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Crowdfunding mood

  • Pubblicato il: 12/09/2016 - 07:59
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni

Crowdfunding Initiative in ArtBasel è nato nel 2014, dopo una riflessione in seno alla Fiera Internazionale di Arte contemporanea e il partner Kickstarter, sulla necessità di supportare progetti indipendenti non profit nel mondo delle Arti Visive. Una piattaforma che permette di dare visibilità a iniziative in tutto il mondo, grazie alla scambio fra le rispettive community (dealers del mondo dell’arte internazionale da un lato, dinamica community dall’altro) strumento professionale ed efficace per la raccolta di fondi. Con un’intervista successiva, approfondiremo nel numero di ottobre, le motivazioni e indirizzi del progetto direttmante con il team di ArtBasel. Per ora, e non è poco, abbiamo raggiunto con qualche domanda due fra le organizzazioni non profit italiane che hanno partecipato all’edizione 2016, per capire insieme a loro, dal punto di vista dei beneficiari, com’è andata. Si tratta di Radio Papesse e Fondazione Lettera 27 (con il progetto AtWork). Dal confronto sono emersi anche generosi suggerimenti per coloro che volessero tentare la sorte di una campagna di crowdfunding on line

 

 

 

 

 

Quali requisiti per la partecipazione?

Radio Papesse: La collaborazione tra Kickstarter e ArtBasel è nata per supportare e rafforzare la 'bio-diversità' del mondo non-profit all'interno del più ampio sistema dell'arte contemporanea. I progetti selezionati e patrocinati da ArtBasel devono provenire da organizzazioni, istituzioni, musei, piattaforme digitali, iniziative online, art space, scuole d'arte. Non devono essere rivolti al mercato dell'arte. Radio Papesse è una piattaforma digitale guidata dalla condivisione del discorso artistico attraverso l'adozione della licenza Creative Commons e un'associazione non-profit per la diffusione e promozione della ricerca artistica. Date le premesse abbiamo pensato di avere una possibilità e col senno di poi, abbiamo avuto un'intuizione corretta. 

 

Fondazione Lettera 27: Oltre ai requisiti “minimi” richiesti dall’iniziativa pensiamo sia fondamentale avere un tema che abbia una risonanza internazionale, una visione che può captare l'immaginazione dei potenziali sostenitori e inoltre avere anche degli personaggi di rilievo in grado di dare maggior credibilità alla campagna.  Nel nostro caso erano Simon Njami, nostro advisor e curatore di fama internazionale e Aida Muluneh, nostra partner per l'iniziativa e rinomata artista e fotografa etiope, fondatrice di Addis Foto Fest, un’attivista culturale.

 

 

Siete stati condotti alla costruzione della campagna?

RP: Una volta creato un profilo su Kickstarter, ogni soggetto proponente ha a disposizione utili turorial e decaloghi di buone pratiche per far sì che la campagna vada a buon fine. Detto questo, la costruzione è indipendente e non vi sono vincoli che inficiano un progetto; esistono piuttosto dei suggerimenti che è bene seguire: i video svolgono un ruolo fondamentale di engagement, altrettanto sono importanti lo sono le immagini, la differenziazione dei reward aiuta a segmentare i propri sostenitori rispettandone le capacità economiche, i feed in corso d'opera sono essenziali per tenere viva la pagina della campagna e ribadire la nostra presenza....Per quanto riguarda la nostra esperienza, prima di avventurarci abbiamo seguito numerose campagne di progetti radiofonici ed artistici per capire cosa funzionasse o meno. In particolare ci ha aiutato il confronto con altri soggetti a noi vicini che in passato hanno lanciato campagne di crowdfunding. Il sostegno della piattaforma è senza dubbio migliore nel post-campagna grazie a un sistema che permette di seguire la spedizione dei reward e di gestire i contatti coi propri donatori.

 

FL27: Il team di Art Basel é stato molto d’aiuto e presente. Nella fase di pianificazione ci hanno dato dei consigli molto utili che ci hanno permesso di essere poi autonomi e di costruire una campagna di successo.

 

 

Quale valore aggiunto riscontrate da questa partecipazione?

