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Nuove prospettive per il Paese : investire sull’artigianato artistico per creare impresa

  • Pubblicato il: 29/07/2013 - 20:11
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Milena Zanotti

Roma. L’unione fa la forza, antico detto che mai come oggi pare veritiero, come dimostra l’accordo firmato tra Acri, Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio, con Unioncamere, sigla che raccoglie le camere di commercio italiane, Confartigianato Imprese e Cna, Confederazione nazionale dell’Artigianato  e della Media e Piccola Impresa. Al centro l’artigianato artistico, riferito a tutte quelle attività lavorative compiute a mano, che attengono all’arte, quali la lavorazione di ferro, metalli preziosi, vetro, legno, tessuti. Tema che impregna profondamente la territorialità del nostro Paese,  che vanta tradizioni antichissime, risalenti alle medievali corporazioni delle «Arti Minori», fino a giungere ai nostri giorni, con una serie di specificità che segnano l’eccellenza del «made in Italy». Presentazione il 17 luglio alla presenza di Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri, Giampiero Maracchi, presidente della Commissione Artigianato Artistico dell’Acri, Giorgio Aguzzi, vicepresidente nazionale di Cna, Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato, Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico, con un dibattito su «L’Artigianato artistico. Tra memoria e innovazione, nuovi orizzonti per l’occupazione giovanile». Un titolo che ben chiarisce l’obiettivo del protocollo, riassunto nelle parole di Zanonato «L’artigianato è un settore fondamentale per il nostro sistema produttivo, che va adeguatamente supportato e valorizzato, soprattutto in questo momento di forte crisi. La figura dell’artigiano, proprio perché legata alla tradizione, oggi può offrire un prodotto unico, di alta qualità, personalizzato e riconoscibile. Per questo occorre puntare sempre più su un’idea nuova di fare impresa, che passa anche attraverso la valorizzazione del mondo artigiano e artistico. Al contempo, è necessario favorire percorsi formativi che mettano i giovani nella condizione di apprendere professionalità qualificate». Si evince un obiettivo duplice: creare impresa aggiornando e sostenendo l’artigianato e favorire l’occupazione giovanile.  Del resto i dati parlano chiaro : tra il 31 marzo del 2009 e il 31 marzo di quest’anno il numero complessivo di società attive nei settori dell’artigianato artistico è calato del 7,15%: erano 88.335 quattro anni fa, sono  82.023 nel 2013. Ancor più allarmante pare il quadro complessivo, se si considera la presenza cospicua delle società femminili (con il titolare, più del 50% dei soci, più del 50% degli amministratori donne), che rappresentano il 28,9% del totale e di quelle giovanili (dove il titolare, più del 50% dei soci e più del 50% degli amministratori hanno meno di 35 anni), nella misura dell’8,1%.
Come agire allora? Il punto di partenza è quello delle nostre eccellenze territoriali, che si esprimono in veri e propri ‘distretti dell’artigianato’ specializzati nella lavorazione di ceramica, oreficeria, tessili, ferro battuto, metalli preziosi, vetro, marmo, ebanisteria, calzoleria sino ad arrivare all’enogastronomia.
In tal senso Acri ha creato un’apposita Commissione ad hoc, che gestirà il rapporto con Unioncamere e delle due associazioni di categoria, Cna e Confartigianato Imprese, per incentivare progetti di formazione e nuove forme di apprendistato utili all’inserimento nel mondo del lavoro per i giovani. «Le nostre Fondazioni – ha affermato il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti - operano per promuovere i territori di competenza, con particolare attenzione alle nuove generazioni in termini di formazione rivolta alla creazione di opportunità di lavoro. Abbiamo una forte convergenza di obiettivi con le organizzazioni che siglano con noi il protocollo.. Insieme studieranno sistemi opportuni di formazione dei giovani per i singoli settori dell’artigianato artistico, anche attraverso uno specifico protocollo d’intesa con il Miur», ovvero il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Aggiunge Guzzetti «Promuoveremo rapporti di cooperazione tra i rispettivi associati, e in collaborazione con il Ministero del lavoro, al fine di individuare forme innovative di apprendistato rivolte alla preparazione dei giovani nel comparto dell’artigianato artistico. Attraverso il rapporto con l’UEAPME (l’organizzazione che rappresenta a livello europeo gli interessi dell’Artigianato e delle Pmi dell’Unione Europea) sosterremo, inoltre, progetti di formazione anche mediante lo scambio di giovani fra i territori di competenza delle Fondazioni e gli altri paesi europei con analoghi progetti». Questo innovativo progetto formativo si accorderà con un modello di sviluppo fondato su imprenditorialità diffusa, distretti, filiere, reti e territorio. Così il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello «In questo modello, economia della conoscenza e competenze manuali e artigianali non si escludono, ma si integrano tra loro nel segno della qualità. Perché nella piccola e media impresa, la prima radice della conoscenza viene dal “saper fare”».
E a riprova della centralità del tema ricordiamo il recente progetto della Fondazione Giannino Bassetti, con il patronato della Regione Lombardia e del Comune di Milano che, dal 21 al 27 giugno scorso, si è concretato in una serie di iniziative in programma nella Bay Area durante l’Italian Design Week. Organizzato nell’ambito delle iniziative dell'Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti, ha promosso riflessioni su artigianato e del design come nuovi modi di lavorare e produrre.

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