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Verso la Biennale. Il ponte di Lawrence Carroll porta a un uomo rinnovato

  • Pubblicato il: 17/05/2013 - 09:40
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Articolo a cura di: 
Edek Osser
La poesia composta da Lawrence Carroll sul treno che lo portava alla conferenza stampa di presentazione del Padiglione della Santa Sede alla Biennale

Città del Vaticano. A Lawrence Carroll, artista australiano nato a Melbourne nel 1954, è stato affidato il terzo «episodio» del Padiglione che la Santa Sede avrà alla Biennale di Venezia, quello della «Ri-creazione».  Quella della Santa Sede ai tre autori che hanno creato le tre parti della narrazione artistica ispirata ai primi capitoli della Genesi, intitolate «Creazione, De-creazione, Ri-creazione» non è stata una committenza. Ciascuno ha avuto estrema libertà nell’interpretare il testo loro assegnato. Carroll si è immerso nel compito. Fa parte del racconto rappresentato nell’esposizione anche il complesso, contraddittorio processo creativo che ha coinvolto Carroll: ci saranno le sue mail al Vaticano, i suoi pensieri, le riflessioni, i profondi ripensamenti che l’hanno  portato al risultato finale con una continua opera di revisione: un «viaggio etico» dell’artista che inventa, monta, smonta, cambia prospettiva. Oggetti assemblati, pittura. Una delle opere più faticose per lui, un bastone spezzato incrociato con uno intero, vigoroso, sorretto da mani che si agganciano l’una all’altra.
La poesia che Carroll ha composto in treno, mentre arrivava a Roma per la conferenza stampa dedicata alla presenza del Padiglione vaticano della Biennale, rappresenta e simboleggia il suo coinvolgimento profondo. Le sue opere saranno dunque problemi senza risposte. La ricostruzione della «nuova Umanità», affidata alla sua arte, è «un ponte», che segna il cammino verso l'uomo rinnovato.

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