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Notizie in breve dal mondo delle fondazioni

  • Pubblicato il: 06/02/2015 - 09:42
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Articolo a cura di: 
a cura di Francesca Sereno

Fondazione Cariplo apprezza il lavoro dell'amministrazione comunale milanese
Il comune di Milano, a causa della scarsità di risorse a disposizione, per fare fronte ai bisogni sociali emergenti si è rivolto a Fondazione Cariplo, presentando uno dei sette progetti che hanno ricevuto un finanziamento col Programma Triennale “Welfare di Comunità”:  1,3 milioni di euro finanziati per 18 realtà coinvolte, che si occuperanno di costruire una rete per l'assistenza domiciliare e la socialità nei quartieri. Diversi sono le emergenze del capoluogo lombardo, tra cui in prima battuta il tema degli sfratti sul quale Fondazione Cariplo interviene con l'housing sociale. La complessità di Milano, caratterizzata da periferie degradate e da un centro da recuperare, è bilanciata da un forte tessuto associativo e di volontariato, che ha sviluppato solidarietà ed attutito i disagi.
Il Presidente Guzzetti ha espresso soddisfazione per la collaborazione con la giunta del sindaco Pisapia, che ha focalizzato la sua attenzione proprio sul recupero delle periferie. Inoltre la pedonalizzazione di parte del centro storico rappresentano una risposta ad ambiente e traffico oltre che un'opportunità per il commercio. Inoltre Guzzetti è favorevole alla realizzazione di una moschea, convinto che sia uno strumento utile all'integrazione delle comunità islamiche del capoluogo lombardo.

 

L'Ente Cassa per i 150 anni di Firenze Capitale
Avviate a Firenze il 3 febbraio  le celebrazioni del 150esimo anniversario dalla proclamazione di Firenze a Capitale del Regno d'Italia con la mostra "Una Capitale e il suo Architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici. Firenze e l'opera di Giuseppe Poggi", nell'Archivio di Stato  fino al 6 giugno 2015, diretto da Carla Zarrilli. All’esposizione, curata da Piero Marchi, collaborano i principali enti culturali fiorentini oltre a studiosi delle varie tematiche; presenta una panoramica su molti dei temi afferenti al trasferimento della Capitale a Firenze: dai presupposti storici, al trasferimento delle istituzioni del Regno, alla sistemazione della Corte sabauda, all’attività dell’Opificio delle Pietre Dure. La mostra ha un taglio prevalentemente didattico e prevede anche la possibilità per le scuole di avvicinarsi a documenti e progetti urbanistici di Giuseppe Poggi, l’architetto  che contribuì a ridefinire la forma di Firenze sul modello delle grandi metropoli europee. L'evento è realizzato col contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze  che ha dedicato al tema il progetto "L'Ente Cassa per Firenze Capitale", iniziativa motu proprio  con  un programma di 25 eventi con un taglio fortemente divulgativo per far conoscere alle nuove generazioni il processo che ha portato alla nascita di Firenze Capitale. Il programma si  affianca ai numerosi appuntamenti promossi nel corso dell'anno dal Comitato per i 150 di Firenze Capitale, con le principali istituzioni cittadine.  Ente Cassa ha  contribuito come maggior sostenitore con  250mila euro.

 

Dentro e fuori

Roma. In via degli Ausoni, 7, alla Fondazione Pastificio Cerere, nel quartiere di San Lorenzo,  ha inaugurato la personale di Gianni Dessì (fino al 28 marzo), per avviare le celebrazioni dei 10 anni di attività della Fondazione e i 110 anni dell'edificazione dell'edificio industriale in cui è situata, sede di numerosi atelier d'artista dagli anni Settanta.  Prossime personali di Ceccobelli, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli, che hanno l'atelier nell'ex pastificio. 

