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Musei e paesaggi culturali

  • Pubblicato il: 18/07/2016 - 12:03
Rubrica: 
MUSEO QUO VADIS?
Articolo a cura di: 
Daniele Jalla

Il Presidente Icom Italia, Daniele Jalla, traccia un primo bilancio della 24ma conferenza generale, tenutasi a Milano: 3500 partecipanti provenienti da 130 paesi del mondo con oltre 400 italiani. L’appuntamento segna “un progressivo sensibile avanzamento teorico” e un “un approfondimento del rapporto fra musei e territorio destinato a influire sulla nostra realtà”. A “ogni museo corrisponde almeno un paesaggio culturale, reale o mentale. il futuro dei musei dipenda dalla loro capacità di aprirsi: al presente, al patrimonio, alla comunità”. L’apporto museologico e museografico italiano è stato assunto come riferimento a livello internazionale e due italiani sono stati eletti ai vertici dell’ICOM: Alberto Garlandini nella posizione di vicepresidente ed Emma Nardi come membro del Board. Si apre una nuova fase “sul piano teorico, perché la relazione fra musei e paesaggi culturale è una sfida innanzitutto museologica; sul piano pratico, perché è anche una sfida museografica che si intreccia strettamente con la prospettiva di creare un Sistema museale nazionale, di dar vita musei che siano anche centri di responsabilità patrimoniale, integrando tutela e valorizzazione nel concreto delle loro funzioni istituzionali e delle loro attività quotidiane”

La 24a Conferenza generale dell’ICOM (Milano 3-9 luglio) si è svolta nel migliore dei modi possibili. Lo possiamo affermare con serena obiettività, senza trionfalismi, per l’insieme delle ragioni con cui si possono valutare gli esiti di un incontro come questo.
La Conferenza ha registrato la maggior partecipazione di soci della storia di ICOM: 3500 partecipanti provenienti da 130 paesi del mondo con oltre 400 italiani. Il programma degli incontri è stato ricchissimo: tutti i 30 Comitati internazionali si sono riuniti, hanno discusso, si sono confrontati, hanno elaborato nuove linee di lavoro. Si potrà fare un bilancio delle loro attività nel tempo, quando gli atti dei loro seminari saranno pubblici. Gli interventi dei Key Note Speaker (Orhan Pamuk, Christo, Michele De Lucchi, Nkandu Luo, David Throsby) hanno portato stimoli di grande interesse, come anche le Sessioni plenarie: tra tutte ricordiamo quella cui ha partecipato il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, il cui intervento ha strappato un interminabile e commosso applauso. Gli Off Site Meeting e le escursioni hanno portato i partecipanti in più località facendoli scoprire una piccola, grande parte del nostro patrimonio culturale. Tutto si è svolto nella massima efficienza e ogni giorno Milano ha offerto dei Social Event di qualità.

Il bilancio che vorrei trarne riguarda però soprattutto l’Italia e gli obiettivi che ci eravamo posti nel momento in cui abbiamo proposto che la Conferenza si svolgesse a Milano, mettendo in rilievo alcuni punti.
Il tema della ConferenzaMusei e paesaggi culturali ci ha visti impegnati in uno sforzo di elaborazione collettiva durata quattro anni, punteggiata da quattro incontri internazionali (Nuoro 2013, Siena 2014, Catania e Brescia 2015) con un progressivo sensibile avanzamento teorico che ha trovato la sua sintesi nella Risoluzione finale e nell’adozione della Dichiarazione di Catania da parte dell’Advisory Committee. Un doppio risultato: un approfondimento del rapporto fra musei e territorio destinato a influire sulla nostra realtà e un apporto museologico e museografico italiano assunto come riferimento a livello internazionale.
Il rapporto tra musei e paesaggi culturali è stato oggetto di due indagini, una nel 2014 e una del 2015, portandoci a contatto con quasi 400 esperienze che abbiamo esaminato, selezionando 35 eccellenze e, al loro interno, le 10 più significative cui abbiamo attribuito una menzione speciale. Forti di queste conoscenze e dei contatti stabiliti nell’autunno potremo così dare corpo a una prospettiva che trova nelle migliori pratiche uno stimolo da raccogliere ed estendere.

