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Notizie in breve dal mondo delle fondazioni

  • Pubblicato il: 10/07/2015 - 14:02
Autore/i: 
Articolo a cura di: 
Francesca Sereno

Villa Zito riapre le porte e si trasforma in una grande pinacoteca. 
Il 20 giugno, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è stata inaugurata la nuova grande pinacoteca della Fondazione Sicilia, nella sede di Villa Zito.
Estesa su circa mille metri quadri di sale espositive, disposte su tre piani, la storica dimora di Palermo ospita le opere più rappresentative della collezione pittorica della Fondazione Sicilia, oltre agli esemplari di maggiore rilievo della raccolta di opere grafiche. Si tratta di pregevoli dipinti, realizzati dai primi del Seicento fino al Novecento, alcuni dei quali creati dai grandi maestri della storia dell’arte italiana: da Mattia Preti, Bernardo Strozzi, Luca Giordano, Salvator Rosa a Francesco Zerilli e Francesco Lojacono, Antonino Leto, Michele Catti per arrivare  ai grandi protagonisti della prima metà del secolo, Mario Sironi, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Carlo Carrà, Arturo Tosi, Ugo Attardi.
«Doniamo a Palermo e all’Italia intera un altro luogo dedicato all’arte e alla cultura», dichiara il Professor Giovanni Puglisi, Presidente della Fondazione Sicilia, che precisa: «Con la riapertura di questo edificio completiamo il circuito degli spazi espositivi della Fondazione, un circuito che si è aperto con il restauro di Palazzo Branciforte, firmato da Gae Aulenti, e che oggi, a distanza di tre anni, si completa con quello di Villa Zito».
Le collezioni dei dipinti e delle opere grafiche sono frutto del recupero dei beni artistici dell’antico Banco di Sicilia, distribuiti nelle filiali italiane ed estere dell’istituto creditizio e del patrimonio della ex Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele per le Province Siciliane, oltre che di successive donazioni private.
I lavori di restauro dell’intero complesso, coordinati dall’ingegnere Gaspare Francesco Ciaccio, direttore dei lavori, hanno avuto una durata effettiva di circa 18 mesi e sono costati cinque milioni di euro.
L’allestimento, curato dall’architetto Corrado Anselmi, ha tenuto conto delle necessità di mettere in risalto gli ambienti della villa, decorati in stile neoclassico, e di valorizzare il percorso museografico. Il nuovo ordinamento delle raccolte, basato sullo studio scientifico curato dal Professor Fernando Mazzocca e coordinato da Antonella Purpura, propone di offrire - attraverso dieci sezioni - un excursus di circa quattro secoli di arte, dal Seicento al Novecento.
E’ stata, inoltre, realizzata una sala multimediale con tecnologie d’avanguardia, che potrà offrire un respiro anche all’arte contemporanea e dove verrà esposta una video installazione d  Andrea Aquilanti, ispirata al paesaggio urbano di Palermo.
Villa Zito ospiterà anche gli uffici della Fondazione Culturale «Lauro Chiazzese per l’Arte e la Cultura» che ha come mission quella di gestire e valorizzare i patrimoni artistici, archivistici e bibliotecari in generale, ed in particolare quelli conservati nella Villa, sia propri (la biblioteca e l’Archivio Storico del Monte di Pietà di Palermo) sia della Fondazione Sicilia. © Francesca Sereno
 
 
 
 
 
In Trentino il piacere della cultura è in rete

Biblioteche, pubbliche amministrazioni, musei, professionisti, centri giovanili, APT - associazioni di promozione turistica, scuole di ogni livello, associazioni, asili nido si sono uniti per creare una rete per la cultura dedicata a bambini e ragazzi.
Ideato dalla Biblioteca Comunale Sigmund Freud di Lavarone e reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, il progetto Aperta-Mente. La divulgazione per ragazzi tra scienza e conoscenza ha come principale obiettivo quello di rendere accessibile e anche divertente l'universo della divulgazione scientifica, storica ed artistica e della letteratura non-fiction per ragazzi.
Il progetto si articola in due momenti: da un lato le attività dedicate al mondo della scuola, svolte nel periodo scolastico, dall'altro quelle dedicate al tempo libero, organizzate in biblioteca durante l'estate e dedicate sia ai residenti che ai turisti.
Lo spirito è di «imparare sperimentando», stimolare la creatività imparando cose nuove su discipline troppo spesso considerate «per pochi» e che invece si aprono alla possibilità di essere scoperte attraverso il gioco, grazie alla consulenza scientifica di Giulia Mirandola, esperta in editoria per ragazzi, e grazie alla cura degli operatori culturali delle realtà museali e dei centri di ricerca partecipanti al progetto: la sezione Didattica del Muse, l’Area educazione del Mart, il Laboratorio di formazione storica della Fondazione Museo storico del Trentino, la Sezione didattica della Fondazione Museo Civico di Rovereto e i redattori di PLaNCK, la rivista scientifica per bambini e ragazzi, ai quali si aggiungeranno le proposte di alcuni specialisti nel settore della produzione e promozione dell’editoria per ragazzi (Topipittori Editore, tra gli altri e Hamelin Associazione Culturale), illustratori come Roberto Innocenti e Massimo Caccia, autori, professionisti operanti nell’ambito della comunicazione e della divulgazione.
Aperta-Mente durerà circa due anni e la progettazione è iniziata ben prima della realizzazione stessa: «Abbiamo iniziato a pensare alla progettazione circa un anno prima – spiega Morena Bertoldi, responsabile della Biblioteca di Lavarone – poi abbiamo partecipato al bando di Fondazione Caritro e dopo aver avuto il finanziamento abbiamo iniziato con le attività che si concluderanno nel luglio del 2016 con un festival di quattro giorno sugli Altipiani Cimbri: laboratori, spettacoli, incontri, mostre sul tema dell'innovazione nel campo della divulgazione scientifica attraverso la letteratura per ragazzi».
© Francesca Sereno
 
