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Change Makers. La Fondazione Bassetti per una innovazione responsabile

  • Pubblicato il: 20/02/2017 - 18:12
Autore/i: 
Rubrica: 
SAPER FARE, SAPER ESSERE
Articolo a cura di: 
Catterina Seia

Evoluzione giuridica, a poco più di vent’anni dalla costituzione, di Fondazione Giannino Bassetti, intitolata nel 1994 a uno dei maggiori imprenditori italiani del XX secolo. Oggi diventa fondazione di partecipazione per accogliere istituzioni ed enti di ricerca consapevoli che occuparsi di innovazione non significa solo pensare alle sue ricadute economiche, ma ai valori della società in cui essa si esercita. Il primo partecipante è stato Regione Lombardia. Ci confrontiamo con Francesco Samorè, segretario generale

 

L’innovazione
è la realizzazione dell’improbabile

Milano. “Labour vs Labour. Rethinking work in a digital society”. Incontrammo un anno fa la Fondazione Bassetti impegnata su questo tema nel corso della XXI Triennale, nella cornice della sezione New Craft curata da Stefano Micelli. La collaborazione nasceva dalla missione del 2013 in cui Triennale e Bassetti con altre istituzioni, designer e intellettuali promossero a San FranciscoInnovating with beauty”: un incontro tra avanguardie - quella tecnologica californiana che ha inventato il web e oggi digitalizza la manifattura e gli alfieri del “saper fare con bellezza”. Tre anni dopo, con Stefano Micelli e Polifactory, alla Fabbrica del Vapore, ospiti da tutto il mondo hanno riletto le metropoli, attraversate da flussi di innovazione che alimentano la circolazione dei saperi, in cui nuove imprese si affacciano e si ripensa il rapporto tra lavoro, consumo e produzione.
Proprio per cogliere le opportunità dei grandi mutamenti dei nostri tempi ibridi, che impongono aggregazioni di forze, Fondazione Giannino Bassetti ha rinnovato il proprio statuto, evolvendosi in fondazione di partecipazione. Creata nel 1994 con lo scopo di diffondere la memoria di uno dei maggiori imprenditori italiani - che innovò negli anni centrali del novecento la storica azienda tessile di famiglia, trasformandola in un brand simbolo - con la guida del nipote Piero Bassetti, figura di primo piano nell’impegno civile e istituzionale, si è affermata come soggetto internazionalmente riconosciuto per la promozione dell’innovazione responsabile: in ambito tecnico-scientifico, nella creatività economica e imprenditoriale, nei modelli di governance.
Francesco Samorè, segretario generale della Fondazione. Milanese, classe 1976, laureato in storia economica, dottore di ricerca in storia d’impresa e finanza aziendale, ci racconta come intorno all’impegno della Fondazione si stia evolvendo la riflessione sull'impatto degli avanzamenti tecnoscientifici nella società. “L'opinione pubblica si è ormai convinta che l’innovazione può essere dirompente. Conseguentemente l’ambizione di promuoverne l'esercizio responsabile richiede nuovi strumenti e alleanze afferma.
Il primo partecipante alla Fondazione è stata Regione Lombardia.
Si tratta del consolidamento di un percorso di collaborazione strategica con l’Ente pubblico sui terreni dell’innovazione. Per esempio, sulla legge approvata nel settembre 2015 dedicata alla Manifattura innovativa 4.0, Fondazione Bassetti è stata coinvolta ab origine, partecipando alle audizioni di un provvedimento che ha suscitato grande attenzione. La Fondazione si è espressa anche nel recente iter di approvazione della legge regionale Lombardia è ricerca e innovazione, approvata a fine 2016.