 
Wahrol to be studied in medical school
Stanford University's School of Medicine  include lo studio dei lavori di Andy Warhol e Eadweard Muybridge nei suoi programmi per sviluppare le capacità di osservazione dei medici. Il progetto è sviluppato in collaborazione con il Gerald Cantor Center for Visual Arts che sarà il  più grande "contenitore" delle opere del maestro, con 8000 lavori  ricevuti  dalla Warhol Foundation. (The art newspaper)

 
Fondazione Memmo-Arte Contemporanea inizia con Conversation Piece
Il 10 febbraio la Fondazione Memmo-Arte Contemporanea inaugura  a Palazzo Ruspoli la mostra Conversation Piece | Part 1, la prima di una serie di mostre dedicate agli artisti italiani e stranieri che hanno deciso di svolgere una residenza a Roma, in maniera autonoma o ospiti delle fondazioni, degli istituti di cultura o borsisti presso le Accademie straniere. La fondazione nasce nel 2012, con l'intento di contribuire allo sviluppo di un tessuto culturale territoriale in una visione globale, connettendosi a realtà internazionali e promuovendo l'interazione fra gli artisti e la città di Roma. Questa mostra, a cura di Marcello Smarrelli, è il primo tassello della costituzione di un osservatorio permanente puntato sulla scena dell'arte contemporanea a Roma. Per questo primo appuntamento gli artisti invitati sono: Francesca Grilli, Josephine Halvorson, Rowena Harris, Isabell Heimerdinger, Thomas Hutton, Corin Hewitt, Tobias Kaspar, Jonathan Monk, Anna-Bella Papp, Eddie Peake, Calixto Ramírez, Su-Mei Tse. L'idea di casa, di intimità, di confronto generazionale, di rapporto con la storia, di narrazione, di opera d'arte come manifestazione di un vissuto personale in una dimensione espositiva, la ricerca di un rapporto speciale con lo spettatore e con lo spazio, sono solo alcuni dei temi delle opere in mostra.

 
Ingaggiare i mecenati nelle fondazioni
Lugano. La Fondazione Lugano per il Polo Culturale coopta un nuovo membro. Manfred Tuerks De Winkel, mecenate di Morcote. "Persone che ci aiuteranno a raccogliere risorse" dice Masoni Brenni, anche lei membro della Fondazione, commentando la strategia che ha portato nel giugno scorso all’ingresso  dell’amministratore delegato di UBS Sergio Ermotti e del responsabile Regione Ticino di Credit Suisse Alberto Petruzzella. Ingressi autorevoli che generano anche perplessità scientifiche  (interrogazione politica del 2013 della consigliera Simonetta Perucchi Borsa) sulla garanzia di "un appoggio scientifico alla conduzione di una corretta politica culturale", alle quali replica Masoni Brenni, che questa. "Questa fondazione ha come scopo la raccolta fondi Per i contenuti bisogna agire sul piano delle fondazioni specifiche, come quella per il Museo d'arte, in via di costituzione" (Corriere del Ticino).

 

Excellency Award
Va a Thomas Campbell, direttore del MET- Metropolitan Museum of New York il premio di FIAC, Foundation for Italian Art and Culture creata nel 2003 da Alain Elkan con l’Ambasciatore Daniele Bodini per promuovere la  conoscenza della cultura del nostro paese negli USA.  La motivazione del premio è stata “la leadership di Campbell nel guidare la trasformazione del più importante museo del mondo, con una penetrazione nel tessuto sociale della città e globale, con mostre che hanno lasciato il segno e hanno contributo a portare i visitatori a 6milioni ogni anno, rispetto ai 4,5 di sei anni fa, quando è arrivato ai vertici dell’istituzione e con un sito on line di 40milioni di visitatori”.  Il premiato dichiara che indirizzerà il premio –del quale non si conosce l’entità- per finanziare un nuovo progetto al MET dedicato all’arte italiana. La FIAC ha realizzato al MET mostre di grande successo -lo scorso anno Piero della Francesca e in precedenza Antonello da Messina- e ha avuto molti consensi il tour della Schiava turca del Parmigianino portata dalla fondazione alla Frick Collection di Ny e al Fine Arts Museum di  S. Francisco.

