Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Fondazione Unipolis: la cultura come fattore di inclusione sociale e sviluppo dei territori

  • Pubblicato il: 01/11/2013 - 11:13
Autore/i: 
Rubrica: 
BANDI E CONCORSI
Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni

Cos'è la Fondazione Unipolis?
E’ la fondazione di impresa del Gruppo Unipol
. Unipolis ha sede aBologna, ma è operativa su tutto il territorio nazionale, secondo una strategia di sostenibilità di lungo periodo. La mission della Fondazione è perseguire obiettivi di crescita culturale, sociale e civile delle persone e della comunità.
I settori di intervento sono quattro: cultura, ricerca, sicurezza e solidarietà. L’ambito culturale è uno degli assi portanti, e allo stesso tempo trasversali, di tutte le attività.
Nel 2009, a partire da un primo workshop divenuto poi tavolo permanente di azione, abbiamo lanciato il  progetto culturability. Il nome è un neologismo che nasce dalla fusione di due termini “cultura” e «capability»
Il progetto agisce su più fronti: da un lato, lavora su un concetto di cultura come fattore di coesione e inclusione sociale,con particolare attenzione alle proposte che assicurano un forte coinvolgimento dei giovani; dall’altro, insiste su un’idea di sviluppo sociale ed economico che si rifà al concetto di capability di Amartya Sen, all’importanza di costruire le condizioni che consentono e assicurano lo sviluppo delle proprie capacità e del proprio talento, in un'ottica ampia di responsabilità sociale. Il nostro intervento si concentra sia sulla promozione e diffusione del valore della cultura come fattore di libertà, autonomia e inclusione sociale delle persone, sia su attività che incentivano la produzione culturale. Siamo una fondazione mista: eroghiamo risorse economiche, ma abbiamo anche nostri progetti diretti.

Come interviene Culturability?
Attraverso la piattaforma online www.culturability.org, contribuiamo a stimolare una riflessione e un confronto sui temi della responsabilità sociale della cultura. Diamo spazio e visibilità non solo alle nostre iniziative, ma anche a quelle di altri che siano coerenti con il nostro approccio alla cultura.
A quest’attività, si affianca poi un impegno concreto sul territorio a sostegno di iniziative culturali che presentino un forte impatto sociale. Con «culturability», sosteniamo queste progettualità, mettendo a disposizione non solo risorse economiche, ma anche competenze, valorizzando le relazioni di cui disponiamo in un’ottica di partnership. Tutto questo, attraverso un coinvolgimento attivo e la partecipazione delle organizzazioni e delle persone operanti in quel territorio.
A L’Aquila (2010) abbiamo collaborato alla realizzazione una Bibliocasa e di un Bibliobus per sopperire alla mancanza di luoghi deputati alla cultura causata dal terremoto. Nel 2011 e nel 2012, con un impegno biennale, siamo intervenuti a Scampia, supportando l'apertura di una mediateca che potesse essere per tutti i cittadini un luogo di fruizione e produzione culturale. Nello stesso periodo, abbiamo sostenuto a Palermo la Biblioteca dei bambini e dei ragazzi Le Balate, localizzata in un quartiere “difficile” a ridosso del mercato di Ballarò. Tutti contesti socialmente complessi, dove abbiamo cercato di fare sistema con gli attori locali.

Quando Culturability da progetto diventa bando per progetti?
Nel 2013, nasce culturability, fare insieme in cooperativa. Ci rivolgiamo a giovani under 35 che abbiano hanno voglia di mettersi in gioco e realizzare una startup nei settori culturale e creativo. Cerchiamo proposte imprenditoriali che sappiano promuovere innovazione sociale, vogliamo sostenere progetti culturali che propongano pratiche nuove e le sperimentino nel metodo. Il bando è rivolto a gruppi di lavoro composti da almeno 3 persone, il numero minimo per aprire una cooperativa, tutte con un’età compresa fra i 18 e i 35 anni. Abbiamo deciso di puntare sull’imprenditorialità condivisa e a quelli che saranno i progetti selezionati che si trasformeranno in startup, abbiamo chiesto di optare per una forma imprenditoriale specifica, quella cooperativa.

Cosa offre il Bando?
Abbiamo stanziato trecentomila euro come contributo economico, al quale si aggiungono servizi di mentoring e supporto. Entrò metà dicembre, verranno selezionate 15 progetti di startup, a ciascuno dei quali andrà un contributo a fondo perduto di 20 mila euro.
Il lato più interessante, nonché valore aggiunto del bando, è il percorso di accompagnamento e supporto che è stato offerto fin dall’inizio, nel momento di apertura delle candidature, ed è proseguito nella fase centrale, con un supporto ai partecipanti nella redazione del business plan.
Un’importante attività di mentoring e supporto verrà poi garantita alle 15 cooperative selezionate nel momento della costituzione e nei mesi successivi, al fine di dare loro assistenza nella fase di startup.
Tutto ciò è stato possibile grazie a una rete di partner forte, che sostengono con noi il bando e le giovani imprese cooperative: Unipol Banca e Unipol Assicurazioni, attraverso le quali diamo disponibilità alle neonate cooperative di avere accesso al credito a tassi agevolati; la Legacoop a livello nazionale e territoriale che fornisce assistenza e supporto specialistico. Sono partner Coopfond (il fondo mutualistico di Legacoop), l’Associazione dei giovani cooperatori Generazioni e l’Associazione dei cooperatori Senior Coop. Un partner particolare è la Fondazione Ahref che, con la sua piattaforma Timu, ci ha supportato nello storytelling dell’intero progetto.

