trovare un nesso al proprio esistere, una modalità autentica ed esclusiva di conoscenza in assenza della quale la città diventa soltanto mera scenografia turistica.
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