Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Per raccontare la nascita dell’espressionismo Goldin rinuncia al modello blockbuster

  • Pubblicato il: 16/09/2011 - 09:06
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Chiara Tinonin
Ernst Ludwig Kirchner

Villa Manin sarà la prima sede italiana a ospitare una mostra esauriente dedicata al movimento tedesco del «Die Brücke», l’esperienza artistica alle basi dell’espressionismo europeo. Marco Goldin che, insieme a Magdalena Moeller cura l’operazione promossa dall’Azienda Speciale Villa Manin con il supporto di un pool di sostenitori privati – Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, Fondazione Antonveneta di Padova e Assicurazioni Generali di Trieste – questa volta non ha voluto associare alle opere esposte alcun richiamo di massa. Forse perché la collezione, dipinti e documenti, proviene compatta dal Brücke Museum di Berlino e comprende tutti i grandi fautori del movimento: Kirchner, Heckel, Nolde, Schmidt-Rottluff, Pechstein, Mueller.
La mostra, che inaugurerà il 24 settembre 2011 e rimarrà aperta fino al 4 marzo 2012, è la terza proposta del progetto pluriennale «Geografie dell’Europa» che Goldin ha messo a punto per la Regione Friuli Venezia-Giulia e Azienda Speciale Villa Manin e arriva dopo «Munch e lo spirito del Nord» e «L’età di Courbet e Monet. La diffusione del realismo e dell’impressionismo nell’Europa centrale o orientale». Un programma di grandi mostre che è piaciuto al Commissario straordinario dell'Azienda Villa Manin, Enzo Cainero, insediato nell'ottobre 2008, dopo lo scioglimento del cda da parte della giunta regionale, e ancora in carica.

Ammiccante, fuorviante nel suo ermetismo, rimane il titolo della mostra: «Espressionismo» a cui andrebbe forse aggiunto l’aggettivo tedesco.
Se nel gruppo di Dresda (1905 – 1913) si possono rintracciare i germogli e i tratti di quell’ampio movimento scardinante che fu l’espressionismo europeo, mancano in mostra tutti i protagonisti dell’altrettanto fondamentale esperienza francese, quei nomi che si imparano più facilmente sui libri di scuola, quei nomi che attirano le masse.

© Riproduzione riservata