La sindrome dell’influenza
Milano. Sotto la direzione di Silvana Annicchiarico e con gli allestimenti dello Studio Cerri & Associati, ha aperto lo scorso 6 aprile la sesta edizione del Triennale Design Museum, dedicata a «La sindrome dell’influenza», ovvero come nel corso della storia alcuni linguaggi artistici ne hanno influenzati altri, in particolare il design italiano.
La mostra alla Fondazione La Triennale ne racconta i momenti salienti, suddivisi in tre sezioni corrispondenti a tre periodi storici, coinvolgendo 22 designer italiani e internazionali.
La prima sezione presenta la situazione del dopoguerra, selezionando e abbinando le opere di 10 maestri degli anni cinquanta e sessanta a opere appositamente realizzate da 10 designer contemporanei: Blumer and Friends per Marco Zanuso, Paolo Ulian per Vico Magistretti, Lorenzo Damiani per Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Formafantasma per Roberto Sambonet, Sonia Calzoni per Carlo Scarpa, Alessandro Scandurra per Ettore Sottsass jr, Matilde Cassani e Francesco Librizzi per Bruno Munari, Martino Gamper per Gio Ponti e Marco Ferreri per Franco Albini.
La seconda sezione racconta il periodo di crisi degli anni settanta e ottanta, il passaggio alla stagione successiva tramite le testimonianze orali di alcuni protagonisti della scena creativa dell’epoca, l’esposizione di oggetti simbolo e l’evocazione della cosiddetta «distruzione creatrice» dalla quale scaturiscono le opere esposte nella terza sezione.
Questa, infine, risulta interamente occupata dai nuovi brand che compongono il panorama del Made in Italy, impostosi nel frattempo come sinonimo di qualità creativa indissolubilmente legata al design del dopoguerra; trovano spazio i prodotti Kartell, Artemide, Magis, Driade, Alessi, Danese, Luceplan, Flos, Moroso, Uniform, B&B Italia e Cassina.
da Il Giornale dell'Architettura, edizione online, 4 aprile 2013