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Bologna sotto i riflettori

  • Pubblicato il: 27/01/2012 - 14:19
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Chiara Tinonin
Genus Bononiae. Un percorso culturale

Bologna. Apre oggi al pubblico «Arte Fiera 2012», la fiera che ha esteso il suo braccio su tutto il tessuto urbano con la splendida iniziativa "Art First" curata da Julia Draganovic, quest'anno ispirata al romanzo "Guida Galattica per gli Autostoppisti".
Per l'edizione 2012 l'occasione da non perdere è la consueta «Art White Night» di domani, in cui, oltre all'apertura gratuita di musei, spazi espositivi, centri culturali, si avvera il sogno di Fabio Roversi Monaco, Presidente della Fondazione Carisbo, con l'apertura nel centralissimo Palazzo Pepoli Vecchio del «Museo della città », l'ultima tappa del progetto «Genus Bononiae».
«Genus Bononiae» è un museo diffuso che tocca otto sedi - San Giorgio in Poggiale, Palazzo Fava, Santa Cristina, San Colombano, Casa Saraceni, San Michele in Bosco, Santa Maria della Vita e Palazzo Pepoli Vecchio - per un investimento che si aggira intorno ai 70 milioni di euro e che ha impegnato gli investimenti culturali della Fondazione nell'ultimo decennio.
«La cultura è il nostro futuro - afferma Roversi Monaco sulle pagine della Domenica del Sole 24 Ore -parlare di arte e cultura in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, che attraversa la crisi più dura e imprevedibile dell'ultimo dopoguerra, potrebbe sembrare non opportuno se non addirittura incongruente. Eppure io sono convinto che l'arte e la cultura possano essere importanti strumenti per contribuire al superamento anche della negativa congiuntura economica attuale».
La sfida per una città come Bologna, polo universitario internazionale, ma anche luogo storicamente sperimentale ispirato da un fermento culturale «dal basso», è quello di competere globalmente con l'offerta di grandi manifestazioni e di grandi centri culturali, pur mantenendo vive le specificità culturali che si manifestano spontaneamente nella musica, nelle arti visive, nella letteratura, come negli altri campi del sapere.
Quest'ultima è stata da sempre la sensibilità della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, l'altra fondazione di origine bancaria della città che dedica alle erogazioni a terzi buona parte dei suoi stanziamenti annuali. Stanziamenti che, anche per l'impegno di ricapitalizzazione del Gruppo UniCredit di cui la fondazione è azionista, quest'anno sono diminuiti passando da circa 18 milioni di euro nel 2010 a 9 milioni previsti per il 2012.
«Non potevamo non aderire alla ricapitalizzazione, altrimenti saremmo rimasti fuori dalla ripartizione degli utili - spiega Giuseppe Chili, direttore della Fondazione, alla rivista «Ravenna e dintorni»- Abbiamo deciso che, vista la situazione, manterremo gli impegni per il sociale, sugli altri deciderà la Commissione d'indirizzo».
Tra i grandi progetti culturali della Fondazione spicca il restauro di Palazzo Rasponi a Ravenna per la candidatura della città a «Capitale Europea della Cultura 2019», un impegno che sarà mantenuto, «per questo lavoro abbiamo firmato accordi e questi sono già stati messi in preventivo da tempo» afferma Chili.
Bologna sotto i riflettori luccica di palazzi, percorsi culturali che glorificano la sua storia e le sue ricchezze preservate nel tempo, grandi mostre internazionali - al MAMbo -museo sostenuto anche dalle fondazioni di origine bancaria- è imperdibile la prima retrospettiva del belga Marcel Broodthaers - e gallerie d'arte tirate a nuovo.
Non manca qualcosa?

 
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