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Brevi Notizie dalle Fondazioni Americane

  • Pubblicato il: 16/12/2018 - 09:54
Autore/i: 
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Ilaria M. Nizzo

Scopo di questa rubrica è portare lo sguardo del lettore oltre oceano per trovare spunti innovativi e nuove risorse per il nostro paese. Nel mese di dicembre l’attenzione è focalizzata sulla Ralph C. Wilson Jr. Foundation, la “capacità” dell’arte e della cultura di curare i traumi infantili, sulla filantropia responsabile e il futuro delle fondazioni che sostengono il settore artistico.


La Ralph C. Wilson Jr. Foundation, una fondazione (a tempo)
Fondata dal proprietario di una delle più importanti squadre di football americano, i Buffalo Bills, grazie a un lascito di più di un miliardo di dollari la Ralph C. Wilson Jr. Foundation ha l’obbligo di utilizzare tutti i fondi ricevuti entro il 2035. Coerentemente con il desiderio del suo fondatore, Ralph C. Wilson, di realizzare con le proprie donazioni un impatto (immediato) sulla vita delle famiglie, bambini e persone più bisognose che risiedono nel Midwest degli Stati Uniti questa istituzione interviene nelle situazioni più urgenti per realizzare benefici, in tempi brevi, ma con risultati duraturi. Impegno e attività da compiere però in un arco di tempo stabilito dal fondatore della fondazione: venti anni.
 
Guarire con le arti e la cultura, grazie alle Fondazioni
La Nord Family Foundation, una fondazione di famiglia con sede nell’Ohio, ha esplorato gli effetti dei traumi prolungati nei bambini e ragazzi durante l'infanzia e l’adolescenza trovando nelle comunità artistiche locali una risorsa, e una risposta, per superare la sensazione di isolamento che queste esperienze negative lasciano negli individui. La programmazione artistica - che si tratti di musica, teatro o arti visive - aiuta a cancellare il senso di solitudine e permette soprattutto ai giovani che hanno lottato con esperienze negative quali abbandono, violenze, famiglie disturbate o con problemi di alcol, droga e povertà di cancellare il senso di solitudine e focalizzare sulle proprie risorse e il supporto da parte della comunità” sono le parole di John Mullaney direttore esecutivo della fondazione. Parole che si concretizzano in programmi di sostegno, e finanziamento, a progetti e iniziative dedicate all’arte e alla cultura per i bambini e i ragazzi più fragili che possono trovare nelle compagnie teatrali, artistiche e musicali una “seconda famiglia” e una “seconda possibilità”.

Per una filantropia responsabile
Da oltre quarant’anni il National Committee for Responsive Philantrophy (NCRP), un ente no-profit e politicamente indipendente, “controlla” le fondazioni perché agiscano con trasparenza e utilizzino le loro risorse con responsabilità e giustizia sociale spingendole a fare di più e meglio. Ogni anno i NCRP Impact Awards celebrano “l’eccellenza nella filantropia” e i benefattori che hanno dimostrato leadership, innovazione e impegno nel produrre cambiamenti in modo “intelligente.”
Per conoscere le fondazioni e le “migliori pratiche” premiate negli anni clicca qui.
 
L’evoluzione della filantropia nel settore dell’arte
“Oggi vi è una maggior consapevolezza di pensare maggiormente all’impatto collettivo e non solo a quello di una singola fondazione” sono le parole di Janet Brown che per oltre dieci anni ha diretto la Grantmakers in the Arts, una delle più importanti istituzioni che si occupano di arte in America.Le fondazioni nazionali hanno sviluppato una maggior comunicazione con quelle comunitarie per definire meglio in che modo i loro finanziamenti possono influire sulle comunità locali. In città come Los Angeles, New York e San Francisco si svolgono riunioni periodiche tra i filantropi che sostengono economicamente l’arte per sviluppare relazioni, apprendere, e comprendere, insieme l’ecosistema della filantropia nei loro stati”. Sono questi alcuni estratti dell’intervista rilasciata da una dei più importanti esperti della filantropia nel settore dell’arte oltre oceano che aggiunge: “Le questioni sistemiche delle disuguaglianze nel finanziamento delle arti non saranno modificate in pochi anni proprio come il razzismo non sarà risolto nella società americana, in tempi brevi. Ma c'è speranza per il futuro perché si stanno sviluppando dei percorsi educativi sull’ equità razziale, grazie anche alle fondazioni”.
E’ possibile leggere l’intervista completa a Janet Brown a questo link
 

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