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Viaggio in Italia. Tappa a Palermo

  • Pubblicato il: 22/07/2011 - 00:49
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Laura Barreca
Michelangelo Pistoletto

La Fondazione Sambuca è nata nel 2009. È una struttura culturale che funge da strumento cruciale per lo sviluppo della città di Palermo. Concepito come «sistema diffuso per l'arte contemporanea», il progetto è frutto della volontà di Marco e Rossella Giammona, Paolo Falcone e Fulvio Reina, sostenuti da un gruppo di aziende e professionisti nazionali e internazionali legati allo sviluppo della città.

Dalla sua nascita Fondazione Sambuca ha attivato una politica di collaborazione con altre realtà pubbliche e private siciliane, e non solo. Su quale strategia intende assestarsi in futuro?
Fondazione Sambuca coerentemente con la sua denominazione di «sistema diffuso» ha da sempre avviato rapporti di forte interazione con partner pubblici, ma soprattutto privati. Ricordiamo la presenza alle ultime due edizioni della. Biennale di Venezia. Il programma, iniziato due anni fa con la mostra Fare Mondi, sostenendo la produzione dell'opera di Tomas Saraceno è proseguito quest'anno con le partecipazioni di Mariana Castillo Deball, Martin Creed e Philippe Parreno, nella mostra Illuminazioni, curata da Bice Curiger. Fondamentale è stato l'apporto della Casa di Cura di Alta Specialità La Maddalena di Palermo, nell’ambito del programma "Arte per la Vita" nonché quello di Francesca e Chiara Planeta, che hanno permesso la nostra presenza a Venezia in modo così capillare.
Entrambe le partnership sono emblematiche risposte della società civile e degli imprenditori in un momento di grande confusione istituzionale. La relazione tra impresa e cultura quindi diventa per la Fondazione uno dei tasselli di maggiore sviluppo nell’organizzazione dei programmi. In questo delicato e strategico progetto culturale (sostenitori del precedente progetto di Rä di Martino al Teatro Massimo di Palermo) è intervenuta una delle realtà sanitarie più importanti della Sicilia che addirittura ha varato un suo programma specificatamente dedicato all’arte. Dall’altra le due cugine Francesca e Chiara Planeta, appassionate d’arte, in affiancamento agli investimenti che la prestigiosa casa vinicola Planeta effettua da alcuni anni proprio sull’arte contemporanea, sono state già presenti con Fondazione Sambuca in alcune attività svolte in passato. Poi la straordinaria collaborazione dei Conti Francesco e Chiara Dona dalle Rose con i quali abbiamo organizzato insieme l’evento al Circolo Società dell’Unione di Venezia per celebrare gli artisti da noi sostenuti a questa Biennale. Con i Dona dalle Rose, antica famiglia veneziana appena trasferita in Sicilia, con i quali la Fondazione sta creando sistema e sinergie, si connettono due importanti città di mare quali Palermo e Venezia.
Ma tra le collaborazioni intraprese nel corso del biennio la Fondazione ha costruito rapporti con enti quali la Regione Siciliana, la Soprintendenza di Trapani ed altre organizzazioni con i quali abbiamo siglato dei protocolli d’intesa, per l’avvio e la creazione di programmi legati all’arte contemporanea nel bellissimo complesso dell’Ex-stabilimento Florio di Favignana, considerata sicuramente una delle strutture industriali del XIX secolo di maggiore fascino dell’area mediterranea. Con l’Università degli Studi di Palermo siamo stati impegnati nell’organizzazione di stage formativi per laureandi e laureati usciti dall’importante ateneo siciliano, che vogliono diventare gli operatori culturali del prossimo futuro. Con Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, con il Teatro Massimo di Palermo, con strutture quali il Temporary Museum, il Museo della Mafia di Salemi e così via, con i quali stiamo intrecciando un tessuto di connessione che attraverso la costruzione di sistemi condivisi, ci vede impegnati nello strutturare regie territoriali nelle quali l’arte contemporanea riesce ad esprimersi al meglio ed incidere in modo pregnante nel tessuto culturale, sociale e produttivo del nostro territorio.

Che rapporto ha instaurato la Fondazione Sambuca con gli artisti siciliani?
Un rapporto molto forte. Nel nostro primo biennio di attività abbiamo realizzato progetti, mostre, residenze che hanno coinvolto moltissime figure del nostro panorama, non solo artisti, ma anche fotografi, critici d’arte, musicisti, con i quali sono nate molte collaborazioni territoriali. Una delle prime attività è stata realizzata con Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, dove per la prima volta abbiamo mostrato il lavoro di Rosa Barba, artista siciliana, che mai aveva esposto in Sicilia. Abbiamo poi lavorato al Sicilian Pavilion, un progetto pensato con Aleksandra Mir che ha visto la partecipazione di alcuni giovani talenti siciliani. Le attività sono proseguite con il campus a Favignana, nell’ex-stabilimento Florio, dove è stata organizzata una fitta programmazione estiva, dove artisti, fotografi, musicisti, critici d’arte, grafici e videomakers hanno lavorato insieme nel creare un programma di attività che ha dato vita non solo ad una produzione di opere significative, ma ad una squadra a servizio dell’arte connessa con il territorio di riferimento. Abbiamo inoltre lavorato a Sikania Rising Project con il Laboratorio Saccardi, con i quali sono state coinvolte quattro istituzioni del territorio tra Palermo, Salemi e le isole Egadi, per un progetto d’arte contemporanea diffuso.

Le attività di una Fondazione influenzano anche il modo di collezionare. Fondazione Sambuca intende costituire una collezione permanente?
Fondazione Sambuca sta già costruendo un suo primo nucleo di opere per la creazione di una collezione che crescerà in relazione diretta con i progetti che pensiamo, realizziamo o che contribuiamo a realizzare. Al momento abbiamo creato un primissimo nucleo di installazioni con le opere di Tomas Saraceno, Luca Trevisani, Shobha, Laboratorio Saccardi. Una collezione quindi specifica, in relazione con il territorio e con i sistemi che costruiamo durante il nostro percorso culturale.

A quali iniziative state lavorando per la programmazione del prossimo anno?
Certamente saremo di nuovo protagonisti a Favignana questa estate, con altre attività. Per i programmi futuri non ci piace comunicare «intenzioni», quindi appena avremo definito e siglato le nuove attività e vedremo concretizzarsi i «fatti» ai quali si sta lavorando da molti mesi, potremo comunicare le prossime entusiasmanti novità.

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L'intervista è a cura di Laura Barreca. Curatrice palermitana con formazione statunitense, vive tra Palermo e Roma.