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Fondazione Museion, Vezzoli e la cura del pubblico

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 16:37
Autore/i: 
Rubrica: 
MUSEO QUO VADIS?
Articolo a cura di: 
Antonio Lampis

Quando la curatela diventa opera d’arte. Coinvolgere il pubblico facendo lavorare le collezioni per stimolare inedite prospettive con l’immaginazione degli artisti e investire sulla ricerca dei giovani

Un obiettivo naturale di ogni museo, che purtroppo è spesso trascurato, dovrebbe essere quello di consentire al visitatore di apprendere, offrire un racconto.
Nella direzione del racconto e in quella di fornire strumenti efficaci di apprendimento va la
presentazione delle opere della collezione di Museion, il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano che  fa capo all’omonima fondazione.
Museion offre fino 16 novembre 2016 una speciale presentazione di molte opere della propria ricca collezione scelte da Francesco Vezzoli come guest curator l’anno 2016[1].
L’allestimento di due piani del museo ora può essere letto come un’inconsueta opera d'arte del noto artista e  nel contempo appare come un gesto di cura dei pubblici fidelizzati e potenziali, poiché conduce il visitatore in un vero e proprio viaggio nella storia dell'arte, quasi tenendolo per mano.
Vezzoli rilegge la collezione Museion e la mette in dialogo con grandi capolavori della storia dell’arte occidentale, conseguendo un transfert partendo dalle opere che ha scelto nella collezione del museo intorno alle quali ha fatto dipingere, a trompe l’oeil, impressionanti cornici di dipinti molto importanti, custoditi nei grandi musei. Il risultato è una presentazione di grande suggestione estetica, che esprime una generosa voglia di raccontare e informare. Il percorso nella storia dell’arte si avvia già con il colpo d’occhio, ma si coglie anche grazie alle essenziali informazioni storiche inserite in schede che il visitatore può portare a casa. Sono schede collocate vicino alle singole opere, con ottimi testi che raccontano degli artisti e delle loro opere evocate sulla parete con le cornici. L’effetto del combinato dei dispositivi è un piccolo compendio di storia dell'arte e  un costante rimando e  collegamento tra epoche.
 
E’ da qualche tempo ormai noto l'interesse di larghe fasce di pubblico per i fatti culturali che inducono a provare emozioni (come arte e cultura sanno fare da sempre con grande maestria) e contemporaneamente offrono (cosa più rara) la possibilità d’apprendere, fornendo chiavi di lettura e interpretazione del tempo presente,  possibilmente in un contesto socializzante.
Nel momento in cui si rendono disponibili queste due/tre opportunità nello stesso momento si registra una spontanea attenzione e fidelizzazione del consumatore culturale, come dimostrano le numerose progettualità realizzate a Bolzano rivisitando i processi tradizionali di presentazione dell’arte, scomponendo e ricomppnendo momenti di apprendimento e momenti d’informazione e narrazione[2].
 
Chi è il Museion? Dal 2006 è una fondazione per effetto dell’ art. 2, quarto comma della legge provinciale 23 agosto 1988, n. 38[3],  di cui fanno parte la Provincia autonoma di Bolzano e l’Associazione Museion. Nella sua precedente forma associativa, fin dal 1987 Museion ha svolto una pionieristica  attività, grazie alla lungimirante direzione di Pier Luigi Siena[4], collocato in un vecchio ospedale, quindi sede decisamente meno propria dell’attuale[5].
Dal 2008 la direttrice è Letizia Ragaglia che opera con uno staff molto contenuto e può contare di un contributo provinciale annuo pari a circa 2,3 milioni di euro, oltre a contributi della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, del comune capoluogo e diverse imprese locali.
Alla fine del 2015 la collezione del museo dispone di 4079 opere,
Una caratteristica operativa di Museion sta nella sua fitta rete di connessione con le istituzioni culturali e formative del territorio: università, sistema scolastico, le istituzioni teatrali, i festival musicali e di danza che animano il territorio. Museion ha diversi progetti d’integrazione dei nuovi cittadini ed una forte attenzione all'infanzia e alle giovani generazioni. L'intero piano terra, caso piuttosto raro, è aperto gratuitamente al pubblico ed è disponibile per manifestazioni di associazioni , artisti e vari enti noprofit[6].
 
