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La Fondazione Stelline di Milano committente di 16 nuove e inedite opere dell’artista Marlene Dumas

  • Pubblicato il: 24/02/2012 - 09:18
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni
1.	Marlene Dumas

MILANO. Nei cortili delle Stelline, in corso Magenta, echi di storia risuonano fra i simboli di una tradizionale spiritualità: ed ecco nuovi crocifissi e pietà, icone cristiane e cinematografiche, vecchie fotografie trasfigurarsi in pitture, disegni, simboli universali dell’esistenza umana, dove la fede interagisce con il dolore, la tragedia, l’amore, la vita e la morte.
Così l’artista sudafricana, ma olandese d’adozione, Marlene Dumas (Città del Capo, 1953) si propone al pubblico nella sua personale, curata da Giorgio Verzotti, alla Fondazione Stelline, dal 13 marzo al 17 giugno 2012.
Un progetto voluto dal Presidente della Fondazione, Camillo Fornasieri, in collaborazione con Alessandra Klimciuk, Jolie van Lewuwen ePasquale Leccese, con l’intento di aprire le sale delle Stelline auna personalità internazionale, chiedendo anche la produzione di opere ad hoc:16 per l’esattezza, nuove e inedite su un percorso di circa 23opere.
Dumas ha lavorato confrontandosi con l’Archivio Fotografico dell’istituzione milanese, scegliendo alcune immagini risalenti agli inizi del Novecento: sono riletture delle protagoniste della vita nei cortili dell’ex Monastero, prestato poi a orfanotrofio femminile, con pose ufficiali in ritratti di classe o sorrisi spensierati.
Parallelamente sono presentate per la prima volta opere ispirate alla figura di Pier Paolo Pasolini, già indagato dall’artista fra il 1989 e ’90 con la «Pasolini Series»: l’autrice attribuisce grande importanza alla pura ostentazione del personaggio, del suo corpo e soprattutto del viso, riflettendo anche sul concetto della rivelazione più che dell’espressione che un attore interpreta anche solo con uno sguardo, senza dire altro di sé. Proposto anche il viso di Anna Magnani, musa di Pasolini del film «Mamma Roma» messa in dialogo con la Pietà, del quale soggetto Milano ha uno splendido esemplare nella michelangiolesca «Pietà Rondanini» al Castello Sforzesco.
A fianco di questi lavori, una selezione dal nucleo «Forsaken», presentato recentemente nella Frith Street Gallery di Londra, dove l’artista riflette sul tema del Crocifisso in chiave di epopea esistenziale: l’abbandono, come perdita di amore e mancanza di fede. I soggetti non rappresentano solo Cristo, ma anche i ritratti di personaggi noti della contemporaneità, ad esempio Amy Whinehouse, Osama Bin Laden, a confronto con figure di sconosciuti.
Come chiosa il curatore, Giorgio Verzotti, nel catalogo (Silvana editoriale) a corredo della mostra : «Probabilmente è questo il messaggio che possiamo ricavare dalla Mostra di Marlene Dumas alle Stelline: è l’operatività nel mondo, il nostro diventare pensiero progettante, che ci salva dall’angoscia dell’esistere e ci consente di vincere la solitudine, lo smarrimento, e “l’infinita vanità del tutto”».
 
Con un intenso programma di mostre e conferenze, Fondazione Stelline si attesta fra gli attori di spicco del contesto culturale di Milano, contando su una location di grande valore storico artistico.
La Fondazione nasce nel 1986 per volontà della Regione Lombardia e del Comune di Milano, con la missione di diventare luogo di progettualità, esposizioni, ricerca, editoria e intervento per l'arte contemporanea e del Novecento, partecipando all’ampia offerta culturale della città con eventi espositivi in collaborazione con la Provincia di Milano. E non ha perso tempo in questi anni, promuovendo oltre trecento eventi organizzati tra mostre d’arte, esposizioni e convegni dalla sua costituzione ad oggi. Gli spazi espositivi sono organizzati in due Gallerie, dove si sono avvicendate le mostre di grandissimi nomi internazionali, fra gli altri Chagall, Picasso, Carlo Carrà, Arturo Martini, Tony Cragg, Gabriele Basilico, Valerio Berruti, Leonard Freed.
Largo spazio è dedicato anche a progetti speciali, a un fitto programma di educazione all’arte per scuole e famiglie, a produzioni editoriali.

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