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Tutto quello che c’è dietro alla Biennale

  • Pubblicato il: 07/06/2013 - 08:47
Autore/i: 
Rubrica: 
SPECIALI
Articolo a cura di: 
Anna Follo

Venezia. L'opera di Allora & Calzadilla al padiglione americano della Biennale del 2011 tracciava un’analogia tra la Biennale di Venezia e i Giochi Olimpici, sottolineando come entrambe siano percorse da sistemi di potere, alleanze, antipatie e sottotesti.
Per la Biennale 2013 l'app «The Ideological Guide to the Venice Biennale» dell'artista olandese Jonas Staal riprende e rende visibile questa trama di strategie e relazioni. L'app, scaricabarile gratuitamente (http://venicebiennale2013.ideologicalguide.com/download/), raccoglie informazioni su tutti i padiglioni nazionali, dai nomi di commissari e curatori alle fonti di finanziamento, dalla storia dei padiglioni alle alleanze politiche ed economiche tra paesi. Nelle intenzioni di Jonas Staal questa app vuole mostrare come la distribuzione dei padiglioni nazionali della Biennale per la città offra una mappa geopolitica delle posizioni dei diversi paesi, come Staal ha dichiarato «L’orchestrazione dei padiglioni nazionali a Venezia mappa l’attuale ordine politico globale più accuratamente della reale posizione geo-politica (...) L’arte nel contesto della Biennale di Venezia non immagina “un mondo diverso”, ma in realtà lo rappresenta accuratamente. La rappresentazione geografica della Biennale di Venezia, in altre parole, si può considerare un’alternativa alla mappa reale del mondo.»
Il progetto è stato reso possibile grazie al finanziamento congiunto di diverse realtà, tra cui la Kadist Art Foundation, volta a incoraggiare il contributo dell’arte e degli artisti allo sviluppo della società, e la Farook Foundation, nata a Dubai per volontà di Rami Farook, direttore della galleria Traffic, per supportare progetti di arte sociale.
«The Ideological Guide to the Venice Biennale» si propone inoltre di invitare i visitatori ad una visione critica della Biennale, come sottolineato dai collaboratori di Staal «La Guida tenta di dare ai visitatori uno strumento per leggere l’”hardware” globale e epolitico della manifestazione attraverso cui le opere presentate non si possono più considerare come oggetti per sé, ma piuttosto come strumenti nella scacchiera geo-politica della Biennale di Venezia.» Per dare rilievo a quest’aspetto la Kadist Foundation ed e-flux, piattaforma online di arte contemporanea, hanno aperto una «Open Call for Critical Visitors», offriranno infatti a tre artisti o scrittori un viaggio a Venezia per far loro compilare un diario di viaggio attraverso l’uso dell’app. Il resoconto così compilato sarà pubblicato su e-flux con l’obiettivo di «condividere ed estendere le possibilità di coinvolgere – e interferire – con una delle maggiori infrastrutture dell’arte contemporanea.»
«The Ideological Guide to the Venice Biennale» cerca di rendere più partecipativo e consapevole l’approccio alla Biennale come struttura di senso e non solo come collage di mostre attraverso la condivisione gratuita di contenuti e l’invito alla riflessione critica da parte dello spettatore.

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