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Il Festival della Mente di Sarzana compie dieci anni

  • Pubblicato il: 13/07/2013 - 13:42
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Ginevra Domenichini
Festival della Mente

Genova. Compie dieci anni il Festival della Mente, progetto di approfondimento e condivisione culturale tra sapere umanistico e scientifico attraverso riflessioni intellettuali e artistiche sul tema dei processi creativi.  Grazie a Giulia Cogoli, ideatrice e direttrice della manifestazione, e alla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia , sostenitore e promotore con il Comune di Sarzana, l’iniziativa ha registrato in questi nove anni 300.000 presenze e coinvolto 500 relatori nei 650 eventi organizzati tra conferenze, spettacoli e workshop. A questi si aggiungono le 7 ricerche pubblicate «per riflettere su quello che facciamo» – l’ultima «Effettofestival adolescenti. Volontariato e impatto formativo dei festival di approfondimento culturale» – e la collana i Libri del Festival della Mente promossa insieme alla casa editrice Laterza che propone saggi di scienziati, artisti, psicoanalisti, filosofi sui temi legati alla manifestazione; 17 i titoli pubblicati dal 2008 e 130.000 le copie vendute fino ad oggi. Per la Fondazione Carispezia il bilancio di quanto svolto in questi dieci anni e dei risultati ottenuti si arricchisce di ulteriori significati. «Attraverso questa esperienza abbiamo capito come sia importante superare le logiche tradizionali dello sponsor per diventare investitori culturali assumendo dirette responsabilità organizzative e gestionali e adottando modelli di programmazione e analisi simili a quelli che caratterizzano un investimento economico» dice il Presidente Matteo Melley. «Abbiamo capito, anche grazie alle ricerche svolte sull’impatto generato dal Festival sul territorio, che è possibile creare occupazione e insieme favorire la crescita e la formazione dei giovani coinvolti, in particolare dei volontari e delle scolaresche». Ultimi ma non trascurabili elementi di forza risiedono nei costi dell’evento - 500 mila euro - che permettono di renderlo sostenibile nel tempo «un tema quest’ultimo rilevante ora più che mai, che consente di non disperdere energie ma anzi di costruire anno dopo anno» e nel costo del biglietto – €3,50 per le conferenze - che contribuisce a fidelizzare il pubblico e a migliorarne la fruizione.
Per Giulia Cogoli poi un altro importante risultato è l’aver visto crescere nel tempo il numero di presenza passate dalle 12.000 della prima edizione alle 40.000 del 2012 e tra queste soprattutto la fascia di età 18-25 composta in buona parte da ex-volontari che il Festival ha saputo appassionare e fidelizzare.
Quest’anno l’evento inaugura il 30 agosto con la lectio magistralis di Guido Rossi sulla responsabilità delle idee e continua nei due giorni successivi fino al 1 settembre nelle piazze e vie del centro storico di Sarzana. Conoscenza, Crescita e Futuro rappresentano temi centrali della manifestazione sviluppati tra gli altri da Carlo Freccero che si sofferma sul ruolo della televisione nei processi creativi e culturali, Ilvo Diamanti che propone una riflessione sui giovani di oggi e Ulrich Beck. Filosofi e psicoanalisti trattano più da vicino le tematiche legate alla mente e alla creatività; tra questi Nicla Vassallo che indaga il ruolo della donna nella nostra società e la necessità di saper esplorare la sua singolarità e Massimo Cacciari che insieme a Enzo Bianchi dialoga sul tema dell’amore. Continuano anche quest’anno le trilogie, ovvero gli appuntamenti scientifici al tramonto sugli spalti della fortezza medicea dove Piergiorgio Odifreddi, Gianvito Martino e Edoardo Boncinelli discutono di ciò che cambierà il nostro futuro.
Creatività e l’Arte rappresentano altri temi centrali della manifestazione affrontati tra gli altri da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa che propongono una analisi delle convenzioni che regolano la produzione culturale e le mostre mentre Cristina Baldacci e Andrea Pinotti discutono della archiviomania. Concludono ciascuna delle tre giornate del Festival concerti e recital musicali mentre un programma appositamente ideato per bambini e ragazzi si sviluppa in parallelo come un festival nel festival pensato, sottolinea Giulia Cogoli, «anche per coinvolgere l’intera famiglia e magari ritrovarsi la sera a parlare tutti insieme di creatività».

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