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Atmosfera Creativa, un modello economico per cultura e creatività

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 19:05
Autore/i: 
Rubrica: 
STUDI E RICERCHE
Articolo a cura di: 
Paola Borrione

La Fondazione CRC ha promosso e finanziato, nell’ambito dell’attività di ricerca coordinata dal suo Centro Studi, il Rapporto “Fattore Cultura. Realtà e potenzialità in provincia di Cuneo”, che riporta un’analisi del panorama culturale e creativo condotta dai ricercatori del Centro Studi Silvia Santagata-EBLA e conclusa nel 2016. Lo studio, avviato per sostenere le scelte di programmazione e progettazione della Fondazione e degli attori del territorio, è stato finalizzato da un lato a mappare e mettere in luce la presenza o l’assenza di condizioni in grado di favorire uno sviluppo legato alla cultura e alla creatività, dall’altro a fornire l’indicazione di policy per stimolare tale sviluppo


Nel lavoro Fattore Cultura, Realtà e potenzialità in provincia di Cuneo, attualmente disponibile on line sul sito della Fondazione CRC, il territorio cuneese è stato analizzato tramite l’approccio dell’atmosfera creativa, teorizzata da Walter Santagata nel rapporto Atmosfera Creativa1 che considera cultura e creatività in quanto elementi potenzialmente in grado di favorire il benessere e lo sviluppo economico e sociale di un territorio. Il modello Atmosfera Creativa si propone di analizzare il grado di mobilitazione di risorse culturali e creative esistenti a livello locale, al fine di mettere in luce la presenza o l’assenza di condizioni in grado di favorire uno sviluppo legato alla cultura e alla creatività.

Principali risultati
I macrosettori esaminati sono il Patrimonio culturale (Musei e patrimonio culturale, Patrimonio naturale, Spettacolo dal vivo, Arte contemporanea, Architettura), la Cultura materiale (Moda, Gusto e Artigianato), il settore dei Media e new media (Editoria, Software, Pubblicità, Cinema, Informazione locale).
Il numero delle imprese culturali e creative totali in provincia di Cuneo – per la maggior parte microimprese - è pari a 2.914, corrispondente al 4,4% del totale delle imprese attive nel 2014. La consistenza dei tre macro settori culturali evidenzia una netta prevalenza del settore dei beni della cultura materiale (oltre il 50%), seguito a distanza da quello relativo all’industria del contenuto (30%) e, infine, del patrimonio (14%).
Nel complesso, la Cultura materiale, e nella fattispecie il settore del Gusto, ha un ruolo preminente nell’attivare e qualificare i processi di sviluppo locale connessi ai settori considerati. Infatti, in molti sistemi locali la specializzazione sussiste proprio nelle produzioni tipiche del territorio, cui si ricollegano politiche e strategie di sviluppo turistico. È inoltre l’unico settore a crescere stabilmente negli anni sia in termini quantitativi (imprese e addetti) sia in termini qualitativi (riconoscimenti e premi) ‒ tanto da essere completamente fuori scala rispetto agli altri.
Riguardo agli altri settori, è possibile individuare alcune eccellenze ed esperienze innovative a livello nazionale nel campo del web, della produzione cinematografica, del design che potrebbero divenire le nuove fabbriche della cultura del futuro.

 

Focus su musei e patrimonio
Il patrimonio museale e degli altri beni culturali della provincia di Cuneo è caratterizzato dalla presenza di un rilevante numero di istituzioni museali e del patrimonio culturale (160, con un’incidenza del 24% rispetto al totale regionale) e dalla loro buona diffusione sul territorio.

Vi è una significativa varietà nella tipologia delle istituzioni ma è presente un numero limitato di istituzioni e collezioni di grande notorietà nel panorama nazionale/internazionale. La maggioranza dei musei e altri beni culturali cuneesi oggetto del questionario è di proprietà pubblica, mentre nella gestione il peso del privato è più rilevante. Molto basso il numero medio di dipendenti e collaboratori, mentre è importante il numero di volontari, impiegati spesso in attività di apertura, chiusura, sorveglianza.
Buona la presenza di servizi aggiuntivi per il pubblico come bookshops (61%), aree destinate alla didattica (55%), poco presenti le caffetterie e i ristoranti (17%).
Il numero medio di visitatori all’anno è di 4.319 con una buona presenza di scolaresche e un peso di visitatori ‘locali’ piuttosto elevato (49%) cui fa da contrappeso una quota media di visitatori stranieri relativamente modesta (17%) e concentrata solo in alcune istituzioni.
Dal punto di vista dei ricavi la biglietteria incide mediamente per il 35% del totale, mentre i contributi pubblici pesano per il 28% e i privati per l’11%. Dal punto di vista dei costi decisamente modesta la quota di costi totali (6%) destinata alla comunicazione cui tuttavia si vorrebbero destinare più risorse se disponibili.
Tra le principali criticità oltre alla carenza di fondi, vi sono le lentezze burocratiche, la tendenza al localismo, l’ancora insufficiente capacità di “fare rete” e comunicare fra musei ma anche con i visitatori attuali e potenziali, un’insufficiente conoscenza dei propri pubblici e gravi carenze nel sistema di trasporto pubblico, oltre alla relativa lentezza del territorio nello sfruttare preziose opportunità.