Il Comitato nazionale italiano dell’ICOM si è rafforzato, passando negli ultimi due anni, da 1000 a 1500 soci, stabilendo, anche grazie alla Conferenza, un rapporto con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che esce potenziato e arricchito dalla partecipazione del Ministro Dario Franceschini e del Direttore generale Ugo Soragni ai lavori di Milano. ICOM Italia, pensiamo, si sia dimostrato un interlocutore fondamentale per l’attuazione della riforma tanto per la sua capacità di elaborazione, la sua diramata presenza quanto per il suo rapporto con la comunità museale internazionale.

Due italiani sono stati eletti ai vertici dell’ICOM: Alberto Garlandini nella posizione di vicepresidente ed Emma Nardi come membro del Board. Un riconoscimento all’Italia e un ponte per rafforzare il nostro ruolo di cerniera tra la realtà italiana e quella mondiale. Al tempo stesso la collaborazione con ICOM Francia nel confronto teorico tra due realtà, vicine ma diverse, si è fatta più stretta e si svilupperà nei prossimi anni su diversi fronti.

Dalla Conferenza usciamo infine con una prospettiva concreta: l’elaborazione da parte di tutte le Associazioni museali italiane della Carta di Siena 2.0 che approveremo il 20 ottobre a Cagliari nell’Assemblea nazionale dei musei italiani che stiamo organizzando insieme.

Nell’aprire la Conferenza abbiamo affermato che la relazione tra musei e paesaggio coinvolge tutti i musei, qualunque sia la loro natura e tipologia. Perché a ogni museo corrisponde almeno un paesaggio culturale, reale o mentale. Perché crediamo anche che ai musei faccia bene aprirsi al paesaggio. Per vedersi da fuori, come li vedono i visitatori e soprattutto chi non ci va. E dunque per aprirsi alla comunità. Per capire in che modo sono parte del paesaggio culturale e che relazione esiste tra questo e il paesaggio delle collezioni. E dunque per aprirsi al patrimonio. Per domandarsi cosa possono fare per il paesaggio e cosa il paesaggio può loro offrire. E dunque aprirsi al presente. Perché crediamo che il futuro dei musei dipenda dalla loro capacità di aprirsi: al presente, al patrimonio, alla comunità.

Ci siamo augurati che apertura fosse la parola chiave della Conferenza. Lo è stata, crediamo. Nel dibattito che si è svolto, nel confronto che si è avuto, nelle prospettive che sono state tracciate, nelle relazioni che si sono stabilite.
Ci auguriamo che lo sia oltre la circostanza perché si affermi una nuova visione del museo, aperta: alla comunità, al patrimonio al presente.

Si apre una nuova fase che intendiamo sviluppare: sul piano teorico, perché la relazione fra musei e paesaggi culturale è una sfida innanzitutto museologica; sul piano pratico, perché è anche una sfida museografica che si intreccia strettamente con la prospettiva di creare un Sistema museale nazionale, di dar vita musei che siano anche centri di responsabilità patrimoniale, integrando tutela e valorizzazione nel concreto delle loro funzioni istituzionali e delle loro attività quotidiane.
Come ICOM Italia in primo luogo, ci siamo dati la Conferenza generale come meta. Ci accorgiamo ora che l’abbiamo raggiunta, un traguardo intermedio, una soglia oltre la quale si profilano nuovi obiettivi, nuove sfide che il successo della Conferenza ci incita ad assumere insieme alla comunità museale tutta nel prossimo futuro.

© Riproduzione riservata

Daniele Jalla, Presidente di ICOM Italia

Link utili:
www.icom-italia.org/
www.network.icom.museum/icom-milan-2016/
www.icom.museum/
www.icom-italia.org/index.php?option=com_content&view=article&id=737:censimento-musei-e-paesaggi-culturali-selezione-dei-35-musei-finalisti&catid=8&Itemid=101
www.icom-italia.org/index.php?option=com_content&view=article&id=473:carta-musei-e-paesaggi-culturali-siena2014&catid=8:articoli&Itemid=101
www.academia.edu/20087205/Parole_chiave._Paesaggio_territorio_patrimonio_e_museo
www.academia.edu/16082823/Musei_e_contesto_nella_storia_dell_ICOM_1946-2014_una_prospettiva_di_analisi_in_preparazione_della_24a_Conferenza_generale_del_2016