Parigi. Finito il braccio di ferro tra il presidente del Centre George Pompidou, Alain Seban, e la vicedirettrice Catherine Grenier, dopo l’intrigo che ha fatto da retroscena alla nomina a direttore di Bernard Blistène. La conservatrice è stata infatti chiamata alla Fondazione Annette e Alberto Giacometti dove sarà assunta dal primo febbraio. Lo scorso anno, la selezione del nuovo direttore del Beaubourg (che sarebbe subentrato ad Alfred Pacquement) ha dato origine a un vero e proprio «caso museale», durato lunghi mesi. Blistène, escluso in prima battuta, è stato ripescato solo a novembre per affrontare Catherine Grenier e il direttore della filiale di Metz, Laurent Le Bon, che avevano presentato una candidatura condivisa. Da quel momento si è incrinato il rapporto tra la vicedirettrice e il presidente Seban il quale, a metà dicembre, ha deciso di interrompere la collaborazione della conservatrice, nonostante il suo contratto fosse appena stato rinnovato. È stata poi Aurélie Filippetti, ministro della Cultura, a deciderne il reintegro. Passato un mese, è arrivato il nuovo incarico per Grenier, scelta all’unanimità dal consiglio di amministrazione della Fondazione Giacometti, come riporta «Le Monde». Ecco i suoi progetti: «Aprire a Parigi un luogo espositivo permanente per le opere in collezione; potenziare le mostre all’estero, con particolare attenzione ai Paesi emergenti; stimolare lo studio da parte di giovani ricercatori dell’arte di Giacometti, attraverso il Surrealismo e gli scritti dei pensatori suoi contemporanei». La Grenier è pronta a dedicarsi al nuovo lavoro, anche se la sua collaborazione col Museo nazionale di arte moderna non si chiuderà subito: è infatti commissario della mostra su Martial Raysse che, in programma da maggio a settembre, le farà frequentare il Pompidou ancora per sette mesi.

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da Il Giornale dell’Arte, edizione online, 14 gennaio 2014