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La scienza dell’anima

  • Pubblicato il: 22/09/2011 - 21:05
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Redazione
Daria Martin

Vienna. Istituita nel 1988 da Generali Group Austria, presieduta da Dietrich Karner e diretta da Sabine Folie, Generali Foundation opera nell’arte contemporanea. Non solo mostre, ma progetti editoriali ed educativi. In poco più di 20 anni ha costruito una collezione di 2.100 pezzi (180 gli artisti, con produzioni dalla seconda metà del XXi) e una biblioteca con oltre 14.500 tra monografie, cataloghi, saggi, riviste, studi e video. Una fondazione, dunque, che opera nell’arte a 360°, intervenendo in ambiti che toccano dalla dimensione storica a quella estetica e sociale.
Una strategia che si riflette nella collettiva «Animism. Modernity through the looking glass», in corso fino al 16 gennaio.  Una mostra itinerante che dopo Anversa e Berna approda nella capitale austriaca per analizzare, proprio nella città di Sigmund Freud, l’evoluzione del concetto di animismo e le sue applicazioni nella psicanalisi, nell’antropologia, nel colonialismo e nella scienza, mettendo a fuoco differenti approcci estetici sviluppati da una trentina di artisti.

Dipinti, video, fotografie, installazioni, disegni e sculture delineano l’evoluzione di un immaginario in cui l’animismo passa, alla fine del XIX secolo, dall’essere identificato con credenze e superstizioni al riconoscersi come pura proiezione di paure e desideri inconsci, per cedere poi il passo a una più netta separazione tra anima e corpo, ragione e sentimento, che sfocerà nella più moderna divaricazione tra scienza, tecnologia e spiritualità.

Tra le opere figurano una serie di fotografie di Candida Höfer, in cui le memorie ataviche conservate da oggetti etnografici e tradizioni orali sono analizzate da un punto di vista freddamente scientifico, sottolineando la distanza tra due opposti approcci alla conoscenza. Victor Grippo presenta invece «Tiempo 2nda version», un’installazione con patate collegate da cavi elettrici, che allude alla differenze tra l’energia della materia e quella dello spirito. Len Lye propone, poi, un video con centinaia di disegni in cui le tecniche più avanzate si scontrano con l’influenza delle culture primitive.
Il percorso include inoltre numerose opere di artisti quali Marcel Broodthaers, Adam Curtis, Joachim Koester, Yayoi Kusama, Jean Painlevé e Hans Richter.
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