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Gruppo 63/50 anni: i poeti leggono i poeti

  • Pubblicato il: 20/12/2013 - 09:47
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Micole Imperiale

Napoli. Lo scorso 14 dicembre, nella cornice della Notte D’arte, la La Fondazione Morra, Istituto di Scienze delle Comunicazioni Visive di Napoli ha aperto la sala conferenze delMuseo Hermann Nitsch - Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee alla poesia sperimentale e visiva degli artisti di Gruppo 63, in occasione del suo cinquatesimo anniversario.
Era proprio il 1963, infatti, l’anno in cui poeti, scrittori, critici e studiosi, insieme a musicisti e artisti visivi si «diedero appuntamento» a Palermo con l’intento di sperimentare nuove modalità di espressione che dessero voce a quel rifiuto del panorama culturale dell’epoca dal quale si sentivano animati. Erano tempi di grandi cambiamenti e Gruppo 63 intendeva esprimere la necessità di allontanarsi da una concezione dell’Italia in quanto bigotta e provinciale, dominata da compromessi e sopraffazione, per promuovere al contrario l’immagine rinnovata di un Paese bisognoso di parole, forme, suoni del tutto nuovi capaci di generare a loro volta ulteriori trasformazioni.
Proprio in omaggio al Gruppo e a ciò che attraverso la sua azione è divenuto possibile, la Fondazione Morra ha voluto farsi promotrice di una manifestazione a cavallo tra parola e immagine in movimento, che ha visto, da una parte, la presentazione di letture di poeti appartenenti al Gruppo, come Balestrini e Niccolai, o di altri di generazioni successive che hanno fatto di quella lezione l’anima del loro modus operandi, e dall’altra la proiezione di pellicole, a cura di Giuseppe Morra e Tommaso Ottonieri e con la collaborazione dellaFondazione CSC - Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale di Roma, prodotte da alcuni degli artisti del Gruppo con l’intento di dare rappresentazione visiva alle nuove esigenze maturate.
Per concludere il programma, è stata prevista la ripresentazione editoriale di alcuni testi di primaria importanza per la storia del Gruppo, seguita da un dibattito a cui hanno partecipato tanto artisti e teorici che lo fondarono, quanto l’attore Lino Guanciale, con la sua lettura scenica di un monologo di Manganelli, datato proprio 1963 ed esempio tra i più esaustivi della consistenza culturale di quel periodo.
Nella logica di creare un discorso di più ampio respiro, infine, la proiezione dei film d’artista non è stata limitata al solo 14 dicembre, ma è proseguita tra il 16 al 20 dicembre.

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