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Colmare il Digital divide della Cultura

  • Pubblicato il: 10/10/2016 - 15:13
Autore/i: 
Rubrica: 
CULTURA DIGITALE
Articolo a cura di: 
Redazione

Internet of Things, wearables e mobile rappresentano i driver della rivoluzione tecnologica in atto, in grado di abilitare nuove funzionalità e servizi per migliorare la vita delle persone e per contribuire all’evoluzione di tutti gli ambiti socio-economici. Anche la cultura è coinvolta in questo processo e, anzi, deve fare leva sulla tecnologia più avanzata quale strumento per un accesso più diffuso dei contenuti e una loro fruizione più interattiva, avvicinare i giovani attraverso linguaggi nuovi. L'industria culturale richiede sempre più competenze digitali che sono attualmente difficili da trovare nel mercato italiano. Professionisti della cultura che si specializzano in materie umanistiche digitali hanno maggiori opportunità di lavoro, sostenendo allo stesso tempo l'innovazione in tutto il settore. All’Università Ca’ Foscari di Venezia il Master in Digital Humanities. Ne parla a LuBec  Antonio Bosio – Product & Solution Director di Samsung

 
 
In che modo l’Internet delle cose-IOT  e la Cultura possono trovare una strada comune per costruire il background dei giovani?
L’Internet of Things, insieme ai wearables e al mobile rappresentano i driver della rivoluzione tecnologica in atto, in grado di abilitare nuove funzionalità e servizi per migliorare la vita delle persone e per contribuire all’evoluzione di tutti gli ambiti socio-economici. Anche la Cultura è coinvolta in questo processo e, anzi, deve fare leva sulla tecnologia più avanzata quale strumento per promuovere la conoscenza e avvicinare i giovani attraverso linguaggi nuovi. Internet of Things e in generale il digitale sono gli strumenti per consentire un accesso più diffuso dei contenuti e una loro fruizione più interattiva e coinvolgente. Tecnologia e cultura sono quindi i pilastri per la formazione dei giovani millennials, fondamentali per poter essere competitivi in un mercato globale che è sempre più  digitale e che richiede competenze adeguate.
 
 
 
Digital Humanities: qual è la sua visione?
In questo momento siamo di fronte a un cambiamento di paradigma. Il digitale infatti è ormai integrato in ogni aspetto della nostra vita quotidiana: grazie ai dispositivi mobili e alla connettività possiamo accedere a informazioni di qualunque genere, comunicare con i nostri amici e familiari in tempo reale in tutto il mondo, effettuare pagamenti e attivare servizi rivoluzionando il nostro stile di vita e il modo in cui lavoriamo. Se pensiamo anche alla realtà virtuale e alle sue potenzialità ci rendiamo conto di come oggi grazie alla tecnologia sia possibile vedere le cose da un altro punto di vista. È inevitabile quindi che anche il settore museale e, in generale, il mondo dei beni culturali sia influenzato da questo cambiamento, sia dal punto di vista della fruizione delle opere d’arte sia dal punto di vista delle professioni a esso collegate. È infatti fondamentale trasmettere le capacità e le giuste competenze per poter cogliere le opportunità e i benefici che il digitale e la tecnologia ci offrono. In Samsung ci stiamo impegnando a fondo per diffondere attraverso le nostre innovazioni la conoscenza del patrimonio artistico e culturale italiano e per offrire competenze avanzate a sostegno dell’evoluzione dell’intero settore.
 
 
 
“Ispirare il mondo e creare il futuro” è la vision di Samsung, da anni impegnata nella creazione di veri e propri ecosistemi tecnologici e Digital Lab. L’ecosistema della cultura si sposa con questa visione?
In Samsung da sempre abbiamo come obiettivo quello di migliorare l’esperienza delle persone e dare vita a un orizzonte di nuove possibilità. Lo facciamo con i nostri prodotti ma soprattutto con i nostri progetti di Corporate Citizenship, con cui ci proponiamo di contribuire in modo concreto allo sviluppo socio-economico del Paese, facilitando e arricchendo la vita delle persone e promuovendo una cultura del digitale in tutti gli ambiti. Questa nostra visione si è concretizza nel tempo con una forte sensibilità e attenzione alle tematiche culturali e con l’impegno a promuovere la cultura come valore essenziale per la formazione dell’individuo, rendendo accessibili le opere d’arte al grande pubblico attraverso il loro restauro, mettendo a disposizione strumenti innovativi e contenuti speciali per apprenderne il significato e migliorare l’esperienza dei visitatori e allo stesso tempo per offrire l’opportunità di acquisire competenze digitali avanzate in questo settore.  È quanto abbiamo fatto a Venezia per le Gallerie dell’Accademia, con SCHEMA - Samsung for Culture Heritage, Monuments, Arts –, una partnership con il Ministro della Cultura e del Turismo e Venetian Heritage per contribuire al restauro e all’implementazione della tecnologia Samsung presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia, insieme alla creazione di una Smart Classroom per gli studenti in visita al museo. Attraverso la tecnologia Samsung tutti i visitatori possono accedere a contenuti speciali sulle opere d'arte in mostra al Museo e comprenderne appieno il significato e il valore. Il progetto ha l’obiettivo di rendere l’esperienza di visita più coinvolgente, consentendo ai visitatori una partecipazione attiva e agli studenti strumenti avanzati per apprendere con modalità innovative. Samsung in questo modo contribuisce a sostenere il patrimonio culturale italiano, promuovendone il valore attraverso la sua innovazione tecnologica. Durante la realizzazione di SCHEMA, Samsung ha notato un divario tra chi ha competenze nel patrimonio culturale e chi ha un background tecnologico. L'industria culturale richiede sempre più competenze digitali che sono attualmente difficili da trovare nel mercato italiano. Professionisti della cultura che si specializzano in materie umanistiche digitali hanno maggiori opportunità di lavoro, sostenendo allo stesso tempo l'innovazione in tutto il settore. Samsung ha quindi avviato insieme all’Università Ca’ Foscari di Venezia il Master in Digital Humanities, per offrire competenze digitali ai professionisti che operano nell’industria culturale. Gli studenti hanno creato progetti per le Gallerie dell'Accademia per promuovere ulteriormente l'uso della tecnologia nel Museo e arricchire l’esperienza dei visitatori.
 
 
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