Nel maggio scorso la Fondazione si è aggiudicata, in partnership con altri soggetti, Smart-map, un progetto Horizon 2020 per disegnare pratiche di innovazione responsabile in ambiti quali la stampa 3D nella biomedicina, la precision medicine e la biologia sintetica. La fondazione contribuirà alla costruzione di industrial dialogues per arrivare a linee guida sperimentate da industrie che partecipano al progetto.
C’è molta Europa nell’orizzonte di Fondazione Bassetti, che ha collaborato anche con Fondazione Cariplo al progetto europeo, da poco concluso, “Responsible Research and Innovation Tools. A project to foster Responsible Innovation with society, for societyfinanziato nell'ambito del Settimo Programma Quadro. Grande risposta per l’incontro ad inviti realizzato sul tema a Roma, al quale hanno partecipato aziende, università, istituti di ricerca, fondazioni ed enti pubblici.

Sempre in ambito internazionale, ma in dialogo stavolta con gli Stati Uniti: dall’incontro risalente al 2010 tra le comunità di studio CSPO (Consortium for Science, Policy and Outcomes) e CSN-ASU (Center for Nanotechnology in Society at Arizona State University) sono nati il Virtual Institute for Responsible Innovation (VIRI) e il Journal of Responsible Innovation, centri di ricerca e di diffusione della cultura dell’innovazione responsabile.

Ma la collaborazione con le Università è intensa anche a livello nazionale. Da tre anni Fondazione Bassetti accompagna il Politecnico di Milano nel corso Design del prodotto per l’innovazione. Circa quindici tesisti hanno indicato la Fondazione come relatore, realizzando elaborati di valore, ben giudicati dalle commissioni esaminatrici. Il modulo di cui la Fondazione si occupa durante quest’anno accademico si intitola Futuro anticipato: progettare intorno al corpo con le nanotecnologie, ispirato a queste considerazioni: “I fenomeni che avvengono a una dimensione dagli 1 ai 100 nanometri sono al centro di due sfide intraviste dalla tecnoscienza nel XX secolo e compiutamente emerse oggi: immaginare il futuro, controllare l’incertezza. Come tutte le svolte che avvengono quando il sapere scientifico incontra la capacità tecnica, è la società intera a essere coinvolta, perché le "anticipazioni di futuro" agiscono sul presente. Il design è immerso tanto in queste potenzialità, quanto in queste incertezze.”

Nel 2017 il programma di lavoro di Fondazione Bassetti abbraccia grandi temi - ormai emersi ma ancora difficili da maneggiare per cittadini e istituzioni - come la società dell’algoritmo, la robo-etica, il rapporto tra sanità, finanza e responsabilità. La sede di via Barozzi a Milano si è allargata con due nuovi locali per ospitare sempre più momenti aperti al pubblico e alla sinergia con altri enti e operatori. Perché gli impatti dell’innovazione saranno importanti e difficilmente prevedibili. Occorre governarli con responsabilità

 

Piero Bassetti, nipote di Giannino, ha fondato e presiede la Fondazione. E’ nato a Milano nel 1928, si è laureato in Economia e Commercio all'Università Bocconi di Milano, ha perfezionato gli studi come borsista Fulbright alla Cornell University (USA); successivamente si è specializzato in Scienze Economiche alla London School of Economics.
Consigliere e Assessore del Comune di Milano dal 1956 al 1970. Primo Presidente della Regione Lombardia dal 1970 al 1974, deputato al Parlamento dal 1976 al 1982; dal 1982 al 1997 è stato Presidente della Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Milano nonché Presidente dell'Unione delle Camere di Commercio Italiane (Unioncamere) dal 1983 al 1992. Dal 1993 al 1999 è stato Presidente dell'Associazione delle Camere di Commercio Italiane all'estero (CCIE).
Sulla sua attività si sono soffermati molti studiosi, sintetizzandone i tratti nel libro "Milano tra ricostruzione e globalizzazione. Dalle carte dell'archivio di Piero Bassetti" (Rubbettino, 2011). Nel 2015 per Marsilio ha pubblicato Svegliamoci Italici! Manifesto per un futuro glocal.

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SAPER FARE, SAPER ESSERE è una ricerca in collaborazione con Fondazione Exclusiva