Guggenheim disegna la scena artistica globale di domani
New York. Entra un nuovo curatore cinese nel team Guggenheim condotto da Alexandra Munroe. E' Thomas J. Berghuis, che ha lasciato un segno a Sidney come docente universitario ed è co-fondatore del progetto pluriennale Edge of Eisewhere nelle periferie della città: un rafforzamento del museo, citico e curatoriale, per rendere operativa la nuova partnership siglata con la Robert H. N.Ho Foundation per la promozione e la diffusione dell'arte orientale nel contesto internazionale. La relazione tra i due enti segue le collaborazioni per la retrospettiva di Cai Guo-Qiang nel 2009 e la mostra The Third Mind: American Artist contemplate Asia.
Con questa nuova progettualità Guggenheim consolida la sua strategia che la pone come realtà globale, già delineata con le più recenti, innovative, collaborazioni pluriennali, con Bmw e UBS: con la capacità di guardare al rapido sviluppo dei nuovi mondi.
Con la Global Art Initiatives con UBS sta mappando la scena artistica dell'Est del mondo e favorendo scambi ad Occidente mentre con Bmw Lab, il think tank itinerante rivolto prevalentemente ai giovani, ispira nuove idee per il disegno urbano e per gli stili di vita. Si vedono risultati tangibili dalle tappe che dal 2011 hanno già toccato Ny, Berlino e Mumbay.
Un nuovo modello di museo.