 

Guggenheim Art Classes Il Novecento. L’arte contro
Dopo l’incredibile successo, lo scorso anno, della prima edizione del corso di storia dell’arte ideato dalla Collezione Peggy Guggenheim in collaborazione con la Fondazione di Venezia, al via un nuovo appuntamento con le “Guggenheim Art Classes”, quest’anno improntate sulle avanguardie del Novecento. Dall’Espressionismo al Futurismo, dall’Astrattismo al Dadaismo, passando per la Scuola Romana, l’Action painting, la Body Art, fino ad arrivare all’Arte povera e alla Transavanguardia. Tre cicli di incontri, a cura di Alessandra Montalbetti (Soprintendenza di Brera, Milano), che permetteranno di toccare e approfondire alcuni dei movimenti più rilevanti e significativi dell’arte del XX secolo, e intrecciarli con la letteratura contemporanea, scoprendo alcune sorprendenti liaisons. Nel 1882 Eduard Manet, padre dell’Impressionismo, scriveva: “Preparatevi: nel prossimo secolo, l’arte non sarà più una tazza di buon brodo caldo da consumarsi in poltrona accanto al caminetto” e con queste parole, rimaste inascoltate, l’intuitivo pittore ci introduceva alle fertili novità del secolo che, se pur definito “breve” dagli storici, ha indubbiamente mutato non solo l’aspetto dell’arte ma soprattutto il rapporto del pubblico con l’arte stessa. «Questo progetto con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia - commenta il direttore della Fondazione di Venezia Fabio Achilli - rappresenta uno dei tasselli del mosaico di collaborazioni che abbiamo instaurato con prestigiose realtà veneziane: basti ricordare quelle con la Fondazione Gran Teatro La Fenice o quella con la Fondazione Musei Civici di Venezia. In particolare, siamo lieti di constatare l’interesse per la storia dell’arte che emerge durante gli incontri dell’Art Classes: il merito è senz’altro della qualità della proposta della Guggenheim».

da Trentagiorni, la newsletter della Fondazione di Venezia, 1/2015

 

