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Forte, Fortino!

  • Pubblicato il: 14/07/2012 - 10:23
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Santa Nastro
Luca Vitone

Catania. Per andare in Sicilia, soprattutto d’estate, non c’è bisogno di scuse. Basta scorrere su google le belle immagini che le coste di pietra lavica di Acitrezza e Acicastello possono offrire, con il loro fascino di verghiana memoria. O pensare alla splendida strada barocca di Catania. Eppure a pochi verrebbe in mente che la Trinacria possa essere un frizzante laboratorio contemporaneo, con una scena artistica di tutto rispetto. Tra i baluardi di questa esperienza creativa c’è senz’altro la Fondazione Brodback, nata a Catania grazie all’entusiasmo della famiglia di Paolo Brodbeck, teatro per l’estate 2012 di un’interessante, di altissimo livello, programmazione contemporanea. Si parte dalla «Natura morta con paesaggi e strumenti musicali» di Luca Vitone, creato nell’ambito delle residenze di Fortino 1, con la curatela di Helmut Friedel e Giovanni Iovane. Un titolo, quello scelto dall’artista milanese, che fa pensare alla Maniera Moderna, o ad una rivisitazione colta del genere nata in seno alle avanguardie. Naturalmente, niente di tutto ciò, anche se la tradizione cui fa riferimento è lunga e Vitone la reinterpreta con la coscienza dell’artista contemporaneo: qui, il punto, è una riflessione sulla monocromia. Raggirata con l’inserimento di reali strumenti musicali, abbracciati da una teoria di lampadine natalizie. Multicolori. Anche un po’ irridenti, come è d’uopo nella sua ricerca. La mostra catanese viaggia parallelamente alla personale al Museion di Bolzano, proponendo agli antipodi del Paese due progetti speculari, raccolti peraltro in una pubblicazione edita da Mousse. Il progetto si iscrive all’interno di Fortino 1, tra le prime iniziative della Fondazione Brodbeck e inaugurata dall’istituzione siciliana nel 2009. Di durata quadriennale, Fortino chiama a raccolta otto giovani artisti internazionali, chiedendo loro di produrre, durante la residenza, lavori inediti per le mostre temporanee che costituiranno parte della programmazione della Fondazione. Come avviene la selezione? Attraverso criteri di qualità e provenienza e grazie all’impegno dei due curatori, Helmut Friedel, direttore della Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, e Giovanni Iovane, curatore indipendente e docente di Storia dell’arte all’Accademia di Brera.
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