Chieti, Palazzo de' Mayo svela (quasi) tutti i suoi segreti
È fresco di stampa il volume Palazzo de’ Mayo a Chieti pubblicato da Allemandi su
iniziativa della Fondazione Carichieti che dopo sei anni di restauri, iniziati nel 2006, nel 2012 ha restituito alla collettività questo complesso edilizio monumentale sei-settecentesco di notevole pregio, collocandovi, oltre alla propria sede, un museo d’arte, uno spazio per esposizioni temporanee, un auditorium, una biblioteca e un teatro-giardino. Attraverso un accurato apparato fotografico e i contributi critici degli autori Caterina Palestini e Pasquale Tunzi, nonché quelli di Marida De Menna e Rossana Torlontano, il libro raccoglie gli studi storici, le ricerche, i rilievi e gli interventi di riqualificazione architettonica e urbana condotti sulla stratificata struttura, impiantata
su preesistenze romane, estesa in un ampio isolato edificatotra il XVIII e il XIX secolo per
volontà della prima famiglia proprietaria, i Costanzo. Il volume costituisce l’ultima fase dei
lavori di recupero dello storico palazzo, uno degli esempi più importanti dell’architettura barocca
abruzzese, concepiti da Carlo Mezzetti, prematuramente scomparso.
Leggendo i capitoli è possibile documentarsi sulle varie fasi dell’opera, dal discernimento delle intricate vicende storiche, alle diverse metodologie di rilevamento da cui derivano le restituzioni grafiche necessarie alla comprensione dell’impianto costruttivo. La cospicua ricerca bibliografica e d’archivio, condotta su oltre 2.500 documenti, non ha però colmato diverse lacune documentarie relative all’antica origine di Palazzo de’ Mayo che, nei suoi sotterranei, ingloba preesistenze archeologiche, brani della città romana come la cosiddetta via Tecta.
Il volume verrà presentato oggi, 2 giugno, alle ore 17.30, nell'auditorium del Palazzo. Nella stessa giornata, Palazzo de' Mayo sarà aperto straordinariamente dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Visite guidate gratuite accompagneranno i visitatori alla scoperta della storia e del restauro dell'edificio. La prenotazione è obbligatoria. Per informazioni: 0871/359801.
da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 1 giugno 2014