 
 
 
Bando della Fondazione SociAL a sostegno del Terzo Settore
La Fondazione SociAL di Alessandria mette a disposizione di associazioni, fondazioni, cooperative e imprese sociali 600mila euro per sostenere progetti che rispondano ai bisogni sociali e culturali del territorio.
Il nuovo Bando 2015 scade il 30 settembre e le domande per ottenere i contributi vanno inoltrate online sul sitowww.fondazionesocial.it. Dopo la registrazione basta accedere alla piattaforma rol.fondazionesocial.it.
«Siamo molto felici di poter aumentare il valore del Bando di quest'anno – dichiara Carlo Scardellato, del Consiglio Direttivo della Fondazione SociAL – questo ci consente, infatti, di poter dare maggiori risposte a coloro i quali si spendono per rispondere ai bisogni del territorio».
Oltre alla pubblicazione del Bando 2015, infatti, la Fondazione intende quest’anno fornire sempre più un supporto, non solo economico ma anche metodologico, all’attività del Terzo Settore.
A partire dal prossimo autunno, saranno organizzati, in collaborazione con l’Associazione Cultura e Sviluppo partner organizzatore e scientifico della Fondazione SociAL, incontri e seminari gratuiti al fine di promuovere alcuni aspetti ritenuti fondamentali: la creazione di reti tra organizzazioni, la promozione e lo sviluppo delle capacità manageriali, l'innovazione sociale. «L'idea è quella di proporre due tipologie di incontro – ha spiegato Alessio Del Sarto, direttore dell'Associazione Cultura e Sviluppo – da un lato ci saranno appuntamenti culturali durante i quali gli esperti selezionati illustreranno elementi relativi alla legislazione e alle tendenze del Terzo Settore, dall'altro incontri case studies di progetti che si ritiene possano utili ad offrire strumenti ed elementi di stimolo alle realtà locali».
Un ulteriore sostegno alle associazioni, alle cooperative, alle imprese sociali che verranno selezionate attraverso il Bando 2015, sarà fornito attraverso l’affiancamento di un tutor ad ogni progetto in grado di monitorare l’attività realizzata oltre che a offrire consulenza organizzativa e metodologica.
 
Per info:  Segreteria della Fondazione e.mail info@fondazionesocial.it / tel. 0131.222474
© Francesca Sereno
 
 
 
Il Cantiere di Progettazione di Federculture sbarca a Brescia
Una tavola rotonda sul tema ospitata dal Palazzo Broletto, sede della Provincia di Brescia, ha evidenziato la validità dello strumento individuato da Federculture per contribuire allo sviluppo dei territori attraverso la cultura. Grazie agli interventi di esperti del settore è stato anche approfondito il quadro relativo ai finanziamenti europei e regionali rivolti alla valorizzazione territoriale
 
Le enormi potenzialità del patrimonio culturale e ambientale di un territorio d’eccellenza, quale è laFranciacorta, potrebbero favorire l’ulteriore crescita economica della rinomata area, conosciuta e apprezzata soprattutto per la sua vitivinicoltura. Risultati raggiungibili anche grazie al ruolo di catalizzatore che potrebbe assumere il Cantiere di Progettazione, innovativo strumento individuato da Federculture per far emergere le potenzialità della valorizzazione integrata delle risorse identitarie del territorio, con l’attivo coinvolgimento degli attori locali, pubblici e privati. È quanto in sintesi emerso in occasione della tavola rotonda sul tema promossa dalla Provincia di Brescia, che ha recentemente aderito a Federculture, ritenendola un partner qualificato per la diffusione dello sviluppo territoriale a base culturale. L’Amministrazione provinciale bresciana – rappresentata dalla Consigliera delegata Mariangela Ferrari – crede nella validità della proposta e del progetto dellaFondazione Franciacortawww.fondazionefranciacorta.org, realtà che nel 2014, a pochi mesi dalla propria costituzione,  aderì a Federculture.
La metodologia progettuale del Cantiere è stata presentata ai principali stakeholder del territorio da relatori qualificati, tra i quali Claudio Bocci, direttore di Federculture, Francesco Monaco della Fondazione Ifel/Anci, Massimo Zucconi, esperto di Federculture. Una testimonianza del lavoro già svolto sul territorio e sulle prospettive di sviluppo legate alla Cultura e all’Economia è stata portata da Adriano Baffelli e Leonardo Vizza, rispettivamente presidenti della Fondazione Franciacorta e dell’Associazione Terre di Franciacorta. Il coordinamento dell’iniziativa bresciana si deve all’architetto Paola Faroni del settore Interventi sul patrimonio della locale Amministrazione provinciale.