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Una collezione per lo sviluppo umano. A San Patrignano.

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:03
Rubrica: 
CULTURA E WELFARE
Articolo a cura di: 
Roberto Mastroianni

La Triennale di Milano ha ospitato dal 16 marzo al 2 aprile 2018 la prima tappa di un percorso espositivo itinerante “La collezione San Patrignano. WORK IN PROGRESS”, presentazione della  raccolta di opere di artisti contemporanei donate alla Comunità di recupero dei ragazzi che hanno smarrito la strada, da artisti, collezionisti e gallerie. Un  progetto nasce per volontà della Fondazione San Patrignano che, nel celebrare i quarant’anni di storia del centro fondato da Vincenzo Muccioli, intende dotarsi di un nuovo strumento di sostenibilità. In Italia si tratta, infatti, del primo episodio di endowment sul modello anglosassone, che permetterà a San Patrignano di avere una risorsa patrimoniale in caso di futuri investimenti strutturali. La Collezione, dopo la Triennale di Milano, sarà protagonista di un’esposizione al Museo MAXXI di Roma, per approdare poi definitivamente a Rimini nel 2019 nel nuovo sito museale della città.
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo


La comunità di San Patrignano, fondata nel 1978 dal riminese Vincenzo Muccioli, da quarant’anni è votata ad attività assistenziali e formative, finalizzate all’accoglienza e alla riabilitazione di ragazzi tossicodipendenti.  26mila i giovani accolti fino ad oggi, 1315 ospitati attualmente in comunità, senza alcun versamento da parte loro o delle loro famiglie. Un lavoro stimato dalla Fondazione San Patrignano in 32 milioni di euro risparmiati dallo Stato per questi servizi  nel solo 2017.
 
A S. Patrignano, in collaborazione con Confindustria,  ha preso il via  “Sustainable Economy Forum”, una due giorni di dibattiti sullo sviluppo sostenibile con oltre 60 relatori nazionali e internazionali che discuteranno sui temi dettati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite,  con filo conduttore i temi della “sostenibilità e responsabilità-valori fondanti di S. Patrignano- sui cui costruire futuro, sostenibilità per cui serve un nuovo modello di sviluppo economico e sociale”, come afferma Letizia Moratti-co-founder della Comunità “responsabilità diffuse che mettano insieme cittadini, imprese, istituzioni”. Rafforzamento del parternariato fra privati, fra privato e non profit e lancio dei green bonds sono le proposte emerse dalla prima giornata di lavori.
 
L’Ente, che intende proporsi come laboratorio di idee,  si è da poco avviato la costituzione  di una collezione di arte contemporanea che  sviluppa un iniziale lascito dell’imprenditore Carlo Traglio, fautore di una prima donazione in cui comparivano i nomi di Julian Schnabel, Nicola De Maria, Enzo Cucchi, Sandro Chia, Ettore Spalletti e Velasco Vitali.  Oggi il nucleo di è arricchito con  donazioni di opere di Mario Airò, Vanessa Beecroft, Bertozzi e Casoni, Domenico Bianchi, Alessandro Busci, Maurizio Cannavacciuolo, Loris Cecchini, Sandro Chia, Roberto Coda Zabetta, Enzo Cucchi, Nicola De Maria, Gianluca Di Pasquale, Flavio Favelli, Giuseppe Gallo, Alberto Garutti, Shilpa Gupta, Emilio Isgrò, Claudia Losi, Agnes Martin, Igor Mitoraj, Davide Monaldi, Mimmo Paladino, Tullio Pericoli, Diego Perrone, Luca Pignatelli, Michelangelo Pistoletto, Julian Schnabel, Elisa Sighicelli, Ettore Spalletti, Velasco Vitali, Silvio Wolf.  Opere che raccontano temi cardine della Comunità: l’emarginazione, il disagio sociale, l’accoglienza, la rinascita
 
La creazione della collezione di arte contemporanea  si configura come una riserva di bellezza per i progetti sociali dell’ente, ma nel contempo fruibile da un più ampio pubblico, che si possa presentare come un catalizzatore di energie e strumento di comunicazione dell’Ente.
Nel contempo il progetto si caratterizza come investimento  in beni finalizzati ad assicurare solidità economica futura  di San Patrignano, cui attingere nell’eventualità di un futuro sostegno della Comunità stessa: un vero endowment ereditato dal modello anglosassone, permetterà a San Patrignano di godere di un fondo patrimoniale spendibile in caso di necessità, alimentato dalle libere donazioni di artisti, collezionisti privati e gallerie.
 
In occasione del 40mo anniversario di vita della Comunità, la collezione in progress sarà in tour nel 2018. Nella primavera si è presentata alla Triennale di Milano e successivamente approderà al MAXXI di Roma. Nelle intenzioni di Letizia Moratti e della Amministrazione civica riminese c’è il progetto di un nuovo polo museale, parte dell’offerta artistica della città.  L’eterogenea raccolta di opere d’arte verrà infatti ospitata dal 2019 in due degli spazi più prestigiosi e storicamente rilevanti di Rimini, il duecentesco Palazzo dell’Arengo e il trecentesco Palazzo del Podestà. Quest’ultimo, per secoli luogo istituzionale della funzione pubblica, verrà restaurato per un radeguamento funzionale dallo studio Ar.Ch.it di Luca Cipelletti. “Il nuovo spazio andrà a inserirsi nel quadrilatero urbano che comprende  il Museo Fellini, Castel Sismondo e Piazza Malatesta, il Teatro Galli e il ponte Tiberio, in uno stimolante esperimento che coniuga arte e sociale”,  ha affermato il sindaco di Rimini Andrea Gnassi.
 
Un circolo virtuoso che porterà, grazie alla generosità di artisti, collezionisti e galleristi, e alla collaborazione pubblico-privato, a coniugare un ampliamento dell’offerta culturale territoriale alla sostenibilità economica  di una risorsa sociale a valenza nazionale.
 
 
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