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La Fondazione Edoardo Garrone racconta il progetto Science Center

  • Pubblicato il: 06/07/2012 - 01:19
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Ginevra Domenichini
Il progetto Genova Scoprendo della Fondazione Garrone per le scuole secondarie di primo e secondo grado

Genova. La Fondazione Garrone  per la prima volta entra nella costituzione di una nuova realtà dal carattere permanente: un Science Center che avrà sede nel cuore del Porto Antico di Genova.
Paolo Corradi, Segretario Generale della Fondazione, illustra la fisionomia del progetto precisando che la nuova struttura “il cui nome resta da definire, assomiglierà per tipologia di contenuti e programmazione ad un teatro più che ad un museo”.
 
 
Come nasce l’idea del Science Center e quali le ragioni alla base del Vostro impegno?
L’iniziativa si colloca all’interno di un piano di rilancio dell’area Porto Antico rispetto al quale intendiamo intervenire rafforzandone il posizionamento; la città, soprattutto nel momento di crisi che sta attraversando, ha bisogno di rinnovarsi e il nostro contributo va in questa direzione inserendo Genova nel circuito internazionale dei Science Center. Anche per questo il progetto ha ricevuto molti consensi in particolare dalla Regione e dalla Camera di Commercio che ne hanno riconosciuto le potenzialità sul piano turistico. Insieme, riteniamo possa fungere da orientamento professionale verso i settori scientifici e tecnologici dove il rapporto domanda/offerta pende a favore del primo.
 
In Europa esistono altre esperienze simili a Parigi, Londra, Berlino. Che tipo di offerta culturale intendete promuovere e quali i Vostri pubblici di riferimento?
Il calendario, rivolto principalmente alle scolaresche, ai giovani e alle famiglie, è ricco di mostre interattive con una forte base scientifica: ne sono previste 3 all’anno della durata di 4 mesi ciascuna. I contenuti, di volta in volta diversi, si accompagnano ad allestimenti e scenografie tecnologiche progettate per far vivere un’esperienza insieme di intrattenimento e formativa. La prima mostra è dedicata al cervello e inaugurerà nel marzo 2013, ma è possibile che venga preceduta da un evento ludico ancora da confermare. A breve inizieranno i lavori per adattare alla sua nuova destinazione d’uso lo spazio di 1200mq che abbiamo a disposizione all’interno dei Magazzini del Cotone.
 
Quali gli obiettivi del progetto e le ricadute previste a livello locale?
Aspiriamo a diventare un punto di riferimento nazionale nel settore e il nostro primo traguardo coincide con il raggiungimento dei 300mila visitatori all’anno. Riteniamo di potervi arrivare tra 2-3 anni anche attraverso un importante investimento in comunicazione rivolto inizialmente alle regioni del nord-ovest. Il nuovo polo, un unicum in Italia, rappresenta quindi un’opportunità per aumentare i flussi turistici verso la città e può insieme contribuire a far decollare altre realtà legate alla filiera del turismo culturale. Il nostro progetto infatti, per le sue peculiari caratteristiche, non si sovrappone ma piuttosto si integra a queste ultime aggiungendo valore all’offerta esistente; sempre sul piano economico si prevedono ulteriori ricadute a livello locale derivanti dalle assunzioni programmate.
 
Chi si occuperà della gestione del nuovo Centro e che tipo di contributo vi darà la Fondazione?
Il 12 giugno la Fondazione insieme a Abex s.r.l. e all’imprenditore Franco Gattorno ha costituito la società operativa Science Expo Center Genova che ha il compito di avviare il progetto. Nel Consiglio di Amministrazione siedono Riccardo Garrone e Antonio Bruzzone rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato mentre Franco Gattorno, Alessandra Perico ed io ne siamo i Consiglieri. Sul piano operativo è stata avviata una collaborazione con un operatore americano leader internazionale nella produzione di mostre ad alto contenuto educativo di cui ci siamo aggiudicati l’esclusiva per l’Italia; non si esclude in futuro la coproduzione anche se per ora non rappresenta un obiettivo. La Fondazione Garrone contribuisce al progetto fornendo le gambe finanziarie che gli permettono di stare in piedi e, a livello progettuale, attraverso i suggerimenti dei suoi Comitati Scientifico e d’Onore.
 
E’ previsto il coinvolgimento di partner? Quali le strategie per garantire la sostenibilità dell’iniziativa?
Nell’immediato non è previsto l’ingresso di altri soci, ma non vi è nemmeno un atteggiamento di preclusione in proposito. Inoltre, la nostra tipologia di offerta si presta all’attuazione di proficue promozioni in bundle e sinergie con realtà di carattere diverso; tra queste hanno mostrato interesse a collaborare la Città dei Bambini, il Festival della Scienza, il MIUR attraverso il suo ufficio Scolastico Regionale. Gli sponsor privati rappresentano poi altri partner privilegiati dal momento che si tratta di una iniziativa imprenditoriale che deve autosostenersi.
 
Il progetto comporta per la Fondazione un impegno anche economico di lunga durata; che effetto avrà questo sul resto delle Vostre attività?
Per la Fondazione si tratta di un coinvolgimento di natura straordinaria che non limita il nostro esercizio, anzi il margine di utile che ne deriverà verrà investito nelle attività sul territorio. Andiamo quindi avanti con le nostre iniziative di sempre!
 
 
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