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Più valore ai musei

  • Pubblicato il: 13/02/2017 - 23:15
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Francesca Vittori

Fondazione CR Firenze ha appena lanciato il nuovo bando, Valore Museo, un progetto triennale che parte dalla lettura del sistema museale toscano che – come del resto in tutta Italia – è caratterizzato da una grande densità di musei piccoli spesso accomunati da difficoltà gestionali e sottodimensionati in termini di personale e di competenze. Quali sono le logiche ispiratrici e gli obiettivi che questo strumento si pone? Ne parliamo con Barbara Tosti – Responsabile Area Cultura-Ufficio Progetti Istituzionali Strategici che presenta un inedito percorso di capacity building che unisce professionisti dei musei e giovani laureati a confrontarsi sull’innovazione culturale

Il 19 gennaio 2017 Firenze ha ospitato la presentazione di una delle iniziative a favore dei musei toscani promosse dalla Fondazione CR Firenze: il bando ValoreMuseo. Come recita il sito si tratta di " un programma per la crescita delle competenze professionali e manageriali dei musei e dei giovani laureati al fine di favorire il rafforzamento del sistema museale locale e lo sviluppo di nuove capacità imprenditoriali culturali". Possono partecipare al bando, inviando la loro domanda entro il 6 marzo 2017, laureati under 35 residenti o domiciliati in Toscana e i musei del territorio regionale afferenti al territorio di intervento della Fondazione.
Barbara Tosti, Responsabile Area Cultura-Ufficio Progetti Istituzionali Strategici della Fondazione CR Firenze, ci racconta le motivazioni che sorreggono la promozione di questa attività di capacity building nel campo dei beni culturali.

Da cosa nasce l'idea di ValoreMuseo?
Siamo partiti da un’analisi del contesto territoriale relativa al sistema dei musei locali. Innanzitutto la Toscana, con 738 istituti censiti, detiene il primato di regione più ricca di musei. Non solo. La peculiarità del sistema museale toscano vede da un lato grandi poli museali attrattori di un vasto pubblico nazionale e internazionale (il 4% dei musei toscani che superano i 500 mila ingressi annui), dall’altro una capillare concentrazione di musei “minori” molto eterogenei, rappresentativi di quel 67% delle realtà museali locali che registrano meno di 10mila visitatori all’anno.

ValoreMuseo rafforza e fa evolvere un impegno pluriennale del programma Piccoli Grandi Musei, che Fondazione CR Firenze porta avanti dal 2005 insieme a Regione Toscana.
Abbiamo sempre cercato di sostenere le realtà “minori”: sono un milione i visitatori dei 200 musei che, nel corso delle diverse edizioni del Progetto, sono stati coinvolti in azioni di valorizzazione (50 pubblicazioni scientifiche e 70mila copie distribuite sul territorio; 250 interventi permanenti alle strutture per l’adeguamento agli standard museali; 261 itinerari culturali attivati per la scoperta di luoghi poco noti) e comunicazione (71 mostre temporanee, 4 milioni di materiali promozionali divulgati, 4500 attività di mediazione realizzate).
Nel corso di oltre 10 anni di progetto, durante i quali abbiamo avuto modo di lavorare fianco a fianco con la maggior parte di queste realtà, ci siamo resi conto di come tutte risultassero accomunate dalle stesse problematiche di gestione e spesso carenti, loro malgrado, in termini di competenze innovative soprattutto nel settore del marketing culturale.
Proprio da questo presupposto siamo partiti per l’ideazione del Bando ValoreMuseo e per la definizione del principale obiettivo di progetto: dare valore ai musei tramite il rafforzamento delle competenze da un lato dei professionisti che attualmente li gestiscono, dall’altro dei giovani laureati che in futuro ne prenderanno le redini.

Chi sono i partner di questo progetto di capacity building?
Collaboriamo con ICOM Italia a cui è affidata l’individuazione delle aree formative di intervento per il rafforzamento delle competenze. Fondazione Fitzcarraldo ha il compito invece di portare a bordo e condividere, attraverso la formazione prima e il tutoraggio, dei giovani e dei musei poi, le pratiche più aggiornate in termini di strategie, strumenti e azioni nell’ambito dell’innovazione culturale.

