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Macro. Il nuovo corso

  • Pubblicato il: 16/12/2011 - 11:04
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Articolo a cura di: 
Stefania Crobe
MACRO

Roma. Con il cambio di direzione, avvenuto lo scorso luglio, sono state annunciati cambiamenti radicali al Macro, in termini strategici e di governance. Eccoli. Molte le novità per la prossima stagione 2012 emerse dalla conferenza sul nuovo corso del Macro lo scorso 14 dicembre, presieduta da Bartolomeo Pietromarchi, neodirettore e Dino Gasperini, assessore alla cultura della città di Roma.

L’idea della trasformazione del MACRO in fondazione, che aleggiava ai tempi della nomina del neodirettore, sembra diventare finalmente realtà: per il prossimo mercoledì è prevista la delibera.
D’altronde l’attuale condizione - il Macro è un Ufficio interno alla Sovrintendenza Comunale – risulta inadeguata per la snellezza richiesta dalle  grandi ambizioni a centro culturale di sperimentazione creativa, nazionale e internazionale, che il museo ha e che il suo nome inevitabilmente evoca.
La nuova forma giuridica farà del Macro una struttura sostenibile economicamente, attraverso il coinvolgimento e la collaborazione di privati, pur mantenendo una connotazione di missione pubblica. Un processo di trasformazione inevitabile, che favorirà la nuova politica del Macro che si prefigura come «realtà dinamica che, a partire da un programma espositivo ampio e diversificato, si pone come centro di produzione artistica e ricerca sul contemporaneo. Attenta al territorio, ma in un contesto internazionale dove centrale sarà il ruolo dell’artista».

In che modo?
Tre nuove direzioni delineano il nuovo corso del MACRO attraverso mostre, residenze e laboratori in entrambe le sedi, a via Nizza e a Testaccio. Sono MacroExpo, un programma espositivo pronto a indagare le ultime tendenze della contemporaneità, nell’ottica di un dialogo intergenerazionale, e che guarda con particolare interesse alla città di Roma; MacroLab, un progetto di ricerca permanente sulla creazione contemporanea a stretto contatto con gli artisti: dall’idea alla realizzazione dell’opera d’arte, alla sua divulgazione, fruizione, documentazione. Un laboratorio che comprende un centro di documentazione e archiviazione delle attività, un programma di residenze d’artista ed un’attività educativa collaterale a quella espositiva e infine MacroLive, incontri, conferenze, presentazioni di approfondimento e riflessione sulla contemporaneità.

Il Macro si apre inoltre a nuove relazioni istituzionali. Consolidato il rapporto con Enel Contemporanea, è pronto ad avviare nuove forme di cooperazione con partner d’eccellenza: FOTOGRAFIA festival internazionale di Roma, con il quale svilupperà progetti congiunti di valorizzazione e promozione della fotografia contemporanea, Romaeuropa Festival, IED - Istituto Europeo di Design, 1:1 projects.
Ricerca e nuovi progetti editoriali, valorizzazione di giovani artisti, attenzione ai nuovi linguaggi - Web e nuovi media - , promozione della fotografia contemporanea, educazione e formazione: queste le nuove strade da percorrere e per farlo il Macro rinnova anche la struttura operativa.

Alla direzione sarà affiancato un comitato scientifico che lavorerà a stretto contatto con lo staff interno al museo. A comporlo Stefano Chiodi, critico e docente universitario per la ricerca e i progetti editoriali; Marco Delogu, fotografo e direttore di FOTOGRAFIA festival internazionale di Roma, per il programma dedicato alla fotografia; Maria Alicata, curatrice, per l’area giovani artisti; Miltos Manetas, artista, per i progetti legati al web e ai nuovi media.

Un museo che innova sé stesso, ma che allo stesso tempo rimane profondamente radicato al territorio e attento al suo pubblico: un nuovo sito permetterà di consultare direttamente online i cataloghi delle mostre e un nuovo spazio, collocato sul tetto dell’auditorium allestito con riviste e varie pubblicazioni e dotato di connessione wi-fi gratuita, sarà luogo di incontro e di scambio.
Il museo si trasforma in luogo della contaminazione, della crescita culturale, della produzione e da luogo della conservazione diventa una nuova piazza del sapere.

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