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Nell’Hangar, notate le note

  • Pubblicato il: 07/05/2013 - 10:14
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Ada Masoero

Milano. È Carsten Nicolai a raccogliere la sfida lanciata dall’immenso Hangar Bicocca a chiunque voglia esporvi il suo lavoro. Dal 21 settembre al 2 dicembre, a cura di Chiara Bertola e Andrea Lissoni, va in scena nella navata buia il progetto «unidisplay», presentato di recente al Musée d’Art Contemporain di Montréal ma radicalmente ripensato per lo spazio milanese. Si tratta un’unica, gigantesca parete-display lunga 50 metri (sponsorizzata da Pirelli, uno dei soci fondatori di HB), chiusa agli angoli da muri specchianti che moltiplicano all'infinito il sortilegio di quelle forme fluttuanti, in continua mutazione grazie a un software che traduce il suono in immagine. Nato nel 1965 a Karl-Marx-Stadt nell’allora Ddr (oggi Chemnitz), ora attivo tra Berlino e la sua città, Nicolai è un creativo «nomade», insieme artista visivo, musicista, performer, produttore, esperto di cultura digitale e seguace dei metodi della scienza, sebbene affermi: «In realtà amo mostrare la complessità del mio lavoro, anche se poi si basa su principi semplici, sebbene aperti alla filosofia, alla scienza, alla storia, ha dichiarato. ...

(il testo integrale è disponibile nella versione cartacea)


da Il Giornale dell'Arte numero 323, settembre 2012