Conclusioni e indicazioni di policy
In generale l’indagine condotta non ha permesso di rilevare l’esistenza di un significativo addensamento di atmosfera creativa nel territorio cuneese.
Dall’analisi effettuata emerge la preponderanza del settore del Gusto, forte di un’imprenditoria capace di crescere a livello internazionale nel corso del tempo e di una serie di attori che hanno legittimato e contribuito ad accrescerne la portata qualitativa e culturale. Finora, infatti, esso ha giocato un ruolo centrale nelle politiche locali, attivando molteplici relazioni funzionali con altri settori ma, a volte, “rubando un po’ la scena” al sistema nel suo complesso e forse rendendo meno facile il formarsi di una fitta rete di connessione fra gli altri settori.
La debole presenza di atmosfera creativa riscontrata può essere dovuta anche alla scarsa capacità di connessione che mostrano gli operatori di alcuni settori con quelli di altri (non cogliendo, quindi, l’opportunità di contaminazione e crescita che deriva invece dal networking) e con il territorio (con la conseguenza di una scarsa crescita dei micro-servizi, che sono uno degli elementi qualificanti dell’atmosfera creativa).

I risultati delle analisi e del confronto con le istituzioni attive nella provincia di Cuneo costituiscono la base per proporre alcune indicazioni di policy, sintetizzate di seguito, che hanno come obiettivo quello di fare fronte alle debolezze individuate a livello territoriale, con l’intento più ampio di favorire uno sviluppo fondato sulla cultura e sulla creatività:

  • Approfondire l’analisi di alcuni fenomeni, come l’associazionismo, che sfuggono alle fonti statistiche a disposizione.
  • Istituire un network extra-provinciale, soprattutto per i musei, per lo scambio di buone pratiche
  • Costituire un tavolo di coordinamento provinciale con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento con il sistema turistico e migliorare la comunicazione
  • Favorire la formazione e l’aggiornamento degli operatori e dei volontari che operano in campo culturale
  • Connettere le politiche culturali con quelle in campo educativo
  • Valorizzare le esperienze portate avanti da piccole realtà mettendo a disposizione servizi e facilitazioni per la loro operatività
  • Allargare gli impatti delle politiche a tutto il territorio ed espanderli lungo tutta la filiera
  • Favorire il ruolo delle nuove tecnologie a livello di produzione culturale.

Il rapporto completo “Fattore Cultura. Realtà e potenzialità in provincia di Cuneo” è scaricabile dal sito della Fondazione CRC nella sezione Centro Studi.

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Paola Borrione è Head of Research del CSS-Ebla di cui è stata Direttore e che ha contribuito a fondare nel 2008. Ha diretto il centro studi eComLab ed è stata Innovation Manager presso Blulab. In precedenza ha lavorato presso l’IRES Piemonte, istituto di ricerca regionale economico-sociale, in seno al quale si è occupata del sistema dei media locali, dell’analisi dei contesti socioeconomici regionali italiani, di innovazione sociale e della progettazione e realizzazione delle ricerche sui dati regionali del programma PISA – OCSE. Laureata in Scienze della Comunicazione (Università di Torino) e dottore di ricerca in Studi Culturali (Università di Siena). Fra i principali interessi di ricerca l’analisi dello sviluppo economico legato alla cultura e alla creatività e le trasformazioni della produzione culturale nell’era digitale.

Figura 1. La specializzazione economica della provincia di Cuneo in campo culturale
Fonte: Nostre elaborazioni su dati Camera di Commercio di Cuneo

Figura 2. Trend delle imprese 2009-2014
Fonte: Nostre elaborazioni su dati Camera di Commercio di Cuneo