Come si struttura il Bando?
La fase 1, con l’apertura della call online, è durata dal 21 febbraio al 30 aprile 2013. In quest’arco temporale, il bando è stato promosso principalmente sul web, attraverso il sito e i social network. Inoltre, abbiamo organizzato diciassette incontri di presentazione del bando (13 dei quali in università, centri di aggregazione sociale, ecc., mentre gli altri 4 si svolti tramite conference call online), per metterci in connessione con i ragazzi interessati,  favorendo un contatto permanente da parte nostra (con assistenza telefonica, tramite mail sui social network Facebook e Twitter, con una presenza concreta).
Abbiamo ricevuto 824 progetti,un numero dimolto superiore alle nostre stime iniziali, nonostante il bando imponga regole precise per la candidatura: impegnarsi a costituire una cooperativa di minimo tre persone dai 18 ai 35 anni. Complessivamente, hanno partecipato tremila giovani, in maggioranza donne con un’età media di 28,7 anni, che hanno presentato progetti in campi diversi che spaziano dal web al turismo culturale, dalla formazione al design. Queste prime idee imprenditoriali sono state sottoposte a una verifica di ammissibilità rispetto ai requisiti del bando. Sono 581 i progetti che l’hanno superata.
Nei mesi di giugno e luglio 2013, abbiamo incontrato tutti i protagonisti che hanno superato questa prima fase nel corso di un lungo tour: tredici giornate di formazione nelle quali abbiamo fatto offerto servizi di coaching e mentoring, mettendo a a disposizione dei ragazzi una serie di informazioni e strumenti sulla forma cooperativa, su come fare i business plan, etc.Allo stesso tempo, gli aspiranti startupper hanno potuto conoscere il mondo cooperativo e stabilire un contatto con i rappresentanti e i consulenti delle organizzazioni territoriali di Legacoop, che li hanno in qualche modo «adottati».
Entro il 31 ottobre 2013, i giovani partecipanti hanno fatto pervenire i progetti imprenditoriali definitivi, comprensivi di business plan e piano economico finanziario. Attraverso questi materiali, sarà ora valutato da un lato il valore culturale del progetto e, dall’altro, la sua sostenibilità economica. I progetti passano ora all’esame di una commissione di valutazione, appositamente costituita e nota fin dalla presentazione del bando. Entro Natale, annunceremo i quindici progetti selezionati.

Come è composta la giuria?
La Commissione è in assoluta maggioranza composta da persone esterne alla Fondazione

Cosa accade dopo la proclamazione?
Dopo l’annuncio dei progetti imprenditoriali selezionati, all’inizio del 2014, ci sarà le costituzione delle 15 cooperative. Contestualmente, avverrà l’erogazione alle neo-nate imprese del contributo economico e verranno attivate le attività di consulenza e supporto previste dal bando.

Quali sono i vostri progetti futuri?
Come le dicevo, all’inizio del prossimo, saremo impegnati nel supporto alle startup. Valuteremo a conclusione della prima edizione se e come continuare sulla strada intrapresa.

Hai incontrato ad ArtLab13 altre istituzioni che stanno promuovendo bandi per l'innovazione culturale. Gli esiti dell'incontro?
L’incontro è stato davvero stimolante. Conoscevo ed avevo seguito con grande attenzione i diversi bandi, ma non conoscevo personalmente tutte le realtà che hanno preso parte agli incontri di Artlab. Esistono certamente alcuni spunti sui quali è utile e interessante confrontarsi, anche per conoscere campi e orizzonti delle esperienze culturali nascenti che promuovono innovazione nel nostro Paese.

Solo i giovani sanno innovare?
Certamente no, la capacità di innovazione non è questione generazionale, ma di visione, di lungimiranza e disponibilità a mettersi in discussione. La scelta di proporre un bando under 35 si ricollega a una strategia complessiva della Fondazione Unipolis, che ci vede impegnati nei confronti delle nuove generazioni. L’obiettivo è stato ed è duplice: di fronte ai livelli drammatici di disoccupazione giovani e alla riduzione degli investimenti in cultura e conoscenza, abbiamo voluto dare un contributo a fare in modo che due aspetti assai critici della situazione italiana potessero trovarsi e trasformarsi in opportunità di lavoro, creazione d’impresa e, in ultima analisi, sviluppo sociale ed economico. Valorizzando la disponibilità e il desiderio di fare insieme, di condividere, di cooperare dei giovani che vogliono mettersi in gioco e scommettere sul loro futuro attraverso l’autoimprenditorialità. Non da ultimo, pensiamo di avere dato un contributo anche a rilanciare il rapporto tra giovani e mondo cooperativo, sostenendo la spinta al cambiamento e all’innovazione delle nuove generazioni, assieme al grande valore sociale costituito dall’esperienza cooperativa, anche in campo culturale.

© Riproduzione riservata