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Succede a Ravello Lab

  • Pubblicato il: 26/10/2012 - 12:09
Autore/i: 
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Fabio Borghese

Città intelligenti, città creative: politiche urbane e industrie creative


1. La cultura come vantaggio competitivo
Ravello Lab 2012 si propone di ragionare intorno ai temi dello sviluppo delle città e delle industrie creative, partendo dall’assunto che la cultura è l’elemento centrale su cui costruire la catena del valore necessaria a generare un vantaggio competitivo per la comunità. Il livello di accesso culturale della popolazione (come evidenziato da Sacco [1]) è fondamentale per determinare la capacità di sviluppo associata alla cultura. La partecipazione culturale attiva delle persone favorisce lo sviluppo diffuso di competenze, saperi e abilità che si traducono in stimolo alla creazione di nuove imprese innovative, attenzione all’ambiente e ai beni comuni, migliore coesione sociale.

2. Nuovi percorsi per le politiche urbane
La crisi che ci sta attraversando richiede, quindi, alle città europee, una forte riflessione che metta in moto, da subito, processi resilienti che incorporino una nuova visione dello sviluppo improntata sulla cultura e basata su modelli funzionali a gestire il cambiamento, orientandolo a sostenere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva così come si prefigge la strategia Europa 2020.[2]
Ridefinire l’idea e l’identità di città in una dimensione che valorizzi e faccia dialogare la memoria storica con le nuove frontiere della tecnologia digitale è la grande sfida che si pone nella definizione delle politiche urbane di indirizzo strategico[3].
Percorsi come il modello Smart City ed European Capitals of Culture (ECoC) hanno dimostrato di poter rappresentare dei buoni punti di riferimento da cui apprendere e mutuare  strumenti per stimolare le capacità progettuali e le forme di cooperazione e partecipazione necessarie ad attivare questa nuova visione di sviluppo che deve coniugare, simultaneamente, competitività e sostenibilità con azioni che migliorino la qualità complessiva  della vita delle persone nell’ambiente urbano.
In questo contesto così complesso, diventa fondamentale  indirizzare le risorse dei finanziamenti comunitari verso le priorità strategiche di Europa 2020 e dell’Unione dell’Innovazione.[4]
Horizon 2020[5] il nuovo programma dell’Unione Europea per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione è stato concepito in questa direzione con lo scopo di razionalizzare l’uso delle risorse e renderlo più efficace ed efficiente. Il suo ambito applicativo e i contenuti fortemente innovativi rappresentano per le istituzioni di ricerca e le imprese, una importante opportunità per avviare  iniziative rivolte a generare una diversa qualità dello sviluppo, nuova impresa e buona occupazione per il futuro.

3. La valenza strategica delle industrie creative
La creatività trova il suo terreno più fertile proprio nei centri urbani. Per questo l’attenzione di Ravello Lab 2012 ritornerà su quanto emerso nella scorsa edizione intorno al forte collegamento tra industrie culturali e creative nel contesto urbano.
Le imprese culturali e creative, profit e no-profit, rappresentano una porzione significativa e crescente del Pil dell’ Italia[6] e del sistema Europa[7]. La loro capacità di generare innovazione e di produrre contenuti per gli altri settori dell’economia assume oggi una valenza strategica nell’orientare e guidare i sistemi produttivi verso una nuova fase di sviluppo e di competitività [8].

4. I focus  per la  discussione
A partire da questo scenario, Ravello Lab 2012 vuole metterne a fuoco i punti di forza e le principali criticità per proporre soluzioni concrete e applicabili sia alle politiche urbane che alle questioni legate allo stimolo e alla creazione delle imprese creative.

La discussione ruoterà intorno a tre temi principali rispetto ai quali i partecipanti dovranno contribuire illustrando esperienze e formulando proposte:

1.La cultura motore per lo sviluppo ed enzima per lo stimolo alla partecipazione attiva dei cittadini per la costruzione di nuove politiche urbane .

2.Cosa apprendere dai modelli e dalle esperienze Smart City e ECoC per stimolare nuove visioni di programmazione territoriale e pianificazione strategica a base culturale?

3.Quali azioni a sostegno dello sviluppo e delle Start-up delle imprese creative profit e no profit?

[1]Sacco P.”Quel software sociale che muove l’economia”Il Sole 24 Ore  4 maggio (2012)
[2] European Commission -  Europa 2020: http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm
[3] Cittalia  Fondazione ANCI Ricerche (2012)”Il percorso verso la città intelligente”
[4] European Commission -http://ec.europa.eu/research/innovation-union/index_en.cfm
[5]EuropeanCommission-http://ec.europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm?pg=home&video=none
[6]Fondazione Symbola (2012), L’Italia che verrà. Industria culturale, made in Italy e territori, I Quaderni di Symbola, Roma.
[7] European Commision  -Creative  Europe : http://ec.europa.eu/culture/creative-europe/
[8] European Commission (2010), Green paper. Unlocking the potential of cultural and creative industries, Bruxelles