Tre Oci / Tre Mostre Un percorso di ricerca su più livelli
Tre Oci Tre Mostre, format di successo giunto alla terza edizione, inaugura la stagione espositiva 2015 della Casa dei Tre Oci, dedicata alla fotografia. Un percorso di ricerca articolato su più livelli, che trasforma i Tre Oci in una vera e propria Kunsthaus, proponendo anche quest’anno un percorso visivo di confronto tra i linguaggi contemporanei e la grande tradizione della fotografia veneziana. Tre proposte espositive differenti fra loro che cercano di interpretare l’essenza della fotografia di oggi in una logica che si muove verso il superamento dei generi e la trasversalità. Una fotografia capace di interpretare l’idea del cambiamento senza appartenere a scuole di pensiero precostituito. Al pianterreno della Casa, Sguardi privati. Fotografie di Francesco Maria Colombo. Sessanta ritratti, tra bianco e nero e colore. Le fotografie di Francesco Maria Colombo appaiono come l’esito di un percorso di conoscenza che esplora l’universo culturale, della scienza e della ricerca attraverso l’arte del ritratto. I soggetti sono trattati nella cornice unitaria di un mondo così attraente da destare interesse in ogni suo punto, volto o ambiente. Sono attori, filosofi, musicisti, scrittori e scienziati, tutti colti nel proprio contesto, liberi di scegliere gli ambienti e gli attributi della propria raffigurazione. Per loro la scena si ripete ogni volta con un input diverso, seppur sempre dettato dall’intenzione dell’autore di comprendere fino in fondo il soggetto prescelto. Allora anche i personaggi più schivi e reticenti all’obiettivo della macchina fotografica si abbandonano a quest’ultima, e si esprimono nelle pose più autentiche. In quegli attimi tanto rari quanto fugaci, la strada attraverso la quale il fotografo può realizzare il suo sogno inizia pian piano a delinearsi. Da quel momento in poi sarà più facile, per lui, raggiungere quell’ideale della rappresentazione che conserva in fondo allo sguardo e al cuore. Nei saloni del piano nobile, la mostra Le gallerie veneziane e la fotografia. Nell’ambito della rassegna, la Casa dei Tre Oci ha scelto di ospitare 6 gallerie veneziane che da sempre operano nel campo della fotografia.
Approfondire la conoscenza, lo studio e la valorizzazione della cultura fotografica in un territorio, come quello di Venezia, molto legato per ragioni storiche alla fotografia, è tra gli obiettivi principali della Casa dei Tre Oci. L’interazione con il territorio ha trovato uno sbocco naturale nel confronto con le gallerie veneziane dedicate al settore. Il risultato è uno specchio variegato, da cui si originano molteplici spunti di riflessione. Bugno Art Gallery sceglie di presentare Luca Campigotto e Paolo Ventura, il primo veneziano, il secondo milanese operante a New York, due punti di vista diversi accomunati da una sensibilità particolare verso il tema della guerra. A loro si aggiunge Andrea Morucchio, visual artist veneziano. Ikona Gallery, fondata da Živa Kraus nel 1979, prima galleria veneziana a occuparsi di fotografia, propone accanto a maestri come Helmut Newton o William Klein, alcuni fotografi emergenti, tra cui il giovane veneziano Davide Weber. Giorgio Mastinu Fine Art si confronta con la sfida di fare fotografia “senza fotografi” presentando una serie di fotografie anonime raccolte in giro per il mondo dalla fine dell’800 fino agli anni ’70. Gabriele Basilico, artista italiano recentemente scomparso tra i più significativi e riconosciuti a livello internazionale, è la scelta portata avanti dalla Galleria Michela Rizzo. La Salizada Galleria affianca a Luisa Menazzi Moretti, con una fotografia di frammenti e dettagli dalla consistenza quasi pittorica, uno dei più importanti fotografi italiani, Elio Ciol. Galleria Upp, presenta Michal Martychowiec, artista polacco che riflette sulla memoria individuale, e Rachele Maistrello, giovane artista veneta che porta spesso la fotografia verso la performance. Al secondo piano, tre mostre curate dallo storico circolo fotografico veneziano La Gondola. Quel che resta del giorno, riprendendo il titolo di un fortunato film di James Ivory, è il tema che ha visto riflettere quest’anno 31 soci del Circolo. La chiave di lettura è “quel che resta” come memoria personale formata non già dagli avvenimenti salienti di una vita ma dai piccoli dettagli, una sorta di evocazione intima, profonda, di cui rendere partecipe lo spettatore. Una stanza è dedicata ai vincitori della lettura portfolio che si è tenuta nel gennaio 2014 ai Tre Oci, Momenti decisivi. Tre gli autori selezionati, che presenteranno i lavori premiati. Andrea Bianco, con il lavoro Faces, Elisa Gambino, con Figli del Vento, Monia Perissinotto con Havana. Ad arricchire l’offerta espositiva, La Gondola ha scelto di presentare quest’anno L’Italia positiva di Stefano Robino. Fotografie 1951-1969, il reporter reso celebre dai progetti fotografici dedicati all’ambiente di lavoro, la FIAT Grandi Motori. Nelle parole del Presidente del Circolo Fotografico La Gondola, Manfredo Manfroi, “conclusa da tempo la parabola produttiva, una consapevole rilettura critica è oggi in grado di rivalutare l’opera di Robino e assegnargli lo spazio che merita nella storia della fotografia italiana; un peso non indifferente, una traccia sicura ed originale che forse ci riserva ancora delle sorprese”. La Fondazione di Venezia, negli anni ha acquisito vari archivi e fondi fotografici per dedicarli alla fruizione e in generale alla diffusione della cultura fotografica in Italia, e in particolare a Venezia dove ha aperto al pubblico la Casa dei Tre Oci. Ai Tre Oci la fotografia ha trovato la propria casa con mostre, workshop, seminari, laboratori, convegni, e importanti esposizioni monografiche dei grandi maestri della scena internazionale. Il progetto Tre Oci è sviluppato in collaborazione con Civita Tre Venezie e con il sostegno di Veneto Banca e Grafica Veneta.

da Trentagiorni, la newsletter della Fondazione di Venezia, 1/2015

 