Uno degli elementi di novità di Valore Museo è l’aver inserito sia i musei sia i giovani professionisti all’interno di una cornice unitaria di intervento. Cosa vi aspettate da questa inusuale possibilità di collaborazione e di lavoro?
L’idea che avevamo in mente e che abbiamo cercato di portare avanti è quella di innescare un modello virtuoso di collaborazione tra musei e giovani laureati: un’alchimia tra le solide esperienze culturali e la capacità dei giovani di essere portatori di creatività e conoscenza dei nuovi linguaggi contemporanei, ma anche potenziali esperti e cittadini orgogliosi delle loro radici, consapevoli della ricchezze del proprio territorio.
Il secondo obiettivo del progetto punta infatti proprio sulle “nuove leve”: contribuire alla definizione e alla creazione di professionalità e competenze tra i giovani al fine di stimolare da un lato le prospettive per un lavoro in organizzazione, dall’altro lo sviluppo di dimensioni lavorative propriamente imprenditoriali.
Cosa ci aspettiamo? Che puntare sulle energie progettuali e le spinte innovative dei giovani, integrate con le esperienze più solide e positive maturate nel tempo, sia la via maestra per accompagnare il nostro sistema museale verso un concreto e necessario salto verso una gestione sostenibile e innovativa delle singole realtà di riferimento.
Certo questo è un passo di un processo non rapidissimo, ma confidiamo che un progetto come ValoreMuseo possa generare la scintilla che determina l'inizio della combustione.

Come s'inserisce Valore Museo nell’ambito di una più ampia strategia della Fondazione di sostegno e di rafforzamento del sistema culturale del territorio?
Con la nascita della città metropolitana di Firenze la Fondazione, che si trova a confrontarsi con nuovi obiettivi programmatici a livello politico, istituzionale ed economico, è chiamata a rafforzare l’armatura della città intesa non solo come detentrice di un patrimonio lasciato dalla storia ma anche come organismo innovativo dei contenuti distintivi locali, produttore di nuova cultura e occupazione.
A tal scopo, quindi, ci siamo dotati di un programma strategico dedicato all’economia della conoscenza e all’innovazione tecnologica e culturale attraverso la realizzazione di progetti intersettoriali pluriennali che puntano a produrre innovazione attraverso il rilancio del capitale culturale, sociale ed economico del territorio.

A tal fine è risultato strategico incentivare azioni pilota e potenziare la partecipazione diretta della Fondazione tramite progetti specifici di audience development per accrescere la customer satisfaction degli utenti, creare comunità di riferimento, fidelizzare i pubblici. Altresì la presenza di un’offerta di patrimonio culturale capillarmente diffusa che rappresenta un fattore in grado di favorire la crescita culturale e lo sviluppo economico locale chiama la Fondazione a progettazioni destinate all’implementazione delle competenze degli operatori culturali in chiave amministrativa, gestionale, marketing.
In tale contesto rientra il programma triennale ValoreMuseo.
L’obiettivo dell’innalzamento delle competenze professionali comprende non solo nel campo delle relazioni con il pubblico e del marketing, ma anche nel settore amministrativo, nonché la pianificazione e gestione finanziaria (con tecniche e strategie di fundraising, bandi europei, crowfunding e sponsorizzazioni).
Per quanto riguarda le risorse economiche, dal 2007 al 2016 la Fondazione ha erogato ben 155 milioni di euro per il settore delle arti e dei beni culturali e prevede di destinare fino a 11 milioni solo nel 2017. L’investimento totale per la realizzazione del bando ValoreMuseo è pari a € 215 mila (di cui € 50 mila di cofinanziamenti da parte della Regione Toscana nell’ottica dei partenariati pubblico/privato oggetto del piano pluriennale di sviluppo della Fondazione).
Dei 215 mila, circa 90mila sono destinati al compenso professionale ai giovani builder, oltre 70 mila all’attivazione di competenze e professionalità d’avanguardia nel settore dell’innovazione culturale, fornite dai partner di Progetto, e destinate a  restare nel patrimonio immateriale dei musei e degli operatori del territorio; circa 30 mila per le premialità finali, le spese di gestione e di comunicazione del progetto nel suo complesso.
 

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