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Quella ragazza con l’orecchino che viene dall’Aja

  • Pubblicato il: 10/01/2014 - 17:45
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FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi

Bologna. Cresce la febbre per l’arrivo a Bologna della «Ragazza con l’orecchino di perla» che «alloggerà» a Palazzo Fava dall’8 febbraio al 25 maggio quale ospite d’onore di una mostra organizzata dalla società Linea d’Ombra di Marco Goldin, Genus Bononiae presieduto da Fabio Roversi Monaco e dalla Fondazione Carisbo. La «ragazza», ovviamente, è l'ormai notissimo soggetto dell’olio su tela realizzato dall’olandese Johannes Vermeer intorno al 1665-66; un dipinto intorno al quale i curatori Emilie E.S. Gordenker, Quentin Buvelot, Ariane van Suchtelen, Lea van der Vinde e Marco Goldin hanno messo insieme la mostra «Il mito della Golden Age. Da Vermeer a Rembrandt. Capolavori dal Mauritshuis» composta da una quarantina di opere anch’esse provenienti dal museo de L’Aja chiuso per restauro e ampliamento della sede fino all’estate prossima (la riapertura è fissata per il 27 giugno, Ndr).
«Da molto tempo il Mauritshuis, spiega la direttrice Gordenker, era consapevole delle proprie inadeguatezze, ma solo di recente ha trovato una soluzione: un edificio vuoto e la possibilità di creare un collegamento sotterraneo con il museo. Durante l’esecuzione del progetto il Mauritshuis mantiene comunque la sua presenza nella città: le opere più importanti della collezione, fra cui la sublime “Veduta di Delft” di Vermeer e “La lezione di anatomia del dottor Tulp” di Rembrandt, rimarranno esposte al Gemeentemuseum».
Altri capolavori invece hanno fatto il giro del mondo e dopo le mostre in Giappone e Stati Uniti arrivano a Bologna, unica tappa europea della «Ragazza con l’orecchino di perla», affiancata all’opera dello stesso pittore «Diana e le sue ninfe», oltre a quattro dipinti di Rembrandt e altri di Frans Hals, Ter Borch, Claesz, Van Goyen, Van Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael e Steen, ovvero i massimi protagonisti del Secolo d'Oro dell’arte olandese, il Seicento. In concomitanza anche la rassegna «Attorno a Vermeer. I volti, la luce, le cose» con opere di una quindicina di artisti italiani di oggi, tra cui Guccione, Sarnari, Olivieri, Verna, Iacchetti, Casiraghi e Lacasella. E Goldin «trascina» nel progetto anche Franco Battiato. Il 19 e 20 gennaio al Teatro Comunale va in scena il responsabile di Linea d’Ombra con un atto unico nel quale racconta, su musiche del cantautore siciliano, chi «è» la «Ragazza con l’orecchino» (i posti sono già esauriti).

Per informazioni: Palazzo Fava. Genus Bononiae, via Alessandro Manzoni
2, Bologna, tel. 051 2754111, www. fondazionecarisbo.it e www.genusbononiae.it

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da Il Giornale dell'Arte numero 338, gennaio 2014