Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Noi, l’Italia, esempio di forma artistica collettiva per il 150esimo

  • Pubblicato il: 23/03/2012 - 02:28
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi

Trento. Lo scorso 17 marzo, al Quirinale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiuso le celebrazioni per il 150esimo dell’Unità d’Italia iniziate nello stesso giorno del 2011 a Torino, prima capitale del Paese. In giro per l’Italia sono invece ancora visitabili appuntamenti nati per fare conoscere diversi aspetti della nostra storia e dei nostri concittadini. Uno di questi è la mostra «noi, l’Italia» organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto sino al 22 aprile a Palazzo Calepini. Il nucleo della rassegna è composto da 150 opere realizzate da persone con disabilità che hanno lavorato nei mesi scorsi nei Laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio, a Roma, insieme a una scultura realizzata dall’artista spagnolo Anton Roca. La rassegna, curata da Simonetta Lux, è stata voluta da Andrea Riccardi, attuale ministro della Cooperazione e l’integrazione e fondatore della  Comunità di Sant’Egidio: nello scorso dicembre è stata allestita al Quirinale dove è stata inaugurata dal presidente Napolitano. I laboratori di Sant’Egidio permettono a molte persone con disabilità di occuparsi quotidianamente di varie attività, tra cui appunto quelle artistiche: oggi la struttura collabora con artisti affermati, critici d’arte e accademici, che hanno approfondito i rapporti con il mondo dei disabili. Anton Roca è uno di questi e la sua collaborazione ha portato all’installazione «tavoloITALIA», opera che ha  coinvolto nella realizzazione venti persone che, partendo da diverse condizioni di marginalità, sono diventate consapevoli di poter abitare e costruire l’Italia. La scultura «collettiva» racconta di individuali esperienze di vita italiana, tracce di memoria, desideri, aspirazioni per il futuro. Spiega la curatrice Simonetta Lux: «L’arte, in quanto atto determinato al gesto creativo di trasformazione di un mondo inaccettabile, è stata nella storia d’Italia un perno propulsivo di cambiamenti importanti nella mentalità e nel costume. Sin dalla seconda metà dell’Ottocento, artisti ed uomini di cultura italiani, da Nino Costa, Giacomo Balla, Duilio Cambellotti a Sibilla Aleramo, Maria Montessori e Franco Basaglia, si sono confrontati con le molte situazioni di povertà e marginalizzazione, determinando cambiamenti di mentalità, percorsi inclusivi, scelte di linguaggio e rotture delle gabbie istituzionali, che fanno del nostro Paese una realtà d’avanguardia».
Anche le persone della comunità di Sant’Egidio contribuiscono enormemente, superando pregiudizi culturali tuttora vigenti nelle società contemporanee, a «fare» l’Italia. Il lavoro delle persone con disabilità dei Laboratori d’arte è stato presentato al pubblico a partire dal 2003 in diversi luoghi istituzionali, a Strasburgo, Roma, Firenze, Milano, mentre nell’ottobre scorso, alla Biennale di Venezia, «una Biennale Session» è stata dedicata al Progetto IO_IO È UN ALTRO dell’artista Cesar Meneghetti. La mostra è promossa dalla Comunità di Sant’Egidio e dal MLAC, Museo laboratorio di arte contemporanea - Sapienza Università di Roma,  con il sostegno della Fondazione Caritro. Ideazione e progetto dell’allestimento Federico Lardera, catalogo pubblicato da Maretti editore.
 
© Riproduzione riservata