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Goldin conquista la ragazza con l'orecchino di perla

  • Pubblicato il: 01/03/2013 - 09:21
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Carel Fabritius

Bologna. Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna Fabio Roversi-Monaco lascerà tra poco più di un mese la poltrona dell'ente di origine bancaria bolognese (nel numero di marzo «Il Giornale dell'Arte» pubblica un'intervista sul suo periodo di «governo» all'ente, Ndr), ma non si ferma. Continua a proporre iniziative culturali, all'interno del museo plurisede Genus Bononiae che l'ex rettore dovrebbe continuare ad amministrare anche dopo la sua uscita dalla Fondazione Carisbo.
Oggi è stato presentato un accordo di collaborazione sottoscritto tra la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Linea d'ombra, società organizzatrice di mostre in molte città italiane, che porterà a Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni dall'8 febbraio al 25 marzo 2014 la rassegna «Da Vermeer a Rembrandt. Il mito della Golden Age, capolavori dal Mauritshuis».
Il curatore Marco Goldin, amministratore unico di Linea d'ombra, ha spiegato giovedì mattina con Roversi Monaco i contenuti della rassegna che vedrà al centro la cosiddetta «Gioconda del Nord», ossia la «Ragazza con l'orecchino di perla» di Vermeer. «La rassegna sarà composta da una quarantina di opere, spiega Goldin, che sarà collocata in sei sale del piano nobile di Palazzo Fava, con l'ultimo salone dedicato alla sola "Ragazza con l'orecchino" che del resto non è più un quadro ma una icona. Tutte le opere provengono dal Mauritshuis Museum de L'Aja, chiuso per ristrutturazione da un anno: alla metà del 2014 riaprirà e tutte le opere torneranno nella loro sede; è dunque una occasione unica di vedere capolavori del Secolo d'oro come "Diana e le sue ninfe" sempre di Vermeer e il "Cardellino" di Carel Fabritius oltre a quattro dipinti di Rembrandt, Frans Hals, Ter Borch, Van Honthorst e molti altri. La rassegna è già stata in varie sedi tra Giappone, dove è stato visto da 1,2 milioni di persone, e l'America e l'occasione bolognese è unica per vedere queste produzioni. Tra l'altro forse la rassegna non sarà per tutti perché possiamo ospitare in 15 settimane di apertura circa 200mila persone: ogni giorno il 70-80% degli ingressi andrà ai prenotati e gli altri 300-400 biglietti saranno venduti cash». A dare, con soddisfazione, l'annuncio dell'appuntamento espositivo, una «grande mostra» che farà seguito a un'altra organizzata da Genus Bononiae a partire da ottobre e dedicata allo scultore Arturo Martini, era stato pochi minuti prima il presidente Roversi-Monaco. «Se in futuro, spiega, Goldin ci dovesse fare altre proposte di questo tipo faremo con lui anche altre mostre: in passato alcune sue mostre mi hanno lasciato freddo, ma questa proposta, di cui lui si assume anche un rischio di impresa, ha subito convinto il Consiglio di amministrazione e me. La rassegna di Vermeer è assolutamente sostenibile anche in tempi di crisi: non taglieremo certo da settori erogativi chiave per farla e inoltre avremo come sponsor Banca Intesa San Paolo». All'incontro con la stampa anche la direttrice della Pinacoteca reale Mauritshuis Emile: «Il nostro museo è un luogo intimo eppure grandioso, ma ormai non più adatto agli oltre 200mila visitatori annuale: siamo consapevoli delle sue inadeguatezze e per questo lo allarghiamo e ristrutturiamo. Quando il progetto architettonico sarà concluso il museo avrà raddoppiato le sue dimensioni».
Alcune domande, con scambi verbali «forti» tra i protagonisti e i giornalisti, hanno concluso la presentazione alla stampa. Apertura delle prenotazioni il 28 ottobre. Ai piani alti di Palazzo Fava Goldin organizzerà anche la rassegna «Attorno a Vermeer. I volti, la luce, le cose» con una quindicina di artisti contemporanei tra cui Guccione, Sarnari, Olivieri, Verna.

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