Art4Social. TransCultural Exchange 2018
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Articolo a cura di:
Cristina Casoli
A tre decadi dal suo esordio, la biennale conferenza internazionale, si è svolta per la prima volta fuori dagli USA, in Canada. 130 operatori del mondo dell'arte provenienti da Europa, USA, Africa e Asia, hanno discusso del ruolo dell’artista come agente di trasformazione sociale: ecologia, nomadismo, culture indigene, nuove tecnologie, risorse e opportunità per l'arte. Sei gli italiani.
On line le informazioni sulla open call 2020.
Si è svolta a Quebec City (Canada), dal 22 al 24 Febbraio 2018, la conferenza internazionale TransCultural Exchange: Opportunities in the Arts, che quest'anno aveva come tema “Esplorare nuovi orizzonti”. E' la prima volta che la conferenza, a cadenza biennale, si svolge fuori dagli Stati Uniti, dopo quasi tre decadi dal suo esordio.
La conferenza propone ad ogni edizione un ricco programma di conferenze, workshop, tavole rotonde, e portfolio review, con relatori provenienti da ogni parte del mondo. L'obiettivo di TransCultural Exchange è favorire le connessioni culturali del mondo dell'arte, attraverso la presentazioni di programmi di residenze, progetti culturali, programmi educativi, e facilitando la nascita di collaborazioni e partenariati tra istituzioni, università, artisti e imprese culturali. La conferenza è un'utile e raro strumento di sostegno al lavoro di artisti professionisti attraverso cui è possibile sviluppare una rete di contatti per la crescita, la promozione, e il sostegno di progetti artistici internazionali.
Molti i partner che hanno reso possibile l'evento e prestigiose le sedi che hanno ospitato le conferenze, basti citare il Governo di Quebec, l'Università Laval, Swissnex Boston, il Gothe Institute, il Morrin Center, la Maison de la Littérature, e l'Auberge Internationale.
La conferenza ha riunito più di 130 operatori del mondo dell'arte provenienti da Europa, USA, Africa e Asia, che hanno affrontato e discusso del sistema dell’arte e del ruolo dell’artista come agente di trasformazione sociale: ecologia, nomadismo, culture indigene, nuove tecnologie, risorse e opportunità per l'arte, mobilità culturale, arte pubblica, circuiti delle Biennali e dei Festival, management dell'arte, architettura e molto altro.
Quattro le presenze italiane rappresentate da Rachela Abbate, artista multimediale che ha presentato in una tavola rotonda il programma di residenza Social Soups; Camilla Boemio, curatrice del primo padiglione della Nigeria alla 15° Biennale di Architettura di Venezia e vice-curatore del Padiglione della Maldive alla 55° Biennale d'arte di Venezia, che ha preso parte alla conferenza Art works: The art of management and Organization.
E poi ancora Maria Rebecca Ballestra, artista multimediale che ha presentato il Festival for the Earth - Sustainable Visions in Art and Science da lei ideato nella conferenza Sustainable Visions (and how to achive them), Claudia Matera, storica dell'arte e ricercatrice presso l'Università degli Studi Link Campus University di Roma che è intervenuta nella conferenza Alternatives to teaching to support our artist freedom, e l'artista Rudi Punzo, che ha tenuto un workshop dal titolo “How to create a stunning website”.
Due invece gli italiani che operano all'estero da anni Davide Quadrio e Victoria Surliug. Il primo è direttore e fondatore di ArtHub Asia e curatore dell'Aurora Museum di Shanghai che ha preso parte alla conferenza Shifting Contexts: Artists Changing Cultural Landscapes. La seconda è professore associato di Italiano alla Texas Tech University e relatrice nella conferenza Alternatives to teaching to support your artistic freedom.
Maggiori informazioni sugli interventi e i profili dei relatori sono disponibili sul sito sul quale è anche possibile rimanere informati sulla prossima open call per partecipare all'edizione di TransCultural Exchange del 2020.