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Musei aperti…al tatto!

  • Pubblicato il: 05/08/2013 - 09:13
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Anna Follo

Torino. Dal 25 luglio l'iniziativa dell’U.N.I.Vo.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi, costola dell’UIC, l’Unione Italiana Ciechi) Vedere con le mani per conoscere l’arte mette in rete i musei torinesi accessibile a non vedenti e ipovedenti. Nel primo gruppo di realtà coinvolte ci sono il Museo Egizio, il Museo Nazionale del Risorgimento, il Museo di Arte Orientale, il Museo della Sindone, il Castello di Rivoli - Museo d'Arte contemporanea e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, ma tra le azioni future si prevede di coinvolgere altre realtà su Torino, Piemonte e territori limitrofi, infatti l'associazione ha già effettuato dei sopralluoghi conoscitivi anche a Villar Pellice e a Fénis (Valle d’Aosta). Vedere con le mani per conoscere l’arte è un ambizioso programma all'insegna dell'accessibilità, un percosso tattile che permette a persone con diverse disabilità visive di leggere con le mani alcune opere delle collezioni: una guida specializzata e dedicata che prevede un itinerario trasversale su più musei. Il progetto ha richiesto quasi due anni di preparazione ed è stato finanziato dal Centro di Servizio per il Volontariato, Sviluppo e Solidarietà del Piemonte. Il primo passo è stato un percorso formativo rivolto ai disabili visivi e alle guide museali, per fornire adeguati strumenti che permettono a chi non vede di apprezzare un’opera d’arte. Non si tratta solo di esplorazione tattile, ma anche della capacità di descrivere verbalmente un'opera in modo sistematico e corretto. Da questi incontri è emerso come i soli ausili tattili non siano infatti sufficienti per rendere una visita esauriente ed interessante, ma sia necessario adottare un approccio multisensoriale che integra stimoli diversi e complementari. Durante la seconda fase, attraverso la metodologia dello user group,  persone non vedenti e ipovedenti sono state accompagnate alla scoperta di capolavori artistici piemontesi, per testare sul campo gli strumenti messi a disposizione dai musei.
Con Vedere con le mani per conoscere l’arte il Prière de Toucher duchampiano è diventato strumento d'inclusione. Come ha ricordato l’architetto Rocco Rolli, consulente dell'UICI, «in questa città numerose istituzioni hanno saputo infrangere l’antico tabù del non toccare, interdizione sacrosanta in molti casi, ma non sempre così indispensabile. Vi sono infatti anche determinati oggetti che possono essere toccati senza subire danni (…) Ora servirebbe un adeguato lavoro di comunicazione, così da rendere i risultati acquisiti disponibili per tutti, cittadini ma anche ospiti e visitatori». Nella parole di Rocco Rolli si delinea già il terzo passaggio, rendere un progetto di accessibilità una risorsa per tutti i visitatori, perché un approccio multisensoriale può aiutare tutti ad apprezzare maggiormente le opere d'arte.

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