Il museo si appresta inoltre a varare la prima edizione del Premio Museion che si rivolge ad artisti under 35 al fine di promuovere internazionalmente, attraverso le istituzioni museali,  la giovane ricerca artistica di qualsiasi nazionalità, ma che operano in Italia, Svizzera e Austria – con un’attenzione speciale alla Provincia Autonoma di Bolzano - e che si sono distinti per aver intrapreso un rilevante percorso di ricerca. Per il processo di selezione i direttori dei Musei italiani associati AMACI, i direttori di undici istituzioni svizzere e di nove istituzioni austriache che si dedicano al contemporaneo sono stati invitati a proporre un artista ciascuno. Parallelamente,le istituzioni altoatesine ar/ge kunst Kunstverein di Bolzano, Merano Arte e lo stesso Museion hanno proposto congiuntamente un artista operante sul territorio altoatesino.  Tutti candidati così individuati sono stati selezionati a cura di una giuria composta da Beatrix Ruf - Direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam,Giovanni Carmine - Direttore del Kunst Halle Sankt Gallen, Karola Kraus - Direttrice Mumok Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, e Diana Baldon - Direttrice Malmö Konsthall.  Abbiamo la  shortlist dei finalisti:  Verena Dengler (Vienna, 1981), Sonia Kacem (Basilea, 1985), Invernomuto (Simone Bertuzzi, Piacenza 1983 e Simone Trabucchi, Piacenza, 1982) e Julia Frank (Silandro, Bolzano, 1988), proposta direttamente dalle istituzioni del territorio altoatesino, che vedremo il  25 novembre in mostra a Museion.  I vincitori  saranno decretati a  gennaio 2017, con un premio di acquisto per le collezioni Museion per l’opera del primo classificato (10.000 euro) e un gettone di 5.000 euro al secondo.
Pubblico, ricerca artistica, promozione di talenti e reti internazionali. Parole d’ordine della strategia. 
 
© Riproduzione riservata
 
 
Antonio Lampis è direttore della ripartizione 15 (Cultura Italiana) della Provincia Autonoma di Bolzano- Alto Adige

 
 
 
 
 
 

[1] Museion, oltre al lavoro curatoriale di Francesco Vezzoli sulla collezionevisitabile fino al 16 novembre 2016, presenta  nel suo ultimo piano,fino al 16 maggio 2016, una mostra di sole opere di Vezzoli, la sua prima retrospettiva completa della produzione scultoria, ricca di riferimenti alla storia dell’arte.

[2]
L’ultimo progetto è nel cerchio dell’arte ( www.provincia.bz.it/nelcerchiodellarte ) fondata sulconcetto di apprendimento immersivo, utilizzo delle tecnologie e confronto con opere reali. Le altre iniziative sono descritte, tra l’altro,  nei testi qui indicati:
A.LAMPIS; Tecnologie digitale e avvicinamento alla produzione artistica; in Fizz.it, gennaio 2010
A.LAMPIS ; Direct Marketing e Multilevel per i consumi culturali; in Fizz.it, giugno  2011
A. LAMPIS, Marketing culturale, capacitazione degli attori e stimolo della domanda culturale: l'esperienza della provincia di Bolzano, in F. PUTIGNANO  (cur.) Learning Districts - Patrimonio culturale, conoscenza e sviluppo locale, Politecnica-Maggioli, 2009, pp.61-77
A. LAMPIS, Nuovi modi, di successo, di presentare arte e cultura, in Economia della cultura, 1/2008
A. LAMPIS, Arte contemporanea, allestimenti e cura del pubblico, in www.fizz.it - Idee e risorse per il marketing culturale,  2008.
[3]
http://lexbrowser.provinz.bz.it/doc/it/lp-1988-38/legge_provinciale_23_agosto_1988_n_38.aspx?view=1
[4] Nato nel 1912 nel mantovano, Pierluigi (Piero) Siena è stato in gioventù pittore del gruppo Novecento, ha partecipato alla seconda guerra mondiale sopravvivendo alla campagna di Russia, è stato pilota della Maserati partecipando a numerose Mille Miglia. Ha scritto per anni, occupandosi di arte e di politica, per diversi quotidiani e riviste, tra cui "L'Unità", il "Nac" e "Rinnovamento". La sua ricca attività editoriale e di curatore di mostre è legata in modo particolare al periodo in cui, tra il 1987 e il 2001, ha ricoperto la carica di direttore di Museion, il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano. La sua intensa biografia in  P.TOGNON (a cura di) Anni e Vita, Milano, Silvana ed. 2002. Cfr anche http://www.silvanaeditoriale.it/catalogo/prodotto.asp?id=1731
[5]
La nuova sede è stata progettata dallo studio d’architettura KSV – Krüger Schubert Vandreike di Berlino a seguito di un concorso. E’  un’architettura dal forte impatto visivo, con grandi facciate trasparenti che mettono in comunicazione il centro storico di Bolzano con la parte più nuova della città ( http://www.museion.it/spaces/museion-spazi/ )
[6]
V. Bernabei, Nessun escluso, 4.10.2013.
http://parole-darte-d.blogautore.repubblica.it/tag/museion/