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Claudio Verna, artista del colore, festeggia la sua carriera alla Fondazione Mudima

  • Pubblicato il: 09/10/2011 - 12:08
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Anna Follo
Verna

Milano. Martedì 4 ottobre Milano ha festeggiato la lunga carriera del pittore Claudio Verna con una mostra antologica curata da Paolo Meneguzzo per la Fondazione Mudima. Istituita nel 1989 come prima fondazione italiana a supporto delle espressioni contemporanee, Mudima si orienta alla ricerca interdisciplinare con quegli artisti impegnati a esplorare i confini e le interazioni fra media diversi, mettendo in comunicazione le arti visive, la musica e la letteratura contemporanee e i linguaggi resi possibili dalle espressioni multimediali. L’antologica su Verna presenta 25 grandi opere dipinte a partire dal 1967. Nato nel 1937, Claudio Verna inizia a dipingere nei tardi anni ’50 imponendosi come uno degli esponenti più innovativi della cosiddetta corrente della «Pittura Analitica», volta a una riflessione sul fare arte e sul rapporto con la tradizione moderna.
La mostra non include le opere giovanili di Verna nell’ambito dell’astrattismo e dell’informale, ma si apre con il rinnovato approccio del pittore all’analisi dei metodi e degli elementi della pittura e con la sua indagine sulla struttura del colore. Le 25 opere selezionate da Paolo Meneguzzo sintetizzano la carriera di Verna: dalle tele a motivi geometrici animati dal colore, dipinte tra la fine anni ‘60 e la fine degli anni ’70, alla caduta del riferimento geometrico in favore delle sole sensazioni prodotte dalle variazioni cromatiche dal 1977 in poi. In un momento di rinnovato interesse per le pratiche pittoriche, le opere presentate alla Fondazione indicano in Claudio Verna un punto di riferimento e confronto a livello internazionale.
La mostra della Fondazione Mudina è corredata dalla presentazione del catalogo ragionato dell’artista a cura di Marco Meneguzzo e Volker W. Feierabend pubblicato da Silvana Editoriale nell'ambito della Collana dei Cataloghi ragionati della Fondazione VAF di Francoforte, che ha come obiettivo la promozione, conservazione, acquisizione, esposizione dell’arte contemporanea italiana e del suo studio sistematico, promosso anche tramite l’assegnazione del Premio Agenore Fabbri per la giovane arte italiana.
La Fondazione Mudima fa sistema con altre istituzioni culturali e, in contemporanea alla mostra presso la Fondazione, alla galleria Progettoarte-elm sono infatti esposte per la prima volta alcune opere inedite dell’autore eseguite negli ultimi due anni.
Sotto la guida del direttore Gino Di Maggio la Fondazione Mudima si è concentrata sullo studio di movimenti artistici quali Fluxus, Nouveau Réalisme, Happening, arte interattiva, sui movimenti Gutai e Mono-Ha e sulla video-arte. Dopo aver curato il padiglione coreano alla Biennale di Venezia del 1993 ha sviluppato un progetto ad ampio raggio per intensificare le relazioni tra l’Italia e l’Estremo Oriente, organizzando mostre a Tokyo e Seoul. Nel 1995 ha realizzato il progetto «Asiana» con la mostra di artisti coreani contemporanei a Palazzo Vendramin a Venezia.
Molti i progetti sviluppati in collaborazione con altre realtà, anche in un’ottica di ottimizzazione e valorizzazione delle risorse: è il caso, ad esempio, della recente mostra di Piero Pizzi Cannella, organizzata in collaborazione con la Galleria Alessandro Bagnai di Firenze e il Musée d’Art Moderne de Saint-Etienne, o la collaborazione con grandi realtà industriali, come nel 2008 per la mostra con Volksvagen e il Politecnico di Milano sul design sostenibile «Up! Design e Sostenibilità».
Una ricca biblioteca, una videoteca con numerosi titoli sull'attività del gruppo Fluxus e una serrata attività di promozione e organizzazione di meeting e conferenze su temi di cultura contemporanea completano le attività di Mudima, tese a offrire un quadro complessivo della complessa trama della produzione contemporanea.

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