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CON IL SUD – R!generazione Non Profit

  • Pubblicato il: 15/10/2017 - 20:00
Autore/i: 
Rubrica: 
CULTURA E WELFARE
Articolo a cura di: 
Roberta Bolelli

A Bologna si celebra l’11° compleanno della Fondazione con il Sud con i giovani protagonisti del Terzo Settore per delineare, attraverso la partecipazione, strategie e politiche più favorevoli alle nuove generazioni, sui versanti del lavoro e del reddito del futuro. Coinvolgendo i temi centrali in questa prospettiva: tecnologie, modelli di lavoro, produzione e distribuzione del valore aggiunto, ambiente, equità sociale, cambiamento delle competenze e degli stili di vita, creatività. Un cambiamento culturale.
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

 

«Rigenerare il futuro significa pensare quali cittadini per il futuro» e ancora «Dobbiamo capire che cosa sta cambiando e che cosa dobbiamo cambiare noi. Il Terzo Settore deve capire cosa deve cambiare in noi per affrontare il cambiamento» queste parole di Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Terzo Settore, ben riassumono il significato di «R!generazione Non Profit», appuntamento bolognese (il 6-7 ottobre presso l’Opificio Golinelli) organizzato dalla Fondazione CON IL SUD per il suo undicesimo compleanno,  insieme appunto con il Forum Terzo Settore e in collaborazione con la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

Appuntamento che ha riunito in una delle strutture simbolo della filantropia italiana come l’Opificio Golinelli – nato da un progetto di rigenerazione urbana e focalizzato sulla formazione dei giovani - oltre 150 under 35 impegnati in tutta Italia nelle organizzazioni del Terzo Settore, per confrontarsi sul futuro e sulle nuove sfide delle attività non profit. Quattro i “Cantieri di design sociale”, work-shop tematici dedicati a lavoro e reddito con il sociologo Domenico De Masi; a innovazione culturale e innovazione sociale con Claudio Gubitosi, fondatore e direttore del Giffoni Film Festival; a identità multiculturali; a informazione e uso consapevole dei nuovi media con Paolo Pagliaro, giornalista e scrittore.

Al centro una domanda impegnativa, posta da Claudia Fiaschi ai giovani partecipanti: «Qual è il futuro che vedete voi, il futuro che immaginate, per aiutarci a capire come sarà il futuro, perché il futuro siete voi» su cui si sono misurati i diversi contributi del mattino e i gruppi di lavoro del pomeriggio. E come ha osservato il presidente ACRI Giuseppe Guzzetti «Tante sono le esperienze che, secondo il modello della comunità partecipata, mettono insieme Fondazioni di origine bancaria e altri enti del Terzo settore per dare ai giovani opportunità di crescita umana e di formazione professionale, aiutandoli a tessere una rete sociale in grado di accompagnarli e sostenerli».

Partendo da una premessa – sottolineata nell’intervento di apertura da Carlo Borgomeo – che con l’accordo ACRI-Governo per la creazione del Fondo contro la povertà educativa (la cui gestione è stata affidata alla Fondazione CON IL SUD) «l’educazione dei giovani viene messa in mano al terzo settore: non più ruolo di supplenza ma protagonista». E proprio per questo, per celebrare l’undicesimo compleanno, la Fondazione d’intesa con il Forum Terzo Settore ha voluto coinvolgere un campione rappresentativo di giovani su due temi importanti come individuare modalità e politiche di inclusione per cambiare il welfare e come rafforzare il capitale sociale.

Perché come ha osservato Claudia Fiaschi «Nel Terzo settore ci sono migliaia di giovani che ogni giorno, con un lavoro costante e improntato sulla solidarietà, creano nuove forme di partecipazione, sperimentano modelli di sviluppo alternativi e immaginano soluzioni innovative ai problemi di oggi. E’ ora di riconoscere alle nuove generazioni lo spazio per la costruzione del futuro, ed è per questo che il Forum ha deciso di intraprendere con loro un percorso di “contaminazione” di idee, visioni e stimoli. RiGenerazione Non Profit, in questo senso, rappresenta solo l’inizio: il Terzo settore del domani, per avere basi solide, dovrà crescere insieme alla sua base giovanile».

Di qui la necessità di delineare oggi, attraverso la partecipazione, strategie e politiche più favorevoli ai giovani, sui versanti del lavoro e del reddito del futuro. Coinvolgendo i temi centrali in questa prospettiva: tecnologie, modelli di lavoro, produzione e distribuzione del valore aggiunto, ambiente, equità sociale, cambiamento delle competenze e degli stili di vita, creatività. Perché le tecnologie cambiano alcuni paradigmi: le piattaforme sociali creano circolarità, relazioni e informazioni, tutti possono essere protagonisti. E le diseguaglianze del futuro richiederanno modelli di solidarietà del futuro, richiamando i giovani a dedicare le loro preziose energie non «per combattere il vecchio ma per costruire il nuovo».

Su questo nuovo scenario si sono susseguiti, nell’articolazione del dibattito, i contributi degli animatori dei cantieri di design sociale. E se il sociologo Domenico De Masi si è focalizzato sul lavoro e in particolare sulla distinzione tra tempo di lavoro e tempo di non lavoro, Claudio Gubitosi fondatore e direttore artistico del Giffoni Film Festival - che oggi opera in 32 Paesi e dà lavoro a 60 giovani con previsione di crescita a 300 nel 2020-«era un Festival, oggi è una experience, nel 2020 sarà una opportunity»- ha voluto portare - sulla base della propria esperienza e del successo dei suoi progetti, in una realtà periferica del Sud, «con le buone pratiche, senza sconforti, senza piagnistei» - lo stimolo di coltivare le ambizioni perché «i giovani debbono avere il coraggio delle sfide, non avere paura, tutti i tempi sono stati sfide e cambiamenti storici»

Un interessante contributo per la «rigenerazione dell’informazione», sul pensare lungo e positivo, superando i luoghi comuni, è venuto da Paolo Pagliaro: «è urgente ridurre la distanza tra la realtà e la sua percezione, tra i fatti e la loro rappresentazione; la crescente irrilevanza della verità mette a rischio la democrazia» perché «oggi contano più le emozioni che i fatti più le suggestioni che i pensieri più lo storytelling che la storia, più la propaganda che l’informazione». La sfida del futuro è anche nella consapevolezza che la realtà è complessa e «non esiste un gioco in cui tutti vincono e perdono sempre gli altri».

Gli stimoli progettuali emersi da Bologna, raccolti in un instant book, confluiranno nell’Agenda 2018 del Forum Terzo Settore, il documento programmatico che orienterà l’impegno dell’organizzazione nel prossimo anno.
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