La Fondazione 1563 si rigenera a partire dalla rilettura del suo patrimonio
Torino. È stato pubblicato sul sito della Fondazione 1563, ente strumentale della Compagnia di San Paolo, il bando riguardante le Borse di ricerca sull’Età e la Cultura del Barocco, che garantirà a 5 giovani studiosi (i candidati devo essere nati entro il 1° gennaio 1975) una dotazione di 23 mila euro per una ricerca che, in linea con l’asse strategico della Fondazione dedicato alle attività di alta formazione, approfondisca lo studio dell’epoca barocca. L’oggetto del bando è «Cultura, arte e società al tempo di Juvarra» finalizzato a rileggere la civiltà barocca che tanto ha influenzato la configurazione e lo sviluppo del Piemonte, e non solo. Non si tratta di un bando su arte e architettura, ma è aperto a una prospettiva multidisciplinare. Come ha sottolineato Rosaria Cigliano, presidente della Fondazione 1563, «l'importante è che sia un progetto valido capace di gettare una luce su un periodo che non è stato abbastanza studiato».
Tra gli scopi del bando, che scade il 31 luglio 2013, c’è anche quello di dare impulso al sistema di atenei e istituzione culturali: sono infatti richieste ai candidati lettere di presentazione da parte di docenti o studiosi e una dichiarazione di disponibilità a ospitare il ricercatore durante il periodo della borsa da parte del direttore di una istituzione accademica o culturale.
Il suo Programma sull’Età e la Cultura del Barocco della Fondazione 1563, si sviluppa anche con l’attivazione di seminari e convegni e l’organizzazione e conservazione degli esiti dell’attività di ricerca attraverso la costituzione di banche dati, fondi archivistici, fotografici e bibliotecari al servizio degli studiosi.
Nella volontà di rileggere la cultura barocca si vede in filigrana anche un progetto strategico di sviluppo della città, per trasformarla in un centro di riferimento sul tema. Come ha dichiarato Rosaria Cigliano «c'è veramente un'anima barocca che va secondo noi sostenuta, a questo punto anche a livello internazionale (…) come scuola pensiero, come luogo della sintesi, un luogo dove si potrà veramente fare della città un punto di riferimento».
Un progetto strategico con un’anima che ne informa diverse, ma soprattutto una nuova idea di servizio alla comunità: non solo legata all’erogazione di fondi, ma strutturata su una visione d’insieme e su una grande scommessa sul futuro nata dall’attenta analisi del proprio passato.
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