Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Oltre lo schermo, oltre il cielo

  • Pubblicato il: 11/05/2014 - 23:07
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Cristina Marinelli

Torino. La stagione espositiva primavera-estate della Fondazione 107 si è aperta, lo scorso 7 maggio, con l’inaugurazione di due mostre in contemporanea: «Schermi delle mie brame. Il televisore come soggetto e oggetto nelle opere di una collezione privata», a cura di Ivana Mulatero e Francesco Poli, e «Cieli», a cura di Federico Piccari, direttore della Fondazione. Nata nel 2009 nel Quartiere Madonna di Campagna, alla periferia Nord di Torino, l’istituzione persegue la propria mission di diffusione dell’arte contemporanea e di riqualificazione del tessuto urbano in cui è inserita.
Con sede in un ex capannone industriale, risalente agli anni Cinquanta, dispone di 1500 metri quadrati di spazio espositivo. La grande struttura architettonica ben si presta ad accogliere due mostre allo stesso tempo. Queste, anche se di natura differente, trovano un punto di incontro nella riflessione sulle contaminazioni.
Nella sala principale, che presenta un suggestivo tetto a botte con lucernai, un’installazione di dipinti collocati ad un’altezza insolita induce lo spettatore a sollevare lo sguardo. La mostra «Cieli», infatti, vuol portare il pubblico a variare il proprio punto di vista in favore di una nuova prospettiva. Abbandonando una visione remissiva e rivolta verso il basso, lo spettatore si apre, con un approccio positivo, alla percezione dei tanti cieli che animano lo spazio espositivo. In mostra sono presenti le opere di artisti, di età e provenienza differenti, accumunati da un’inclinazione a volgere la propria attenzione al firmamento. Dalle soffici e fluttuanti nubi di Antonio Carena, presente con ben 30 dipinti sospesi su tiranti, databili tra gli anni ’70 e il 2008, alle fredde e lucide fotografie di Akos Czigany e Gioberto Noro, dai cirri e cumulonembi di Francesco Nonnino al lento e meditato accumulo segnico dell’opera di Angiola Gatti, dalle costellazioni materiche di Delfina Camurati all’atmosfera magica, tra il ludico e l’onirico,  delle ombre nella videoinstallazione interattiva del collettivo auroraMeccanica, ogni artista ci offre una seducente e individuale interpretazione del tema.
Anche «Schermi delle mie brame» è incentrata su un unico soggetto. In questo caso, tuttavia, ad essere monotematica non è solo la mostra ma bensì un’intera collezione. L’esposizione, infatti, presenta al pubblico, dopo l’esordio dello scorso febbraio alla Triennale di Milano, settanta opere che indagano l’iconografia del televisore nelle arti visive. La raccolta è stata riunita in più di 25 anni di ricerca da una coppia di collezionisti torinesi. A partire dal 1986, anno i cui sono state acquisite le tele emulsionate da Mario Schifano che narrano gli episodi della contestazione francese, datate 1968-69, la collezione si è arricchita nel tempo di dipinti, fotografie, disegni, video e piccole installazioni realizzate da alcuni dei protagonisti dell’arte contemporanea italiana e internazionale. Tra i tanti artisti presenti si segnalano: Tony Oursler, Joe Tilson, Nam June Paik, Marcel Dzama, William Klein, Ugo Nespolo, Salvo, Aldo Mondino, Flavio Favelli, Pierluigi Pusole, Daniele Galliano, ConiglioViola e Marzia Migliora.
In particolare la collezione si fa interprete e testimone dell’emergere, alla metà degli anni Ottanta, del fenomeno pittorico del «Medialismo», così denominato dal critico Gabriele Perretta.
Dall’attenzione all’oggetto-feticcio alla raffigurazione della TV come luogo di riti personali e collettivi, numerose sono le variazioni sul tema presentate in questa occasione.

Entrambe le mostre saranno visitabili sino al 20 luglio 2014.