Una signora della cultura veneziana conquista Canova
Treviso. Franca Coin, presidente di The Venice International Foundation, è il nuovo presidente della Fondazione Canova Onlus di Possagno, che custodisce e conserva, nel Museo e nella Gipsoteca, l’eredità del più grande scultore neoclassico donata al suo paese natale nella Pedemontana trevigiana. Coin, già nel cda dal 2014,  succede a Giancarlo Galan, dimessosi nell’estate scorsa dopo lo scandalo Mose. Il sindaco di Possagno Gianni De Paoli attende  «progetti che lancino un ponte tra Possagno e Venezia, coinvolgendo anche la vicina Asolo e Fondazione Canova di Crespano del Grappa, dove c’è un’altra parte del lascito di Giovanni Battista Sartori, che diede in eredità alla Comunità di Possagno i beni del fratellastro Antonio Canova». Una bella sfida per un  museo che non riceve finanziamenti statali e si sorregge con lo sbigliettamento – nel 2014 ben 50mila ingressi per la mostra dedicata alle “Tre grazie” – e sponsor privati.

 

Paolo Ferrari, Presidente di Fondazione  Roma Film Fest, lascia 
Dimissioni alla Fondazione Cinema per Roma - nota come  Roma Film Fest. Paolo Ferrari, Presidente  in carica dal 2012 lascia affermando di aver   « rispettato gli impegni: dare maggiore stabilità alla struttura, garantendo una gestione economica accorta, consolidando le attività della Fondazione e del Festival». Un addio   dopo momenti travagliati che potrebbe preludere ad un’evoluzione delle strategie. L'Assessore Giovanna Marinelli  dichiara  che «siamo ad un momento di svolta che deve impegnare Roma Capitale e tutti gli altri protagonisti della Fondazione per fare della Festa internazionale del Cinema un appuntamento che coinvolge sempre di più la città e che sia in grado di richiamare attenzione e presenze culturali nella nostra Capitale». Presidente cercasi per nuovo corso.

 

ll Louvre in Laguna
Unire le forze a livello internazionale. La  Fondazione Musei Civici di Venezia annuncia l’accordo di durata triennale con l’Ecole du Louvre – l’ente di formazione nato nel 1882 dal grande museo parigino- per la  cooperazione sull’insegnamento e la ricerca nella divulgazione della storia dell’arte e delle tecniche di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, con tirocini  che sviluppino competenze specifiche in ambito museale nelle varie sedi dei musei veneziani, organizzazione di workshop e conferenze, scambio di documenti, ricerche, pubblicazioni. Con questo accordo l’ente veneziano entra a far parte di una piattaforma di  partner ai massimi livelli internazionali tra i quali, l’Accademia di Francia di Roma, il museo del Prado di Madrid, l’Università del Texas di Dallas, ai musei di Glasgow, alla School of African Heritage del Benin. www.visitmuve.it

 

Gli americani sbarcano a Pieve di Cadore
La Fondazione Tiziano  (Centro Studi Tiziano e Cadore) amplia la propria dimensione internazionale  cooptando  come socio co-fondatore  “Save Venice”. Il prestigioso comitato statunitense per la salvaguardia di Venezia, diretto da Melissa Conn  riunisce mecenati americani e, ogni anni, raccoglie donazioni private per un milione di euro da destinare alla conservazione del patrimonio artistico lagunare. Come evidenzia la Presidente del Centro Studi, Maria Giovanna Coletti, il risultato è frutto di una cooperazione scientifica avviata dal 2003  con brillanti studiosi americani quali William R. Rearick e David Rosand-purtroppo scomparsi e ai quali il 20 e 21 giugno verranno dedicate due giornate di studio alle Gallerie dell’Accademia-, che hanno creato il collegamento tra i due enti. Oggi la Fondazione Tiziano coopera con il prof. Frederick Ilchman, docente a Boston. Save Venice ha già investito 150mila euro per il restauro della “Vergine al Tempio”, opera del 1534, esposta all’Accademia di Venezia  e destinerà ulteriori fondi a due tele giovanili collocate nella Basilica dei Frari, la “Madonna di Cà Pesaro” e “l’Assunta”. L’apporto  del comitato alla Fondazione Tiziano sarà dunque sul piano della ricerca  scientifica, del varo di  progettualità con risvolti importanti sul piano della comunicazione per la ricerca di finanziamenti internazionali.  Una collaborazione che porterà ad un lavoro intenso sul binomio Tiziano-Venezia, a vantaggio della valorizzazione dell’immenso patrimonio storico-artistico del territorio cadorino.