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Nel nome di Guercino, Fontana e Pablo Picasso. Dall’arte, all’ambiente al resort

  • Pubblicato il: 02/12/2011 - 18:58
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Fondazione Cà la Ghironda

Zola Predosa (Bo). Poco nota al di fuori del contesto locale emiliano, ma attiva dal 1985, Cà la Ghironda è un’ampia area museale e naturalista, nata  come associazione culturale, trasformatasi successivamente con un assetto giuridico in Fondazione.
Un progetto voluto dal Presidente, Francesco Martani, 80enne mantovano, noto medico a Bologna specializzato in Stomatologia, collezionista e artista informale che ha esposto alla Biennale di Venezia e alla Permanente di Milano.
Il complesso è dotato di una collezione d'arte moderna e contemporanea di pittura e di scultura, inserita in un parco che comprende una “petite” e una “grande Promenade” e si distende in una vasta area verde di 10 ettari con oltre 15mila specie di piante.
210 sculture e 500 opere di artisti  tra i quali Annibale Carracci, Guido Reni, Guercino, Marcantonio Franceschini, Pompeo Batoni, Luca Giordano, Bernardo Strozzi, Antoon van Dyck, Jean-Baptiste Camille Corot per andare a  Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e numerose espressioni del XX secolo.
Ma Ca’ La Ghironda oltre alle sale espositive è un resort con 49 camere e un ristorante. Dal 1998, è braccio operativo del Comune, con una convenzione che unisce alla programmazione espositiva una strutturata proposta educativa per ogni età, soprattutto attraverso lo sguardo di artisti contemporanei.
La Fondazione organizza continuativamente mostre di artisti contemporanei tra cui negli ultimi anni si possono segnalare Enzo Roberti, Antonio Noia, Giulio Mottinelli, Enzo Tardia, Rachid Ezzarrouki, Ernesto Portas, mentre sono aperte sino al 31 gennaio 2012Mattia Ruggeri - Sursum Corda” e, dal 4 al 24 dicembre, “Luca Moscariello- La grammatica della Polvere”. Quest’ultimo appuntamento, curato da Graziano Campanini, espone quadri dell’artista di San Giovanni in Persiceto raffiguranti elementi architettonici visti come colonne e uova che rimandano a Paolo Uccello e a Piero della Francesca, insieme ad altri dipinti raffiguranti animali e oggetti. Il presidente Martani invece cura la rassegna di Ruggeri: una serie di fotografie rese attraverso il banco ottico. Si tratta di una tecnica molto complessa che prevede tempi prolungati di esposizione della pellicola, con i soggetti nel buio che vengono “disegnati-illuminati” da fonti luminose di varie dimensioni e potenza.
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