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Esempi di dicembre «pubblico» a Napoli: William Kentridge, Sol LeWitt e Jimmie Durham

  • Pubblicato il: 20/12/2012 - 23:48
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Olga Scotto di Vettimo
William Kentridge

Napoli. Anche se la vitalità culturale di una città andrebbe sempre misurata attraverso i parametri della costanza e della qualità e non sulle improvvise impennate e sulla «densità» di pubblico e di eventi, nella difficile condizione operativa in cui da tempo versa Napoli, non si può che temporaneamente abdicare a questi criteri di analisi e ritenere il susseguirsi in poche ore di inaugurazioni di rilievo sufficienti elementi di interesse che aprono a nuove e possibili considerazioni.

Un elemento trainante da tempo, ormai, è l'offerta artistica della Metropolitana dell'Arte, che dall’idea curatoriale diAchille Bonito Oliva continua a offrire esempi di arte pubblica non occasionale, capace di invadere talvolta anche lo spazio urbano, fuoriuscendo dalle gallerie sotterranee. È questo il caso della nuova scultura equestre di William Kentridge, inaugurata nel pomeriggio del 15 dicembre e ispirata all'epopea donchisciottesca del breve racconto di Il Naso di Gogol. Posta nello slargo all'esterno della Stazione Toledo della linea 1 della metropolitana, l’opera in acciaio corten svetta per 6 metri di altezza su un basamento in pietra lavica e pietra d'Istria, forgiato da artigiani napoletani. Questo nuovo segno nella città, «Il Cavaliere di Toledo», si colloca in asse con il preesistente monumento equestre della non distante piazza Bovio, rievocando ottocenteschi e rassicuranti esempi di equilibrio e arredo urbano.
Si completa così di un altro elemento la stazione progettata dall’architetto catalano Oscar Tusquets Blanca e acclamata come la più bella metropolitana d'Europa dal «Daily Telegraph». Inaugurata in primavera, propone un percorso visivo a cui ha contribuito lo stesso Kentridge, realizzando due mosaici che recuperano elementi della cultura e della storia classica e popolare partenopea e di cui la Galleria Lia Rumma propone studi, bozzetti, disegni e sculture, esposti assieme a mosaici che guardano alla tradizione pompeiana e ad arazzi ispirati a opere infrastrutturali ideate e mai realizzate dall’architetto Lamont Young («Sketches for a Neapolitan Mosaic», dal 15 dicembre al 16 febbraio 2013). E ancora, un vero e proprio omaggio alla città è l’arazzo «Partie du Royaume de Naples contenant la Basilicate et la Calabre» della serie «Strade della Città», che a giorni verrà collocato in modo permanente in una sala del Museo di Capodimonte per gentile concessione di William Kentridge e Lia Rumma, in continuità ideale con la straordinaria mostra di arazzi realizzati dall’artista sudamericano ed esposti nel 2010 nel massimo museo napoletano.

Poche ore prima che il cavallo e il cavaliere di Kentridge venissero scoperti ai piedi dei Quartieri Spagnoli per vegliare sulla città, il Madre aveva inaugurato la mostra curata da Adachiara Zevi, dedicata a Sol LeWitt e alle opere della collezione dell’artista. Un’esposizione che trova una sua sponda ancora in una galleria privata, in quella di Alfonso Artiaco in questo caso, che ha inaugurato lo scorso 24 novembre il suo nuovo spazio a piazzetta Nilo con lavori di Sol LeWittLiam Gillick (fino al 26 gennaio).
Con «Sol LeWitt: l’artista e i suoi artisti» (Madre, 14 dicembre-1° aprile 2013) la Fondazione Donnaregina ha aperto la sua programmazione, in attesa che il nuovo direttore, la cui nomina è prevista per i prossimi giorni, possa indicare e dare avvio alle sue linee di indirizzo. In sintonia con quanto già annunciato in estate con i «Cinque Cerchi», parte dell’attività della Fondazione Donnaregina verrà svolta in collaborazione con la Fondazione Morra Greco, fondazione a maggioranza privata, ma partecipata anch’essa della Regione Campania. Va ricondotto a questa operazione, dunque, il Progetto XXI che prevede mostre di artisti emergenti o di artisti che non hanno ancora raggiunto una fama internazionale e un programma di residenze. Il primo appuntamento di un calendario che coinvolgerà nel 2013 anche Villa Pignatelli e soprattutto, naturalmente, la Fondazione Morra Greco con i suoi spazi a Palazzo Avellino nel centro antico della città è l’installazione site specific in pietra e legno di Jimmie DurhamPalazzo Reale, visitabile dal 15 dicembre al 27 febbraio 2013.

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da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 17 dicembre 2012