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Il tribunale di Parigi dà ragione alla Fondazione Guggenheim

  • Pubblicato il: 04/07/2014 - 12:12
Autore/i: 
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Lidia Panzeri

Parigi. Sconfitti su tutta la linea Nicolas e David Hélion e Sandro Rumney, figli di Pegeen e nipoti di Peggy Guggenheim, che, a distanza di vent’anni, avevano intentato una nuova causa contro la Fondazione Solomon Guggenheim, a cui Peggy aveva donato nel 1976 la sua collezione, con la clausola che continuasse a essere esposta nel suo palazzo sul Canal Grande a Venezia.
Il Tribunal de Grande Instance di Parigi, dove il 2 luglio è stata discussa la causa, ha infatti respinto come irricevibili le richieste degli eredi sia in merito al reintegro della collezione nel suo stato originale sia per quanto riguarda la revoca della donazione fatta da Peggy alla Fondazione. Quanto al primo aspetto, questo era già stato oggetto di un giudizio negativo da parte di un tribunale parigino nel 1994, a  cui era seguita una transazione sottoscritta da entrambe le parti nel 1996. Riguardo alla revoca, nell’atto della donazione non era compresa nessuna clausola risolutoria. Gli eredi dovranno anche versare una somma di 30mila euro a titolo di risarcimento per spese giudiziarie.
Preso atto della sentenza, la Fondazione ha rilasciato una breve dichiarazione in cui afferma di «essere orgogliosa di aver attuato fedelmente i desiderata di Peggy Guggenheim per più di trent’anni, con il conservare intatta la sua collezione, restaurando e facendo lavori di manutenzione del palazzo come museo pubblico e contribuendo alla conoscenza dell’arte moderna e contemporanea in Italia. La collezione è il museo di arte moderna più visitato in Italia e, nel 1913, il secondo in Venezia, fatta eccezione per Palazzo Ducale».
Per il futuro? Conclusa la causa, la speranza è di potere disporre di un palazzo posto nelle vicinanze di quello attuale. Un obiettivo perseguito da anni e per il quale ora sembra aprirsi qualche lieve spiraglio.

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da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 3 luglio 2014