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Un'altra delizia della corona torna a brillare

  • Pubblicato il: 07/02/2014 - 15:57
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Redazione

Torino. I duchi - poi re - sabaudi chiamano "Corona di delizie" l'insieme delle residenze fuori porta che, destinate al loisir e alla caccia, circondavano la capitale (e, al contempo, indirettamente la controllavano attraverso l'organizzazione e la sovrintendenza al demanio agrario). Se da tempo la Reggia di Venaria Reale è tornata agli antichi fasti ed è ora una delle mete turistiche più ambite del capoluogo piemontese, la Palazzina di caccia di Stupinigi, collocata all'opposto verso sud, è sempre rimasta in subordine (solo per la cronaca va ricordata la truffa del veglione del capodanno appena trascorso, organizzato da un'agenzia che ha lasciato senza cibo il migliaio di persone paganti; ma in precedenza vanno almeno ricordati i furti di arredi d'epoca). Eppure l'elaborato impianto planimetrico concepito da Filippo Juvarra per Vittorio Amedeo II - primo re di casa Savoia - nella prima metà del Settecento, con una corte sviluppata a partire da una croce di Sant'Andrea che irradia, secondo una simmetria assiale, percorsi a raggiera nel territorio rurale, è un capolavoro della visione totalizzante barocca che unisce fasto, eleganza e strategie politico-simboliche. Ora, con il ridisegno delle aiuole juvarriane all'esterno, il recupero e risanamento dei fronti, il restauro della cappella e anticappella di Sant'Uberto, il risanamento di un'ala in cui traslocheranno in questo mese gli uffici della Fondazione Ordine Mauriziano, proprietaria dell'edificio, pare giungere a sistema l'idea di un museo residenza così come concepito nel novembre 2011 quando, a lavori in corso, si riaprirono al pubblico parte degli spazi. Restaurato completamente l'appartamento di Levante (compresi gli arredi rococò di Pietro Piffetti e la vasca marmorea di Paolina Borghese), prosegue invece il cantiere negli appartamenti del re e della regina (con gli arredi affidati al Centro di restauro basato alla Venaria), mentre sta per partire quello che riguarderà la la centrale sala da ballo. Nel 2013 i visitatori sono stati oltre 50.000, contro i 650.000 di Venaria. È auspicabile ragionare di un polo sabaudo che elabori strategie comuni di valorizzazione, soprattutto in vista dell'Expo milanese del 2015 e della quasi concomitante ostensione della Sindone.

da Il Giornale dell'Architettura, edizione online, 1 gennaio 2014