Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Nesta Italia lancia il suo Challenge Prize anche per le fondazioni italiane

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:02
Rubrica: 
DOVE OSA L'INNOVAZIONE
Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

Durante il recente Summit internazionale dedicato alle sfide del futuro “Challenges of Our Era”, la neo nata Nesta Italia ha presentato nel nostro Paese il Challenge Prize, un’innovativo strumento che si propone di trovare soluzioni a problemi concreti alzando un po’ l’asticella della sfida umana. Ne parliamo con Marco Zappalorto, Direttore di Nesta Italia, che sollecita la partecipazione del mondo delle fondazioni.


 
Se nei premi tradizionali si riconosce il merito di una scoperta o di una invezione ex post, nei challenge prize si lancia una sfida per trovare una soluzione innvoativa a un problema. Sono nati così la margarina (alternativa più economica e non deperibile al burro per la Marina francese di Napoleone III) o le palle da biliardo (che da metà Ottocento furono realizzate in nitrocellulosa in alternativa all’avorio).

Una logica capovolta che stimola l’ecoisistema dell’innovazione sensibilizzando l’opinione pubblica attorno a un tema, coinvolgendo soggetti nuovi e diversi, richiamando spesso sponsorizzazioni milionarie.
 
Nel recente Summit internazionale dedicato alle sfide del futuro “Challenges of Our Era (Milano, 6-7 marzo) Nesta Italia - prima filiale europea post Brexit nata a Torino nell’ottobre 2017 dalla collaborazione tra Nesta, fondazione globale creare per promuovere l’innovazione e Compagnia di San Paolo -  si proponeva di individuare gli elementi sui quali verranno disegnati i challenge prize del 2018, i premi che verranno conferiti a un privato o un team in grado di risolvere per primo e in modo più efficace un problema definito.
L'iniziativa è stata promossa e realizzata dal Challenge Prize Centre di Nesta in collaborazione con UNDP e Nesta Italia, con il patrocinio della Commissione Europea e del Comune di Milano e con il supporto di una serie di partner (Lifebox, Federazione mondiale delle società di anestesisti, The G4 Alliance, CGIAR / CIAT, Deep Science Ventures, Future Food Institute, Engineering for Change, ONU Global Pulse).
Tre le sfide sociali contemporanee più cruciali a livello internazionale su cui il summit si proponeva di stimolare ricerca e innovazione attraverso momenti di laboratori e workshop:  nutrire un pianeta sovraffolato (uso sostenibile del suolo, nuove forme di nutrizione, catena del cibo sostenibile); disuguaglianza dei sistemi sanitari mondiali (infezioni post-operatorie, cure anestetiche sicure, banche del sangue e trasfusioni, tecnologie operative); data for good (modernizzazione dell’educazione per renderla più inclusiva, connessione tra domanda e l’offerta per renderla efficiente ed equa, inclusione finanziaria, strumenti decisionali trasparenti per il miglioramento delle amministrazioni). 

A partire da questi macro temi saranno lanciati nelle prossime settimane challenge prize specifici per sostenere lo sviluppo di soluzioni inedite.
 
Durante l’evento abbiamo incontrato Marco Zappalorto, Direttore di Nesta Italia, in Nesta nel 2011 come capo dello sviluppo europeo della fondazione e riferimento europeo e internazionale del Challenge Prize Centre.
 
Quali sono i risultati del summit?
L’evento, strutturato in 11workshops, 4 event-partner e 8 Ccontent-partners, ha ottenuto un ottimo riscontro di partecipazione: 490 delegati registrati provenienti da tutto il mondo (italiani 40%, UK 40%, altri Paesi europei e dagli USA 10%, da Africa e Asia 10%) e 24 relatori internazionali.
I risultati ufficiali sui lanci dei Challenge Prize saranno pubblicati tra alcune settimane e si possono seguire direttamente su Twitter con l’hashtag: #ourera2018 .
 
Perché Nesta ha scelto lo strumento del challenge prize?
I challenge prize erano già utilizzati agli inizi del 1700 nei paesi anglosassoni.  Nel corso dei secoli lo strumento ha dimostrato di stimolare l'individuazione e lo sviluppo di soluzioni a problemi apparentemente irrisolvibili.
Dal 2012 Nesta sperimenta i challenge prize a livello internazionale affiancando governi, fondazioni e organizzazioni internazionali (Commissione EU, U.S.A e Gran Bretagna) nell'utilizzo del metodo.
A fronte di questa esperienza Nesta Italia ambisce a introdurre e adottare questo strumento nel contesto Italiano.
 
Ci può fare qualche esempio di challenge prize già avviato? 
Con il metodo del Challenge Prize viene ribaltata la logica del bando classico: non sono più le idee progettuali a essere premiate con l'assegnazione di risorse a monte per la loro realizzazione, ma i risultati dei progetti stessi, conseguiti in maniera autonoma e con risorse proprie dei partecipanti.
Questo sistema per finanziare le innovazioni in ambito sociale non è stato ancora mai attuato nel nostro Paese. Nesta Italia sta provando ad agevolarne l’introduzione e lo ha fatto proprio dal Summit di Milano.
Nesta lanciò il suo primo Challenge Prize nel 2007: The Big Green Challenge, un milione di sterline offerte a idee concrete per aiutare la comunità a ridurre le emissioni di anidride carbonica. Arrivarono più di 350 proposte e furono annunciati tre vincitori.
Poi nel 2012 venne creato il Challenge Prize Centre con l’intento di mostrare come il metodo dei premi sfida potesse essere usato per risolvere le grandi sfide sociali di lungo termine in ogni ambito.
Da allora Nesta ha gestito 21 challenge da cui sono scaturite 7.500 proposte.
Tra i challenge prize attualmente attivi ci sono: il Longitude Prize, 10milioni di sterline per sviluppare un test diagnostico nell’ambito della resistenza agli antibiotici; l’Open Up Challenge, 4,5milioni di sterline per trasformare il modo in cui le piccole imprese usano strumenti smart per prendere decisioni finanziarie; l’Inventor Prize, 50mila sterline, destinato a piccoli inventori che sviluppino innovazioni per migliorare la vita delle persone.
 
Come si fa a partecipare? 
Dipende dall’ente che lancia il Challenge Prize: se è una istituzione (come la Commissione Europea o i Governi stessi), o un’associazione privata o una fondazione, ognuno con modalità differenti di iscrizione. Per quelli lanciati da Nesta è necessario iscriversi online dalla pagina dedicata sito di Nesta scegliendo il Challenge Prize tra quelli in corso.
 
© Riproduzione riservata