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Tradito lo spirito di Peggy

  • Pubblicato il: 17/03/2014 - 10:35
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi

Venezia. Lite clamorosa intorno alla gestione, da parte dell’americana Fondazione Solomon Guggenheim, della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Ad aprire le ostilità è la parte francese della famiglia, la discendenza che genera dal matrimonio della figlia di Peggy Pegeen che si sposò con il pittore francese Jean Hélion. Nipoti e pronipoti della grande mecenate, capace di raggruppare a Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande opere di Picasso, Duchamp, Giacometti, Pollock e molti altri,  accusano la Fondazione di avere «Tradito lo spirito di Peggy». Secondo la famiglia la Fondazione, tra l’altro accusata anche di «violazione di sepolcro» per la gestione della tomba di Peggy nel giardino del Palazzo veneziano, non avrebbe rispettato i voleri della padrona di casa scomparsa nel 1979. Peggy lasciò scritto che «La collezione resterà intatta a Venezia e a mio nome, ma sarà amministrata dalla Fondazione Guggenheim. Nulla dovrà essere toccato». E invece, secondo i famigliari, molto è stato toccato: nella casa non sono attualmente esposte tutte le opere, circa 300, della collezionista, mentre sono presenti lavori provenienti dalla raccolta donata nel 2012 alla Fondazione da Hannelore B. Schulhof, scomparsa il 23 febbraio del 2012, anche in nome del marito Rudolph B. Schulhof. Si tratta di opere di Afro, Alberto Burri, Alexander Calder, Giuseppe Capogrossi, Willem de Kooning, Lucio Fontana, Jean Dubuffet, Jasper Johns, Donald Judd, Mark Rothko, Claes Oldenburg, Frank Stella, dunque nomi contigui a quelli raccolti da Peggy, che secondo il sito web della Collezione Peggy Guggenheim, «arricchiscono la collezione della mecenate americana». I Guggenheim di Francia contestano poi l’area intorno al palazzo veneziano dove è sepolta Peggy: nel giardino, assicurano, intorno alla tomba sono disposte sculture della collezione Nasher, fa qui l’accusa di «profanazione di sepoltura». La Collezione, al momento della collocazione dei lavori ricordò che «Nell'ambito del sodalizio esistente tra la Solomon R. Guggenheim Foundation e la Nasher Foundation a partire da maggio 1999 vengono esposti, nel Nasher Sculpture Garden alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, i nuovi prestiti di sculture dei principali artisti del XX secolo. Giungono così a Venezia grandi opere di Anthony Caro, Max Ernst, Henry Moore, Germaine Richier, Joel Shapiro, e le sedie in acciaio di Scott Burton. Le sculture sono esposte insieme alle opere della Collezione Peggy Guggenheim (Arp, Duchamp-Villon, Ernst, Giacometti, Gilardi, Marini, Minguzzi, Mirko, Moore, Richier e Takis) e della Solomon R. Guggenheim Foundation (Caro, Merz)». Se non si giungerà prima a un accordo a fine maggio sul tema si pronuncerà il Tribunale di Parigi.