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Notizie in breve dal mondo delle fondazioni

  • Pubblicato il: 22/10/2012 - 21:23
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NOTIZIE IN BREVE
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Redazione

La croce di Mimmo Paladino in Piazza santa Croce
Il 3 novembre ore 15, in occasione di Florens 2012, Mimmo Paladino si cimenta in una nuova opera site specific concepita appositamente per piazza Santa Croce. Si tratta di un’opera monumentale: una gigantesca croce realizzata disponendo enormi blocchi di marmo davanti alla magnifica basilica francescana di Firenze. Quello di Paladino è un progetto austero e coraggioso che può evocare allo stesso momento il gesto di un ciclope e quello di un fanciullino. Mimmo Paladino ha già affrontato in altre occasioni lo spazio pubblico, come a Napoli in piazza Plebiscito, quando nel 1995 ha innalzato Montagna di sale. Paladino inciderà e tratteggerà dei segni arcaici, dei volti, degli arti sulle pareti dei massi, cifre che spesse volte l’artista usa per dotare di mistero le sue partiture figurative e relazionarsi alla memoria figurativa dell’intera umanità. I blocchi saranno di varie dimensioni – dai 2 metri ai 5 metri di altezza – e si diversificheranno per forma e colore. La croce di Paladino entrerà in dialogo-contrasto con la facciata ottocentesca di Santa Croce e sarà percepibile nella sua interezza dal sagrato  e dalle finestre dei palazzi. Con questo monumento urbano Paladino  affronta ancora una volta il limite e la possibilità della comunicazione per simboli e immagini nell’arte contemporanea, esplorando la vitalità degli archetipi figurativi, compresi quelli cristiani.

Rischiamo di perdere la nostra «memoria digitale»
A Firenze, l’11 e 12 dicembre, una conferenza internazionale promossa dalla Fondazione Rinascimento Digitale dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze affronta il tema «Trusted Digital Repositories & Trusted Professionals»
Oggi il 90% dell’informazione viene prodotta direttamente in formato digitale e rischiamo di perdere completamente le nostre memorie. Che conseguenze provocherebbe la scomparsa di questi documenti nella pubblica amministrazione, nella sanità, nelle banche, nella cultura, nell’arte, nella scienza, insomma nella vita di ciascuno di noi? Un primo, significativo, bilancio su quanto è stato fatto verrà presentato a Firenze in occasione dell’incontro, che sarà stimolante luogo di riflessione sui prossimi passi da compiere. L’incontro si inserisce nel quadro degli appuntamenti «Cultural Heritage on line» promossi, ogni tre anni, dalla Fondazione Rinascimento Digitale, nata nel 2005 su impulso e col sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze proprio per favorire la diffusione, attraverso processi di ricerca e di formazione, delle best pratices per la conservazione degli oggetti digitali.

Francis Bacon e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea
Il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS), nato nel 2007 come parte della Fondazione Palazzo Strozzi, ospita, fino a gennaio 2013, la mostra Francis Bacon e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea a cura di Franziska Nori (direttore CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze) e Barbara Dawson (direttore Dublin City Gallery The Hugh Lane, Dublino). L’esposizione propone il lavoro di artisti contemporanei che investigano il tema dell’esistenza nel rapporto tra individuo e collettività. Le loro opere danno forma a stati d’animo e interrogativi che l’essere umano si pone nel rapporto con la sfera personale, il corpo e il mondo. La mostra trova il suo punto di partenza in un nucleo di dipinti del grande maestro Francis Bacon, la cui opera entra in dialogo con il lavoro di cinque artisti internazionali contemporanei (Nathalie Djurberg, Adrian Ghenie, Arcangelo Sassolino, Chiharu Shiota, Annegret Soltau) che condividono l’interesse di Bacon nella riflessione sulla condizione esistenziale dell’uomo e la rappresentazione della figura umana.
I dipinti di Bacon in mostra sono affiancati da una selezione di materiali provenienti dall’archivio dell’artista: ritratti fotografici, riproduzioni di grandi capolavori del passato, still da film, immagini tratte da libri e riviste.

Metropolis. Il capolavoro ritrovato
Il Museo Nazionale del Cinema di Torino – ovvero la Fondazione Maria Adriana Prolo - ospita negli spazi della Mole Antonelliana, fino al 6 gennaio, la mostra «Metropolis. Il capolavoro ritrovato», un progetto della Deutsche Kinemathek – Museum für Film und Fernsehen (Berlino), a cura di Peter Manz e Kristina Jaspers.
La mostra, che arriva in Italia dopo esser stata presentata a Berlino, Parigi e Toulouse, riunisce per la prima volta i documenti originali del film, appartenenti prevalentemente alle collezioni della Deutsche Kinemathek, arricchite da una serie di immagini provenienti dagli archivi della Cinémathèque francaise. Tantissimi i pezzi in mostra, che comprendono la sceneggiatura, la partitura della colonna sonora, i progetti architettonici e i bozzetti dei costumi, i disegni degli effetti speciali, gli accessori di scena e l’attrezzatura cinematografica, oltre a centinaia di fotografie delle riprese, realizzate durante la lavorazione, che mostrano l’enorme impegno, ma anche la creatività dei partecipanti.

Be a MAXXI piece of art
L’opera «Icosaedro» di Pietro Ruffo entra a far parte della collezione Maxxi grazie all’ evento di beneficienza «Be a MAXXI piece of art» attraverso cui l'Associazione NBG Onlus ha raccolto il denaro necessario per acquistare e donare al MAXXI l’opera, parte di una rosa di proposte valutate dallo staff del museo, che è stata scelta dal  pubblico partecipante alla serata dello scorso 12 ottobre.
«Il MAXXI rappresenta per noi giovani una grande opportunità di rilancio culturale – dichiarano i fondatori della Associazione NBG Onlus, che da anni organizza eventi per avvicinare i giovani al mondo del volontariato - Per questa ragione la nostra Associazione ha voluto contribuire alla mission del museo organizzando un evento con due obiettivi: fare in modo che i giovani si «innamorino» del MAXXI, come museo e come spazio di crescita culturale, e raccogliere fondi per finanziare l’acquisizione di un’opera». Una formula vincente e senz’altro da replicare.