RP: Il valore sostanziale di una campagna crowdfunding - quando va in porto - sta nella riattivazione di legami e collaborazioni con la propria comunità di riferimento che per diverse ragioni può averti perso di vista nel corso degli anni. Il lancio della campagna in concomitanza con il decimo anniversario di Radio Papesse è stata vitale per le energie innescate, per la riaffermazione del valore dell'archivio, per il riconoscimento della coerenza di un progetto decennale. Oltre a questo abbiamo notato un aumento significativo di follower sui social di Radio Papesse e un'attività di condivisione, endorsement che ci ha aiutato molto nel corso dei quaranta giorni della campagna. Il valore, insomma, lo abbiamo riscoperto noi stesse, nella nostra comunità di colleghi, artisti, amici che in vario modo ci hanno supportato: i donatori ma anche gli artisti che ci hanno dato le loro opere come reward, gli altri che hanno pubblicato endorsement con il cuore in mano, l'amica videomaker che ci ha ritratto come non avremmo mai saputo fare da sole. Per quanto riguarda - da un mero punto di vista economico - le donazioni arrivate da follower e donors della comunità ArtBasel, non abbiamo registrato grandi numeri. Sul totale del budget raccolto, meno del 30% proviene da nuovi supporter o da sconosciuti giunti a noi dal sito di Kickstarter.

 

FL27: Il crowdfunding é un processo che obbliga a costruire una campagna di comunicazione il più strutturato ed efficace possibile. Questo è fondamentale in quanto forza l’organizzazione a scegliere e chiarire il proprio messaggio e a sviluppare con attenzione e cura prodotti di comunicazione in grado non solo di spiegare un concetto ma anche di aggregare e attivare una community. Questo elemento, se pur apparentemente banale, è un passaggio non scontato per molte organizzazioni culturali che, come noi, spesso hanno difficoltà a costruire un messaggio semplice ed immediato.

Richiede un gran lavoro che coinvolge tutto il team, ma se fatto con le giuste risorse ed il giusto approccio è un lavoro che porta benefici che vanno molto al di là del dato economico del fundraising. Ad esempio, grazie alla campagna di crowdfunding, la nostra fanbase sui social media è cresciuta del 30% in sole 2 settimane e ha aumentato in modo significativo il coinvolgimento della nostra audience.

In altre parole organizzare una campagna di crowdfunding è davvero una sfida, un incubo a tratti...ma il suo processo di sviluppo è sempre molto utile all’organizzazione, anche quando il risultato non è dei più gratificanti economicamente.

La campagna ha anche rafforzato i nostri rapporti con la comunità artistica e il nostro network in generale. Tanti artisti hanno generosamente offerto le loro opere come reward della campagna, il che ha sottolineato la rilevanza del progetto e ha aggiunto la credibilità alla campagna.

 

Quali consigli per altre realtà indipendenti?

RP: Non sottovalutare l'impegno che comporta una campagna di crowdfunding: full time per la sua durata...Il lavoro di 'backstage' e produzione è stimolante ma faticoso. È bene pianificare in anticipo una linea editoriale per i social così da coinvolgere la propria rete in un progetto comune senza sovraccaricare di richieste. La linea di demarcazione tra l'engagement e la questua è davvero sottile. Altrettanto utile è pianificare la strategia e il calendario di mailing mirato per annunciare, rinnovare l'invito, rinnovarlo ancora, aggiornare il nucleo della propria comunità. Lanciare una campagna non basta, va 'annaffiata' senza 'affogarla': Kickstarter ti dà una mano ma tutto dipende da te, se riesci a durare 90 minuti....

 

FL27: Se possibile biosgna darsi i tempi giusti di implementazione, concentrarsi nel costruire almeno un prodotto di comunicazione di qualità ed efficacia, dedicando le risorse umane necessarie. Pensare bene ai reward da scegliere, che devono essere coerenti con il messaggio.  Sono spesso il motivo importante nella scelta del dono ed è anche un modo per coinvolgere i vostri partner nella campagna. In generale non  va sottostimato il lavoro che una campagna di crowdfunding può portare. Anche se gli aspetti strategici e gli aspetti di sviluppo e relativi strumenti comunicativi sono forse gli aspetti più evidenti da considerare in fase di pianificazione e allocazione delle risorse, il grosso del lavoro è l’implementazione giornaliera e il “problem solving”. Una campagna così breve (1-2mesi) con un indicatore di successo così immediato ed evidente (target economico), richiede continue correzioni, piani di lavoro e approcci talvolta fantasiosi per raggiungere l’obiettivo prefissato. Un altro consiglio è tenere il tempo della campagna più breve possibile: un mese è ideale per poter mantenere alto il senso d'urgenza e non diluire la forza del messaggio nel tempo.  Infine, biosogna coordinare bene gli eventi off-line con la campagna on-line e sfruttare strategicamente i momenti off-line per coinvolgere i pubblici e stakeholder più vicini.

 

 

 

 

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